PumaPiensa ha scritto:Perchè il discorso della massa ?
In prima approssimazione, la macchina va considerata come un insieme di oggetti indeformabili (basamento, tavola, testa, ecc) uniti tra di loro da dei giunti elastici smorzati. Si viene a creare un insieme complesso con un numero elevato di frequenze di risonanza. Ovvio che si cerchi di ridurre al massimo l'ampiezza di queste oscillazioni.
Se il pezzo in lavorazione ha una massa molto inferiore a quella della tavola, le vibrazioni dovute alla serie di impulsi ricevuti dall'utensile saranno smorzate dall'inerzia della tavola. Il peggio che può succedere è la vibrazione di pezzo e fresa (chattering) che si riduce lavorando su velocità di rotazione e avanzamento.
Se invece le due masse sono comparabili, le oscillazioni del pezzo si trasferiranno alla tavola che "di rimbalzo" le ritornerà al pezzo, creando un sistema a doppio pendolo di molto più difficile, se non impossibile controllo.
Se la massa del pezzo è superiore a quella della tavola, allora sarà il pezzo a far vibrare la tavola (e tutta la macchina). Per la legge di conservazione dell'energia, una piccola vibrazione del pezzo si trasformerà in un grande vibrazione della tavola.
kylotron ha scritto:Se devo lavorare alluminio... quando l'utensile tocca il materiale... il materiale deve cedere... non spostarsi!
Questo è un altro modo di vedere la cosa: se la massa del pezzo è superiore a quella della tavola, la parte elastica del giunto tavola-pezzo acquisirà l'energia dell'impulso, trasformandola in energia elastica, che poi, quando rilasciata, causerà un movimento anterogrado della tavola che allontanerà il pezzo dall'utensile. Nel caso di masse invertite, l'energia rilasciata causerà principalmente un movimento retrogrado del pezzo, facilitando il taglio.
Lucavi ha scritto:Le macchine professionali hanno un rapporto ben inferiore
Vero. Più che distinzione tra professionali e hobbistiche, è necessaria quella tra macchine grandi e piccole. Il discorso qui sopra vale per macchine piccole, mentre per quelle più grandi, quando le masse in gioco sono migliaia di chilogrammi, le frequenze di risonanza sono talmente basse che sono altri i fattori limitanti ad entrare in gioco.
Va aggiunto che comunque, anche a... naso, appoggiare un pezzo da 30 kg su una tavola formata da un paio di profilati striminziti di alluminio, lunghi quasi un metro e retti per i bordi, causa già di suo deformazioni inaccettabili per qualsiasi lavorazione che non sia la fresatura di nani da giardino.
E volendo calcare la mano, staffare un blocco di 70 mm di spessore a una tavola di profilati da 20 mm, fa in modo che sia la tavola a prendere la forma del pezzo che gli viene staffato contro, non l'opposto. E se il pezzo è un estruso, e viene fresato in profondità, le forze di deformazione che si rilasciano, trascinano la tavola a seguire la deformazione del pezzo che viene fresato.
Comunque, non ho detto che non si possa fare, tutto dipende da quello che si vuole (e si spera) di ottenere.