motore vapore 2 cilndri

[folaccio]

ciao sei veramente un grande a fare dei lavori del genere ......

sapevo che dovevo continuare a studiare !!!!!!

io neanche di notte me le li sogno lavori del genere ..........

[iw1dov]

Innanzitutto complimentissimi: neanche io oserei mai avventurarmi in quel campo: il motore a vapore mi affascina al disopra di ogni cosa (cfr. a lato), ma... quelli sono troppo piccoli!

no, solo i solchi, nei motori veri la tenuta avviene con della canapa trattata con pece

No, ti devo contraddire. Nei motori veri, sin dai primi del '900 si usano fasce elastiche, come nei moderni motori a combustione interna. Questo per il pistone. Per la distribuzione invece il discorso cambia e bisogna distinguere.

I motori a vapore saturo solitamente hanno un distributore a cassetto piano; questo scorre sulla parte fissa del cilindro, che si chiama "specchiatura", lavorata in modo che la tenuta avvenga senza guarnizione. Per questo normalmente il cassetto è in bronzo, mentre il corpo del cilindro è in ghisa. La tenuta è agevolata dal fatto che il vapore ad alta pressione (cioè quello che arriva direttamente dalla caldaia e ancora non ha lavorato nel cilindro) si trova all'esterno del cassetto e quindi vi preme sopra. Peraltro in tal modo è più problematica la tenuta delle aste di comando.

I motori a vapore surriscaldato, invece, hanno sempre un distributore a cassetto cilindrico (immaginatelo come un piccolo stantuffo con due dischi opportunamente intervallati). In tal caso anche qui si usano fasce elastiche per la tenuta, ed il vapore ad alta pressione si trova quindi nello spazio tra i due dischi, dunque al centro. Conseguentemente il vapore esausto si trova ovviamente nelle parti esterne, ragion per cui la tenuta delle aste di comando è del tutto irrilevante (anche se ci sono fughe, sono di vapore che ha già  lavorato e sarà  comunque scaricato all'atmosfera).

Prima di questo pistolotto stavo per dire: i motori a vapore non hanno le valvole. Non è vero: intorno agli anni Trenta un tale ing. Caprotti inventò un sistema di distribuzione a valvole per motori a vapore (non può essere uguale a quello dei motori a combustione), che fu montato su un certo numero di locomotive delle nostre Ferrovie ed anche in Inghilterra. Andava molto bene, ma ormai la trazione a vapore stava tramontando e non prese piede.

[iw1dov]

Si, è anche vero che per modelli di motori "grossi", e quello mi sembra grossino, ci sono pregetti che consigliano di realizzare le cave nel pistone e poi mettere della corda di amianto (a trovarla ancora) trattata con polvere di grafite.

Oggigiorno si trova in commercio della baderna (si chiama così la guarnizione in corda - solitamente di sezione quadrata, ma esiste anche di altre forme) in materiale opportuno, esente da amianto. E' disponibile sia "al naturale", per accoppiamenti fissi (portelli di caldaie, ecc.), sia grafitata, per accoppiamenti mobili.

A proposito di modelli a vapore, ci sono dei maghi che costruiscono modelli di locomotive a vapore, realmente funzionanti, in grossa scala (tanto grossa che possono trainare treni composti di vagoncini in grado di traportare due adulti o tre bambini ciascuno).

Più o meno il rapporto di riduzione è di 1:10 (o 1:8, esistono due scale unificate), ed una locomotiva arriva a pesare qualche quintale.

Anche in questi modelloni, a che mi risulta, si usano fasce elastiche di tenuta: si tratta infatti di veri capolavori di meccanica, fedeli riproduzioni degli originali, anche in dettagli minimi - e come dicevo, chi li crea è un vero mago.

[Chipmaker]

Scusino l'intrusione...Io nelle cave dei pistoni dei miei motorini a vapore,così come tutti i modellisti del ramo, ci riporto un paio di giri di teflon arrotolato, vedi stagnaro, per aumentarne la tenuta.
Saluti Chip