Tornio Denham Junior MKII

Restauro e rivisitazione (Restyling) di Macchine Utensili tradizionali obsolete ma funzionanti
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ziotibia
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Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da ziotibia » sabato 7 settembre 2013, 22:24

Ciao ragazzi sono un vecchio iscritto ma solo in questi giorni mi sono deciso a presentarmi ed a sottoporvi la mia esperienza nel restauro di un vecchio tornio probabilmente dimenticato dal Genio Militare Inglese durante la seconda guerra mondiale o sganciato a mò di bomba sulle nostre città .
Possiedo già  da cinque o sei anni un paio di macchine (un piccolo tornio tipo BV20 ed un trapano fresa tipo Fervi T045) entrambi cinesi, con le quali mi sono fatto un po' di esperienza nel mondo della meccanica senza mai raggiungere le vette eccelse di qualcuno di voi.
All'inizio dell'anno sfogliando le pagine di Subito mi sono imbattuto in un tizio che vendeva un tornio inglese. E' stato amore a prima vista. Sono andato a vederlo una prima volta ed ho riscontrato alcuni difetti non ultimo il fatto che gli inglesi usano viti whitworth. Ma si sa l'amore è amore: ceco. Alla fine, dopo aver visto che in internet era possibile trovare informazioni, mi sono deciso, sono andato a vederlo una seconda volta, ho riscontrato altri difetti e l'ho portato via cercando di trattare il più possibile sul prezzo.
Ecco come si presentava quando a metà  marzo, in una giornata di pioggia, l'ho portato a casa.
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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da darix » sabato 7 settembre 2013, 23:24

Favoloso! Dai, racconta questa storia, sono certo che sarà  bellissima!!! Io ti seguo.
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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da ziotibia » domenica 8 settembre 2013, 0:01

Una volta a casa ho iniziato ad esaminarlo e a fare un inventario delle cose da sistemare, da comprare e da sostituire:
1 mandrino da 160 da sostituire (mi accontento anche di quelli cinesi) l'originale è da circa 175 probabilmente 7" con la chiocciola rotta e griffe peggio
2 canotto del toppo mobile con attacco filettato per contropunta e mandrino andato (problema)
3 chiocciola avanzamento trasversale con problemi (vedremo)
4 manca motore (da acquistare verificando numero giri)
5 smontando l'armadietto posto sotto il tornio fessurazione dei due basamenti
6 la slitta inferiore presenta una riparazione decisamente poco ortodossa in corrispondenza del possibile sostegno per la vaschetta del liquido di refrigerazione (da riparare)
7 realizzazione dell'impianto per la refrigerazione
8 pulizia, sverniciatura, riverniciatura e brunitura delle viti a vista, dei leverismi e delle manette
9 dimenticavo problema viti whitworth
9 acquisizione di tutte le possibili informazioni per quel tornio
Ho fatto delle ricerche più approfondite in internet ad ho scoperto che un certo John Baguley's aveva già  restaurato lo stesso tornio. Lo ho contattato e lui molto gentilmente mi ha risposto dandomi la disponibilità  per quanto avessi bisogno ed inviandomi il manuale dell'operatore (chiaramente in inglese). Manuale che sarebbe da inserire nell'apposita sezione "Manuali di macchine utensili eD attrezzature". Quanto prima provvederò a seguire le direttive per l'inserimento.
Continua..............

Mangusta

Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da Mangusta » domenica 8 settembre 2013, 20:36


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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da ziotibia » lunedì 9 settembre 2013, 11:42

Grazie Mangusta, certo che mi interessa!!!
Continuando il racconto.
Sono passati più di 15 giorni prima che decidessi come procedere e nel frattempo mio fratello e mio cugino vista la lista delle cose da fare e per incoraggiarmi, dicevano che il vero affare l'aveva fatto il venditore nello sbarazzarsi di un sì fatto "rocheo" (dialetto veneto = rocchetto di legno sul quale un tempo era avvolto il filo delle macchine per cucire).
Alla fine ho cominciato a smembrare la macchina nelle sue componenti principali (armadietto, basamenti, vasca di raccolta trucioli, bancale, testa motrice, scatola ingranaggi ecc.) e, una alla volta, a smontarle per verificarne l'integrità , nel caso ripararle, riverniciarle e rimontarle.
Ho iniziato con i basamenti: una volta lavati con la benzina presentavano delle evidenti fessurazioni alla base e quello posto sotto il toppo mobile era ance leggermente svergolato. Ho rotto le scatole in giro (il mio è un piccolo paese e ci si conosce tutti) e scopro che poco distante dalla mia abitazione un'officina che ripara macchine agricole salda egregiamente la ghisa. Parlo con il titolare (persona colta e disponibile) che, esaminati i pezzi, mi assicura di poterli riparare. Spinto dalla curiosità  e conscio del fatto che la manualità  nell'eseguire certe lavorazioni stà  scomparendo gli chiedo se mi può descrivere come intende procedere. Gentilmente mi spiega:
per interrompere la propagazione della cricca, alla sua fine si esegue un foro di diametro adeguato, per consentire la saldatura si scarifica la fessura da ambo i lati (per attenuare l'impatto visivo meno profondamente dal lato visto) e per annullare le tensioni si riscalda il pezzo si esegue la saldatura mantenedolo caldo e raffreddandolo poi lentamente sotto cenere. L'alternativa riguarda solo il metodo utilizzato per annullare le tensini e consiste nel saldare un tratto lungho uno o due centimetri al massimo picchiettando nei pressi fino al raffreddamento del tratto e quindi nel ripetere l'operazione fino alla fine della cricca.
Lui, dato l'ingombro dei pezzi, intende procedere con il secondo metodo e per quanto riguarda il tipo di saldatura ( tig, elettrodo ecc.) impiegherà  elettrodi per la ghisa.
Torno qualche giorno dopo per ritirare i miei basamenti: perfetti e prezzo più che onesto.
Continua..........

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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da darix » lunedì 9 settembre 2013, 13:21

E io ti continuo a seguire! Mi interessa e mi piace molto questo restauro.
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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da ziotibia » sabato 14 settembre 2013, 0:18

Ciao Darix mi fa piacere che ti interessi.
Riprendo la storia.
Portati a casa i basamenti sapevo di doverli sverniciare per poi stuccarli e riverniciarli, ma non potevo certo cominciare senza aver prima le idee chiare sul come procedere, su quale era la vernice migliore ecc.
A chi chiedere se non al mio amico carrozziere che di vernici ne mastica senz'altro più di me? Trascorro un intero pomeriggio a "tampinarlo" (pressarlo) per carpirgli i segreti del mestiere. Di vernici parlava di epossidica ma costava una cifra, wash primer, fondi ecc.: una gran confusione. Alla fine ne sono uscito con l'unica certezza di dover sverniciare ed immediatamente dare almeno l'antiruggine per impedire l'ossidazione della ghisa nuda.
Wikipedia torna sempre utile per chiarimenti: le vernici sono costituite da un componente filmogeno con caratteristiche adesive (oli siccativi, resine naturali, cellulosa e vari tipi di resine sintetiche quali acriliche, viniliche, poliestere, fenoliche, epossidiche, poliuretaniche) da un solvente che lo rende fluido e infine, da un agente plastificante che ne migliora le caratteristiche elastiche.
Armato di queste belle definizioni (capio gnente = capito niente) sono tornato dal mio amico carrozziere che mi ha reindirizzato presso un rivenditore di vernici molto competente. Quest'ultimo mi dice che non basterebbe un corso universitario per sviscerare il problema vernici, principalmente perché la qualità  del risultato finale dipende sostanzialmente dal pretrattamento (sabbiatura, decapaggio, ecc.) che subisce il supporto e dal tipo di applicazione (spruzzo, pennello ecc.) oltre che dal tipo di pittura (viscosità , proprietà  chimico-fisiche del film ecc.) utilizzata. A questo si aggiunga che esiste un'ampia varietà  di basi polimeriche (le principali sono le cellulosiche, le alchidiche, le acriliche, le poliesteri, le epossidiche, le poliuretaniche, ecc.) che a loro volta possono subire ulteriori modificazioni ed infine che, vernici simili prodotte da ditte diverse, spesso vendute con lo stesso prezzo, possono avere residuo solido molto diverso, (quel che rimane dopo l’evaporazione del solvente) quindi rese diverse e pertanto diversa convenienza. (per chi volesse approfondire il discorso http://www.dmfci.unict.it/siracusa/web1 ... ico/m1.pdf)
Se per un addetto ai lavori è già  difficile districarsi in mezzo a questa giungla, per un neofita come me l'unica cosa da fare era fidarsi dei consigli dell'esperto che , procedendo nella discussione, mi ha descritto le operazioni da eseguire per avere il mio tornio riverniciato a nuovo, ottenendo un risultato discreto per le mie capacità  e soprattutto non spendendo cifre folli:
per quanto riguarda i basamenti, non avendo questi particolari necessità  di attenzione per basi, riscontri, ecc., mi ha suggerito di sabbiarli. Una volta a casa procedere, il più rapidamente possibile, applicando una mano di pittura antiruggine a base di nitrocellulosa e resine alchidiche, stuccando eventuali imperfezioni con uno stucco sintetico, carteggiando per livellare lo stucco, stendendo una mano consistente di fondo isolante , carteggiando nuovamente per pareggiare le rugosità  della fusione di ghisa ed applicando infine due mani di smalto sintetico a base di resine alchidiche. Le restanti parti provviste di guide, piani, ecc. escludono solo la sabbiatura che dovrà  essere sostituita da una disincrostazione con l'idro-pulitrice, una sgrassatura con benzina, dalla sverniciatura con prodotti svernicianti ed o spazzole ed infine da un'accurata pulizia.
Mi ha quindi consegnato quanto mi serviva (prodotti della ard f.lli raccanello) avvisandomi che le schede tecniche di quanto acquistato potevo trovarle in internet. Mi ha anche gentilmente indicato dove potevo rivolgermi per la sabbiatura.
Ad una decina di kilometri da casa, in aperta campagna, un polverone mi dice che sono arrivato dove potevo sabbiare i miei basamenti: una vecchia fattoria. Parlo con un signore che stava movimentando delle putrelle con un muletto e questi, in mezzo ad un frastuono infernale, mi dice di attendere cinque minuti. Trascorsi non più di cinque minuti, silenzio assoluto, dal polverone emerge un marziano che scopro essere il fratello di quello che manovrava il muletto: entrambi titolari ed unici lavoratori dell'azienda. Chiedo se potevano accontentarmi. "Vien qua dai, scarga cuei do tochi e metei qua che tei faso subito". Ubbidisco, uno dei due si riveste da marziano, gran frastuono, altro polverone, dieci minuti, silenzio, riappare il marziano, si dirada il polverone, mi riconsegnano i pezzi. Quanto?, "ti mi si simpatico 20 Euri e vanso na birra". Ringrazio e torno a casa contento di poter iniziare la verniciatura.
Continua..........

Mangusta

Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da Mangusta » sabato 14 settembre 2013, 6:30

Perchè il basamento con la vernice sintetica? A mio avviso è un errore in quanto il basamento, almeno nei primi centimetri da terra è soggetto a essere "stressato" dalla punta delle scarpe che spingono, accumulano i trucioli che cadono a terra e anche se interponi una pedana in legno è la stessa cosa. Inoltre se fari uso di lubrorefrigerante in continuo, questo viene sparato intorno anche se metti una protezione... quindi epossidica.

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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da darix » sabato 14 settembre 2013, 8:52

Bello, bello!!!
Io non sono "competente" in materia di vernici e noon so come sia fatta la vernice sintetica, perà³ prendi in considerazione l'epossidica che sicuramente ha caratteriatiche meccaniche e resistenza agli urti ottima.
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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da ziotibia » sabato 14 settembre 2013, 13:15

Avete ragione entrambi Darix e Mangusta però ormai la "frittata" è fatta. Ero anch'io incerto sull'uso dell'epossidica però alla fine mi sono fidato di quanto diceva l'esperto per questi motivi:
- l'esperto teneva a precisare che la qualità  del risultato finale dipende principalmente dal pretrattamento e dal tipo di applicazione poi dal tipo di pittura utilizzata.
- non sono manualmente abituato a trattare le vernici che richiedono modalità  e tempi precisi da rispettare. Diceva l'esperto ("easa perdere, ti si un gnoco, non sta a complicarte ea vita nando in serca de robe complicae, parlo contro ea me conveniensa, scoltame")
- la scheda tecnica della vernice consigliatami dice: ARDLUX è uno smalto sintetico a base di resine alchidiche modificate e pigmenti coloranti solidi alla luce; questi componenti conferiscono al prodotto eccezionale rapidità  di essiccazione ad aria, elasticità  ed aderenza rilevanti, ottima stabilità  di tinta. ARDLUX origina un film pieno, duro, brillante e molto coprente, che resiste in modo eccellente agli agenti atmosferici, ai carburanti ed agli oli lubrificanti. Per le sue rilevanti caratteristiche generali ARDLUX è indicato per finiture di elevata qualità  su manufatti metallici destinati sia all'interno che all'esterno: macchine agricole e per movimento terra, veicoli industriali, pompe, compressori, scaffalature, ponteggi e carpenteria varia.
- se usavo l'epossidica dovevo usare tutto epossidico (la vernice epossidica non si applica sopra altre vernici)
- infine costo 1 a 3. Non indifferente!!!!
Per Darix. Sintetica, lo dice la parola stessa: ricavata per sintesi. Fanno parte di questo gruppo le resine alchidiche, acriliche, epossidiche, poliuretaniche ecc.
Ciao ragazzi, vado a pranzo la "tigre" chiama.

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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da brunart » sabato 14 settembre 2013, 14:40

nella mia esperienza ho trovato eccellente il fondo epossidico. se si rispettano i parametri del produttore, come la preparazione delle superfici da coprire, la percentuale dell'indurente, la diluizione, lo strato e le passate, i risultati sono eccellenti, non si stacca manco le la prendi a martellate.
come smalto ho usato il poliuretanico perchè mi sembra un buon compromesso qualità  prezzo.
e ricordati che se vuoi volare devi battere le ali.
..... Quando tutto sembra andare contro, ricorda che gli aeroplani decollano contro vento, non con lui!

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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da ziotibia » sabato 14 settembre 2013, 15:12

Non lo metto in dubbio Brunart ma vedi, io non sono mai andato d'accordo con le pitture. Prima di dipingere qualche cosa ad esempio di verde, non so perché, ma mi ritrovavo verde io.
Ciao Roberto

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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da harry potter » sabato 14 settembre 2013, 16:57

sulle mie macchine faccio saltar via lo stucco dove non tiene, un pò di stucco poliestere e poi smalto lucido (non sò le marche, bidoni anonimi che girano da decenni in box...) a pennello-rullo senza indurente e diluendolo uno sputo.
ci mette minimo 4-5 giorni ad asciugare, ma non salta più via.

dopo detto tra noi, un tornio mica lo porti in piazza al raduno :wink:

buon restauro
"non sono una persona mattiniera...penso sia perchè ho cosi tanti pensieri profondi ,che la mia mente ha bisogno di molto tempo per rigenerarsi"

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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da ziotibia » sabato 14 settembre 2013, 20:13

E la storia continua.
Portati a casa i basamenti e cercando di rispettare le istruzioni impartitemi dal rivenditore di vernici, finisco di riverniciare i basamenti con la porticina, la vasca di raccolta dei trucioli, il supporto del motore ed il bancale, permettendomi di verniciare con due colori diversi le parti interne e le parti esterne (verde e bianco). Un lavoraccio la sverniciatura del bancale ed anche la sua riverniciatura, per via di dover accedere a zone che forse neanche un contorsionista sarebbe riuscito a raggiungere. Il fatto di voler utilizzare due colori poi, mi ha costretto a proteggere in maniera alternativa le due parti con grave spreco di nastro, carta e pazienza. Alla fine però sono riuscito nell'intento.
Guardando in internet mi era piaciuta l'idea di avere i bulloni, le manette ed altri particolari di color nero (bruniti). Internet è una fonte inesauribile di informazioni e trovo come si deve procedere per brunire il ferro:
- materiali indispensabili - 1 Kg H2O (acqua normale), 500 g soda caustica, 400 g KNO3 (nitrato di potassio, eBa);
- procedimento - sgrassare per bene i pezzi (benzina, last al limone, spazzolino per unghie ed olio di gomito), decapare (acido muriatico NaCl 10%), in una pentola di acciaio inox, rispettando le proporzioni su indicate, versare piano piano nell'acqua la soda (INDOSSARE GUANTI DI GOMMA LUNGHI E ATTENZIONE AGLI SCHIZZI), riscaldare la soluzione ed aggiungere il nitrato, portare all'ebollizione (ATTENZIONE AGLI SCHIZZI, 140 GRADI), immergere i pezzi da brunire appena tolti dall'acido, sciacquati ed assicurati al bordo della pentola con un filo di ferro sottile, far bollire il tutto per una ventina di minuti aggiungendo ogni tanto e PIANO PIANO dell'acqua per compensare quella evaporata. Aggiungendo acqua la temperatura di ebollizione della soluzione si abbassa per cui tutto ribolle con gran produzione di schizzi, per cui (ATTENZIONE AGLI SCIZZI, SEMPRE 140 GRADI E PRESENZA DI SODA CAUSTICA CHE SAPONIFICA I TSSUTI E, NONOSTANTE CI SI LAVI, PENERTA IN PROFONDITA'); levare i pezzi dalla soluzione ancora calda (raffreddandosi forma una specie di gel e potrà  essere riutilizzata ), sciacquali, tenerli bagnati con olio per un paio di giorni.
Acquistato il nitrato su eBay, seguo il procedimento sui particolari che mi servivano per l'assemblaggio, risultato splendido.
Ho riassemblato quanto avevo fin qui finito e mi accorgo solo ora guardando le fotografie che ci sono delle differenze di colore fra i vari pezzi (La porticina, l'interno della gamba, la parte superiore della vasca). Siccome quelli sono stati i primi pezzi che ho verniciato, probabilmente non ho mischiato bene il colore, oppure ho usato un diluente diverso o una pressione diversa, chissà . Me lo diceva il rivenditore della vernice che sono un "gnocco". Per l'interno della gamba e della vasca, poco male, per la porticina, vedremo anche perché la tabella di ottone che è rivettata sopra non si presenta bene: le scritte (leggermente in risalto) dovrebbero essere color oro su fondo nero, ma non so come ridipingere il fondo, se è dipinto. Ho chiesto ad un tipografo ma non mia saputo dare una risposta.
Consigli ??????
Ecco come si presenta il lavoro fin qui fatto (il rosso che si vede sotto la testa delle viti è un sigillante "pic").
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Re: Tornio Denham Junior MKII

Messaggio da ziotibia » martedì 17 settembre 2013, 21:02

Proseguendo con il restauro. No decisamete, almeno la porticina deve essere assolutamente ridipinta e devo trovare anche una soluzione per la targhetta in ottone. Forza con i consigli.......grazie in anticipo.
Ricordo che la tabella di ottone che è rivettata sopra la porticina descrive le varie combinazioni delle ruote dentate per consentire filettature ed avanzamenti. Le scritte (leggermente in risalto) dovrebbero essere color oro su fondo nero, ma non so come ridipingere o trattare in nero il fondo lsciando in evidenza i caratteri. Ho chiesto ad un tipografo ma non mi ha saputo dare una risposta. Esiste qualche tipo di passivazione dell'ottone per cui questo diventa nero? Verniciando (con che tipo di vernice)? Altro? Non so da dove cominciare a cercare. Il nero esistente non riesco a capire se è vernice: si asporta con difficoltà  usando solventi vari, paglietta, "Vim" in polvere e tanto olio di gomito.

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