Dopo qualche post sulla discussione Lavorazione carbonio che riguardano la sicurezza nella lavorazione del carbonio, mi sono deciso ad aprire una discussione dedicata all'argomento nel luogo più adatto (Sicurezza).
Nella lavorazione del carbonio, e dei compositi in generale, ci sono alcune fasi (rifilatura, carteggio, fresatura, etc.) nelle quali si producono polveri e piccolissimi pezzetti di fibra che vanno in sospensione nell'ambiente di lavoro.
Per quel che riguarda le resine usate come matrice nel composito ne sappiamo abbastanza, ci sono molte informazioni a riguardo e sappiamo come lavorare in sicurezza, mentre per le fibre se ne sa poco (almeno io).
Anche facendo molta attenzione (in un ambiente hobbistico) le fibre essendo leggerissime si diffondono in tutto l'ambiente di lavoro, quindi anche lavorando con maschera e tuta inevitabilmente si verrà a contatto con i residui della lavorazione nei giorni successivi.
La domanda che mi faccio è: le polveri (o piccoli filamenti) di carbonio-vetro-kevlar sono paragonabili alle normali polveri tipo legno, marmi, etc. oppure sono più simili alle polveri tipo amianto per gli affetti sul nostro organismo?
Nel primo caso basta fare attenzione e diminuire il più possibile le polveri che respiriamo, nel secondo non bastano le normali precauzioni infatti basta pochissima polvere che entra nei polmoni per ammalarsi.
Nelle ricerche che ho fatto (non molto) sembra che le fibre di carbonio-vetro-kevlar ricadano nel primo gruppo (polvere normale), mentre ci sono studi che mettono in guardia sui nanotubi in carbonio paragonati, come effetti nocivi, all'amianto.
Spero che questa discussione aiuti a raccogliere dati per lavorare con maggiore tranquillità questi materiali.