I produttori che in genere "si salvano" sono i produttori a livello nazionale, che impogono standards qualitativi anche alle squadre di montatori.
Per aggiungere a quanto altri hanno già detto (non mi occupo per istinto di sopravvivenza di sicurezza nei cantieri e negli altri luoghi di lavoro):
A meno di normative locali più restrittive, la legge nazionale impone una riverifica della struttura soltanto in caso di interventi abbastanza invasivi sulla struttura o una modifica importante dei carichi antropici previsti. Uno dei parametri da considerare in questo caso è l'aumento dei carichi alle fondazioni superiore al 10% (ma non è l'unico). Mentre non si impone nulla circa una possibile mutata "classificazione sismica", non impone neanche una riverifica a scopi conoscitivi (cosa che avviene per gli edifici pubblici - badate solo a scopi conoscitivi). Atteso che in questi casi quasi tutto il patrimonio edilizio italiano andrebbe dichiarato inagibile.
Visto che si tratta di un investimento importante e una "disgrazia" può mettere in ginoccho una nascente attività, una verifica seria non la escluderei comunque.