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da Vimas » lunedì 4 maggio 2015, 16:58
Ciao,
devo trovare un sistema migliore per fare foto decenti, infatti posso garantire che visto dal vivo è tutta un'altra cosa.
Al primo impatto il solaris stupisce per l'enorme quantità di legno impiegata. In effetti è un orologio imponente che valorizzerebbe molto bene la zona ove installato.
Riguardo alla lavorazione, naturalmente parlo per me, non vedo particolari difficoltà realizzative, è vero che si lavora con ruotismi di grosso calibro, ma il funzionamento, tranne che per lo scappamento, risponde alle solite regole.
Il rischio maggiore, date le dimensioni, può essere tranquillamente ovviato se la betulla è di ottima qualità, diversamente preparatevi a vedere difetti di rotazione veramente assurdi.
Nel mio caso la ruota terza, per evidente deformazione del legno, percorreva la lanterna sottostante da un capo all'altro, uno spazio di circa 40 mm, anzicchè ruotare su se stessa.
Ho approfittato di questa deformazione per rifarla utilizzando betulla da 9 mm in sostituzione dell'originale 12 mm.
In un primo momento il faggio, 19 mm di spessore, l'ho lavorato con una fresa da 4 mm, ma per un mio errore di distrazione mi si è subito rotta, quindi ho terminato la lavorazione del massello con una da 6 mm che lo ha tagliato senza grosse difficoltà.
Consiglio a chi intende avventurarsi col Solaris di utilizzare una punta da 1.5mm e forare per l'intero spessore tutte le zone ove sono previsti i fori di alloggiamento del ruotismo, o di montaggio della struttura, vi risparmierete un sacco di rogne.
Per mia maggior sicurezza in un primo momento ho tagliato i fianchi su abete di eguale spessore. Alcune cose non mi erano chiare e quindi ho tagliato i pezzi per verifica. Questo procedimento mi è tornato utile sia per verificare tutti i punti di giunzione che per controllare ogni singola parte su legno massello (Consigliata).
Lo scappamento Arnfield non mi ha particolarmente entusiasmato. Mi sembra più rumoroso rispetto al classico ad ancora, comunque non mi ha creato grossi problemi. L'unica cosa a cui bisogna prestare molta attenzione è il fissaggio dei due detend, da essi, infatti, dipende la corretta funzionalità del movimento. Io l'ho capito poco alla volta e non nascondo che in diverse occasioni i pesi sono andati giù di brutto a rischio di spezzare i raggi della ruota di scappamento, però ho potuto verificare che il ruotismo era libero e non soggetto ad attriti.
Con il detend di sinistra, quello più grande, è possibile regolare l'oscillazione del pendolo.
Attenzione alla parte relativa alla ruota delle ore, intermedia e lancette. Bisogna tener conto che la messa in orario, agendo sulla lancetta dei minuti, muove la ruota più grande di tutto il pendolo per cui è facile che il foro diventi lasco e che la lancetta non ruoti più.
Io ho provveduto a fissare la ruota di centro sul suo asse e i risultati, in positivo, si sono visti subito, a parer mio è necessario fissare anche la lancella dei minuti.
Solaris può funzionare anche con meno dei 3.6 Kg consigliati dal costruttore. Il mio va tranquillamente con 3.2 Kg con minore impatto dei raggi dello scappamento sul suo punto di fermo e conseguente minore rumorosità del movimento.
Il disco del pendolo non è quello previsto da progetto, l'ho modificato, così come l'asta, perchè l'originale, a mio parere, non dispone delle proporzioni corrette.
Una nota negativa.
La durata della carica non va al di là delle venti ore.
Cordialità
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