Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Medico a Controllo Numerico Ciclico
- tecnamec
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
A volte è questine di abituarsi a lavorare con i mezzi di protezione, come: guanti, occhiali, tappi per le orecchie ec.. ecc.. e qualche volta non li si usa per comodità o per fare il lavoro più velocemente, certo poi tutto dipende dall'attenzione e dalla cognizione del rischio che c'è in ogni lavoro. Comunque nei pochi anni che lavoro ho sempre trovato capi o colleghi che mi hanno sempre detto di fare attenzione e di usare i guanti sia nei lavori che nelle pulizie dei macchinari anche se mi è capitato più volte lavorare su macchinari non in regola con le più elementari norme per la sicurezza e soprattutto per la salute...
Fa e desfa l'è tutt un lavorà
- R_Golini
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Nel frattempo se sono sono andate.... (le schegge)
Ho quasi tutti gli strumenti e le macchine che servono ad un hobbista ma me ne mancano due...le più importanti: la fresa ed il tornio "a mettere".
- gio_46
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Mi sono accorto adesso del 3D e me lo sono letto tutto. Molto interessante ed istruttivo, anche dal punto di vista medico.
Per portare la mia esperienza devo dire che a differenza dei tagli profondi dove il tetano può entrare non tanto per il truciolo che ha tagliato ma successivamente, nel caso che la ferita non venga trattata subito come è necessario, per le schegge, in "teoria", il problema non dovrebbe sussistere in quanto per il calore i trucioli si autosterilizzano e dopo che sono entrati, se le spore di tetano non erano nella punta del truciolo, non ci possono entrare dopo. Certo c'è sempre l'obiezione che questo poteva già essere nelle mani, che magari erano sporche etc. etc. e su questo non c'è niente da dire.
Poi parlando dei trucioli più virulenti che entrano nelle mani a guardarli, quelli peggiore sono la tornitura di ottone. Per chi lavora l'ottone ogni spiegazione è superflua. A me capitava all'inizio dell'attività di tornitore (torni automatici a camme) di ritornare a casa la sera e perdere sempre mezz'ora intorno alle mani per individuare ed estrarre i trucioli che vi erano entrati durante la giornata. Qui sto parlando naturalmente di molte decine di anni fa quando i guanti in lattice erano una prerogativa dei soli chirurghi, mentre adesso sia come attenzione alla sicurezza e disponibilità di DPI il problema è molto migliorato.
Però anche indossando i guanti, o perché si rompono, o perché per certe operazioni non sono indicati, alla fine, soprattutto per l'ottone e il bronzo, capita sempre di ritrovarsi la sera i trucioli nelle mani.
Certo si può aspettare che con il tempo non diano più noia, però quando si usano le mani e si sente bucare occorre toglierli (se ci si riesce). A questo proposito posso dire come faccio
io:
1) se si sente che il truciolo è entrato ma sporge ancora un poco, fermarsi lavarsi subito le mani e toglierlo con una pinzetta
2) se il truciolo è entrato in profondità e non si sente più al tatto occorre aspettare la sera a casa. A quel punto, con calma, si prende un ago da siringhe (sterile) e alla luce del sole, oppure sotto una fonte di luce intensa, si scalza, cercando di capirne la profondità e l'inclinazione per trovare i movimenti più appropriati per estrarre la scheggia.
A me una volta è capitato di non poter usare una mano da quanto il truciolo bucava e nonostante avessi seguito la prassi sopradescritta non ero riuscito a toglierlo. Allora andai
al pronto soccorso dove per prima cosa mi fecero fare una lastra al dito dolorante e da cui risultò che al quel dito non c'era niente; mentre ne videro uno nel dito accanto che non mi faceva male...
Comunque ritornando al discorso dell'ago da siringhe, esso è molto meglio di un ago da cucire; e non solo perché è sterile, ma soprattutto per come è fatta la sua punta. Troppo difficile a spiegare, ma se uno lo prova capisce subito il perché.
Per portare la mia esperienza devo dire che a differenza dei tagli profondi dove il tetano può entrare non tanto per il truciolo che ha tagliato ma successivamente, nel caso che la ferita non venga trattata subito come è necessario, per le schegge, in "teoria", il problema non dovrebbe sussistere in quanto per il calore i trucioli si autosterilizzano e dopo che sono entrati, se le spore di tetano non erano nella punta del truciolo, non ci possono entrare dopo. Certo c'è sempre l'obiezione che questo poteva già essere nelle mani, che magari erano sporche etc. etc. e su questo non c'è niente da dire.
Poi parlando dei trucioli più virulenti che entrano nelle mani a guardarli, quelli peggiore sono la tornitura di ottone. Per chi lavora l'ottone ogni spiegazione è superflua. A me capitava all'inizio dell'attività di tornitore (torni automatici a camme) di ritornare a casa la sera e perdere sempre mezz'ora intorno alle mani per individuare ed estrarre i trucioli che vi erano entrati durante la giornata. Qui sto parlando naturalmente di molte decine di anni fa quando i guanti in lattice erano una prerogativa dei soli chirurghi, mentre adesso sia come attenzione alla sicurezza e disponibilità di DPI il problema è molto migliorato.
Però anche indossando i guanti, o perché si rompono, o perché per certe operazioni non sono indicati, alla fine, soprattutto per l'ottone e il bronzo, capita sempre di ritrovarsi la sera i trucioli nelle mani.
Certo si può aspettare che con il tempo non diano più noia, però quando si usano le mani e si sente bucare occorre toglierli (se ci si riesce). A questo proposito posso dire come faccio
io:
1) se si sente che il truciolo è entrato ma sporge ancora un poco, fermarsi lavarsi subito le mani e toglierlo con una pinzetta
2) se il truciolo è entrato in profondità e non si sente più al tatto occorre aspettare la sera a casa. A quel punto, con calma, si prende un ago da siringhe (sterile) e alla luce del sole, oppure sotto una fonte di luce intensa, si scalza, cercando di capirne la profondità e l'inclinazione per trovare i movimenti più appropriati per estrarre la scheggia.
A me una volta è capitato di non poter usare una mano da quanto il truciolo bucava e nonostante avessi seguito la prassi sopradescritta non ero riuscito a toglierlo. Allora andai
al pronto soccorso dove per prima cosa mi fecero fare una lastra al dito dolorante e da cui risultò che al quel dito non c'era niente; mentre ne videro uno nel dito accanto che non mi faceva male...
Comunque ritornando al discorso dell'ago da siringhe, esso è molto meglio di un ago da cucire; e non solo perché è sterile, ma soprattutto per come è fatta la sua punta. Troppo difficile a spiegare, ma se uno lo prova capisce subito il perché.
- Zebrauno
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Grazie, informazioni molto preziose le tue, mi ha incuriosito quello che dici riguardo all'auto sterilizzazione delle schegge o del truciolo per via della temperatura.
Sapevo che batteri, virus e spore hanno tutti una temperatura critica, ma che per la sterilizzazione occorre anche un tempo minimo di esposizione.
Negli ambulatori e nei reparti di chirurgia tutti i "ferri" vengono puliti con alchol e sterilizzati in forni ad aria calda (300-400°) anche per piu' di 30 minuti.
Riporto qualche nota estratta da qui http://www.calorie-alimenti.it/salute/tetano.html:
Le spore del tetano sono resistentissime e sopportano:
ebollizione (15-90 ‘);
essiccamento;
disinfettanti (etanolo, fenolo, formalina).
Vengono distrutte soltanto da:
calore umido (150°C/1h)
ossido di etilene, perossido di idrogeno, glutaraldeide;
ioduri.
...quindi non sembra cosi' facile che nella frazione di tempo in cui il truciolo supera magari i 300 gradi questo riesca a distruggere la spora.
Magari tu sei a conoscenza di qualche studio che analizzando direttamente le schegge o con qualche procedura lo ha verificato.
Non essendo tornitore non ho idea di quali temperature raggiungano questi riccioli quindi visto il rischio in gioco mi vorrei informare di piu'.
ciao
Sapevo che batteri, virus e spore hanno tutti una temperatura critica, ma che per la sterilizzazione occorre anche un tempo minimo di esposizione.
Negli ambulatori e nei reparti di chirurgia tutti i "ferri" vengono puliti con alchol e sterilizzati in forni ad aria calda (300-400°) anche per piu' di 30 minuti.
Riporto qualche nota estratta da qui http://www.calorie-alimenti.it/salute/tetano.html:
Le spore del tetano sono resistentissime e sopportano:
ebollizione (15-90 ‘);
essiccamento;
disinfettanti (etanolo, fenolo, formalina).
Vengono distrutte soltanto da:
calore umido (150°C/1h)
ossido di etilene, perossido di idrogeno, glutaraldeide;
ioduri.
...quindi non sembra cosi' facile che nella frazione di tempo in cui il truciolo supera magari i 300 gradi questo riesca a distruggere la spora.
Magari tu sei a conoscenza di qualche studio che analizzando direttamente le schegge o con qualche procedura lo ha verificato.
Non essendo tornitore non ho idea di quali temperature raggiungano questi riccioli quindi visto il rischio in gioco mi vorrei informare di piu'.
ciao
- gio_46
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Mi pare sensata la tua curiosità e i tuoi dubbi... Però considera a quale temperatura l'acciaio viene fuori dai laminatoi. Per cui si può ragionevolmente ipotizzare che dentro le spore del tetano non ci siano di certo. Per quanto concerne la temperatura dei trucioli con i moderni inserti, che lavorano bene anche a secco, i trucioli diventano blu. Per cui così ad occhio 300/400 gradi li possono fare tutti.
Magari il "semidottore" del forum ci può ulteriormente illuminare.
Magari il "semidottore" del forum ci può ulteriormente illuminare.
- ddavidebor
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
b'è spero che qui tutti abbiano fatto il richiamo per il tetano
comunque io credo che ci stiamo facendo un po' troppe pippe mentali su di esso... ogni volta che spostate una pianta in un vaso più grande avete molte più possibilità di prenderlo.
comunque io credo che ci stiamo facendo un po' troppe pippe mentali su di esso... ogni volta che spostate una pianta in un vaso più grande avete molte più possibilità di prenderlo.
status cnc: mollata per il cavallo
- gio_46
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
copio e incollo da una ricerca su google:
< i batteri muoiono quando la temperatura dell’acqua raggiunge il livello di bollitura, cioè 100 gradi, ma le spore hanno una resistenza fino a 120 gradi. Queste temperature si ottengono con macchine chiamate autoclavi, strumenti presenti negli ospedali, e che devono essere usati negli studi dentistici e negli studi medici dove si effettuino interventi di chirurgia o anche solo semplici medicazioni.....>
Per cui ecco stabilito a quale temperatura resistono.
- Zebrauno
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Ora pero' si usano i forni ad aria da 400°, e so che servono per le endotossine (quelle che si rilasciano quando il batterio muore, interne ad esso) mentre il tetano dovrebbe essere una esotossina.
...certo, e' vero che anche un giardiniere o un hobbysta della potatura puo' rischiare grosso
...certo, e' vero che anche un giardiniere o un hobbysta della potatura puo' rischiare grosso
- El Ventu
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
L'antitetanica è l'unica vaccinazione che mi va di fare...
Per quanto riguarda i trucioli, se l'acciaio non fa nulla di particolare (dolore/fastidio, ma se non si infetta zero problemi), l'alluminio e soprattutto l'Ergal 7075 è micidiale!!
Una chicca:visto il mio persistente mal di schiena, (mai avuto mal di schiena prima di farmi rovinare da un ex datore di lavoro fallito in quanto idiota.Peccato che avevo 19anni) ho fatto una risonanza magnetica alla zona bassa della schiena.
Il medico a metà risonanza mi ha fatto spostare le mani dalla pancia perchè piene di truciolini, che deformavano in parte l'immagine data dalla risonanza.
Bello schifo.
Per quanto riguarda i trucioli, se l'acciaio non fa nulla di particolare (dolore/fastidio, ma se non si infetta zero problemi), l'alluminio e soprattutto l'Ergal 7075 è micidiale!!
Una chicca:visto il mio persistente mal di schiena, (mai avuto mal di schiena prima di farmi rovinare da un ex datore di lavoro fallito in quanto idiota.Peccato che avevo 19anni) ho fatto una risonanza magnetica alla zona bassa della schiena.
Il medico a metà risonanza mi ha fatto spostare le mani dalla pancia perchè piene di truciolini, che deformavano in parte l'immagine data dalla risonanza.
Bello schifo.
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Riapro la discussione dopo un lungo periodo di inattività perchè sono approdato ad essa solo ora, non lavoro professionalmente con macchine utensili ma sono finito ben due volte al pronto soccorso oftalmico per "ustioni" UV agli occhi mentre cancellavo delle memorie EPROM e per una scheggia, piccola, in un occhio mentre usavo un seghetto alternativo.
Per la rimozione delle piccole schegge metalliche o di fibra di vetro, ma funziona anche con le spine dei fichi d'india, uso del buon nastro adesivo sulla parte da trattare lo applico e lo tiro, molte volte se la scheggia non è in profondità funziona.
Altro metodo è il vinavil, la colla per intenderci, ve ne stendete un velo sulla zona interessata, attendere che si essichi e poi la spellate.
Mi raccomando non usate l'Attak
Per la rimozione delle piccole schegge metalliche o di fibra di vetro, ma funziona anche con le spine dei fichi d'india, uso del buon nastro adesivo sulla parte da trattare lo applico e lo tiro, molte volte se la scheggia non è in profondità funziona.
Altro metodo è il vinavil, la colla per intenderci, ve ne stendete un velo sulla zona interessata, attendere che si essichi e poi la spellate.
Mi raccomando non usate l'Attak
- Zebrauno
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Meglio la colla cosi' la stendi senza premere ulteriormente, ma se ci sono ferite o sanguinamento non e' proprio il caso...
Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Piccole scaglie di legno o metallo me le tolgo con lo scalpello da falegnameria, con il cutter .. preventivamente puliti e diinfettati, con ago passato per la fiamma, etc.
Soluzioni leggermente dolorose ma efficaci e istantanee.
Soluzioni leggermente dolorose ma efficaci e istantanee.
- Zebrauno
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Per i materiali ferromagnetici anche un magnete al neodimio puo' tornare utile, da ragazzino mi fini' una minuscola scheggia di ferro in un occhio, non sentivo nulla...se ne accorse per caso il mio oculista e la rimosse senza toccarmi, usando appunto un magnete.
- artigliere
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Re: Una marea di microschegge nelle mani...come faccio ?
Purtroppo, per noi "meccanici" le schegge di materiale vario, non dico che sono all'ordine del giorno, ma capita abbastanza spesso.
Proprio due settimane fa mi sono beccato una scheggia nell'occhio per la pigrizia di prendere gli occhiali, perchè dovevo fare solo "una smerigliata" con il flessibile.
Una volta i guanti erano scomodi, larghi e di qualità infima, adesso esistono guanti in lattice o composti tela/lattice molto comodi, aderenti, che non rischiano impigliamenti strani anche sul tornio e altre macchine, conservando una buona sensibilità tattile.
Oltre che ripararti per bene dal caratteristico sporco, specie quando si smontano attrezzature vecchie, ti riparano anche dalle scheggie varie.
Quando capita, personalmente uso una lente contafili di buon ingandimento per individuarla e un punzone da 0,8 o 1 mm, affilato con la mola dell'affilautensili e risulta molto più "pungente" di qualsiasi ago o simili.
Qualche volta è un pochino doloroso, qualche parolaccia aiuta il morale, ma molto efficace e non mi è mai capitato di non riuscire ad "estrarla", basta pazienza, il giusto angolo per trascinarla, viene sempre fuori!
Max
HO COMINCIATO "SCOPANDO" L'OFFICINA,MA NON HO ANCORA FINITO,MA QUANTO E' GRANDE?
E’ STRANO QUANTE COSE BISOGNA SAPERE,PRIMA DI CAPIRE QUANTO POCO SI SA
E’ STRANO QUANTE COSE BISOGNA SAPERE,PRIMA DI CAPIRE QUANTO POCO SI SA