Consiglio sui maschi rullatori

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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da SWL » mercoledì 30 agosto 2017, 16:44

Non credo sia OT parlare qui della lubrificazione degli utensili: il successo di una maschiatura, specie se fatta con un maschio a rullare, dipende enormemente dal fluido utilizzato.

Prima avevo citato il video che mostra l'avanzamento del tagliente nel pezzo, ma anche con un disegno si può capire bene comunque.
Figure-1-Nomenclature-of-chip-formation-model.png
So che può apparire strano affermare che l'olio da taglio non serve per lubrificare, ma vi invito a osservare la figura: l'utensile si muove da destra verso sinistra e sia il pezzo, sia il truciolo si muovono in verso relativamente opposto. L'utensile tocca il pezzo solo nel punto "K" e per la prima parte del petto del tagliente, zona nella quale si ha la formazione del truciolo e la temperatura è tale da rendere plastico il materiale. Il calore non è generato dall'attrito dell'utensile (come molti credono) ma dalla deformazione plastica che forma il truciolo; è il truciolo a scaldare l'utensile e non l'attrito con il pezzo (se non in minima parte).

Se nella figura sopra immaginate la presenza dell'olio da taglio, chi dovrebbe portarlo dove effettivamente dovrebbe svolgere un'azione "lubrificante"? Nessuno. Per lubrificare dovrebbe trovarsi nel punto "K" (che va ricordato essere in realtà una linea ortogonale al piano del disegno), ma non c'è verso di farlo arrivare in quel punto. Il refrigerante arriva sull'utensile fino al punto in cui il truciolo si distacca, ma non può procedere oltre perché non c'è nessuno spazio e la pressione del truciolo sull'utensile è talmente grande che impedisce qualsiasi penetrazione di fluido all'interfaccia. E anche se ciò avvenisse, il movimento del truciolo sarebbe comunque in direzione opposta e spazzerebbe via ogni molecola di fluido.

L'altro lato del tagliente ha l'angolo di spoglia che impedisce il raschiare la superficie appena tagliata. In quella zona, anche se il lubrificante potrebbe arrivare, non farebbe nulla perché non c'è nulla che debba essere lubrificato. La parte irrorata dal fluido è quella superiore del truciolo, ove non c'è nulla che sviluppi attrito, dato che il taglio avviene nella parte sottostante.

Ma allora, se non lubrifica, cosa fa? Fa molto: depositandosi sulla superficie del pezzo dove l'utensile penetrerà il pezzo, il velo di fluido da taglio si troverà interposto proprio nel punto di penetrazione e verrà "tagliato" dall'utensile prima di toccare il pezzo stesso. La pressione generata innescherà una reazione chimica nel fluido che farà tutt'altro che lubrificare, ma farà impuntare il tagliente nel pezzo, iniziando una corretta formazione del truciolo. Nel momento stesso nel quale il tagliente incide i primi atomi di metallo, tutto il fluido sarà stato spazzato via e ci si ritroverà nella condizione della figura qui sopra.

Riguardo al raffreddamento, il taglio migliore lo si ha quando il truciolo, nella zona di formazione, ha un ben determinato intervallo di temperature. La temperatura minima è determinata dal materiale da tagliare: se troppo bassa si ha la formazione di truciolo discontinuo che viene strappato dal pezzo e determina una finitura insufficiente e uno stress vibratorio sull'utensile. La temperatura massima è invece determinata dal materiale dell'utensile: se troppo alta, l'utensile perde durezza e si deforma nelle zone più sottili (taglienti). In rete ci sono delle belle immagini al riguardo, con acciaio tagliato con utensili in grado di lavorare a temperature superiori a quelle di fusione del materiale tagliato, nelle quali si vede il truciolo uscire praticamente liquido dal petto dell'utensile.

Se non si adoperano utensili come quelli, la refrigerazione in fase di taglio è fondamentale. Serve a dissipare il calore dovuto alla formazione del truciolo e deve mirare a raffreddare l'insieme utensile-truciolo in formazione, per rientrare nell'intervallo ottimale. In questa funzione, l'acqua è una delle soluzioni migliori. Funziona asportando il calore per conduzione (quando usata in volume notevole) o per evaporazione (quando usata nebulizzata).

L'emulsione è formata da acqua, elemento polare, olio (minerale o vegetale), elemento apolare, e da un surfattante (come lo sono i saponi), elemento "ponte", con molecole aventi due estremità, una polare e l'altra apolare, che, attaccandosi ad entrambi i precedenti, rende possibile la miscela. Gli oli emulsionabili sono formati dall'olio e dal surfattante e sono pronti per l'aggiunta dell'acqua. Nella miscela, l'olio ha solo funzione di protezione, lasciando un velo sulle superfici bagnate, dopo l'evaporazione dell'acqua. Tutto il lavoro è svolto dall'acqua come refrigerante. Molti oli emulsionabili hanno l'aggiunta di numerosi composti chimici che ne modificano il comportamento, e molti di questi additivi sono utilizzati proprio per facilitare il taglio come indicato più sopra, senza però raggiungere le stesse caratteristiche dell'olio da taglio.

Vero? Non vero? A me e stata raccontata così e mi è parsa una cosa ragionevole. So che quasi l'intera platea di "machinist" è fermamente convinta della funzione lubrificante dell'olio da taglio, quindi invito chi se la sente a spiegarmi come l'olio lubrificante dovrebbe arrivare al posto giusto nel momento giusto. Prontissimo a cambiare le mie posizioni se convinto da un ragionamento logico.
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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da Fiveaxis » mercoledì 30 agosto 2017, 19:06

SWL
Ok, tutto chiaro e corretto, vediamo però di chiarire un punto in cui la tua spiegazione ben fatta (seppur molto teorica) appare imprecisa.

Durante la fase di creazione del truciolo lo scorrimento dello stesso sul petto del tagliente crea molto ATRITO radente.
L'olio da taglio, (non me ne volere ma accade così) si deposita sul petto dell'utensile interponendosi tra il truciolo e l'utensile stesso poichè, per svolgere un'azione efficace e soprattutto efficiente, il truciolo deve (DEVE) essere interrotto. Non a caso i materiali a truciolo lungo, sono difficoltosi da lavorare poichè le molecole di olio (di solito appositamente molto adesive) vengono consumate dallo sfregamento, e, se il truciolo è lungo, ci si trova nella condizione in cui il petto dell'utensile rimane PULITO da olio. Condizione sfavorevole al taglio poichè vede l'aumentare dell'atrito ('sto maledetto!).
Ecco svelato l'arcano...Quando il truciolo si stacca, prima che inizi la creazione del successivo il petto dell'utensile è raggiunto dal LUBRO-refrigerante (sottolineo LUBRU). Ecco dove finisce l'olio da taglio (mescolato con acqua-aria oppure intero!)

Aggiungo, l'atrito radente crea, oltre al calore, abrasione e quindi consumo, a tale proposito gli utensili vengono ricoperti per qualche micron (tipicamente 3-5 a seconda del tipo di rivestimento) con rivestimenti ad elevata micro-durezza e basso coefficiente di atrito.
Un rivestimento che ho sperimentato per una celeberrima azienda produttrice di utensili a metà anni 90, fu il rivestimento che oggi si chiama DLC (diamond Like Coating). Sperimentai ottimi risultati di durata e riduzione drastica di lubro-refrigerante sull'alluminio. Addirittura si poteva azzardare di lavorare a secco, riducendo un filino i parametri di taglio, e sull'alluminio è, come si dice oggi, "tanta roba".
Questo perchè il diamante oltre ad avere una micro-durezza superiore a qualsiasi altro materiale (se ricordo bene oltre 8000 Wikers), ha un coefficiente di atrito molto basso (del resto il diamante è carbonio...Ma guarda 'sto carbonio...Anche nell'acciaio agevola il lavoro!)
Però lascio perdere i rivestimenti altrimenti mi infilo in un ginepraio...Su certi materiali sono sconsigliati perchè arrotondano il filo dell'utensile facendogli perdere taglienza...Bhè sull'alluminio ad esempio (Va bhè ok nessun problema è tenero!) ma anche sul Titanio!..Nooo! Ebbene sì.

A questo punto, che ognuno si faccia il "suo Film...
Che posso dire? Io le mie lavorazioni le faccio con aria olio e, usando solo l'aria risparmierei parecchi soldini, ci ho anche provato ma...E niente l'utensile si impasta e dura un "salto e una paura".
Se nell'aria nebulizzo olio invece, come per miracolo, l'utensile non si impasta e dura ore di lavorazione...Bho...Sarà un olio magico, per quello che costa 70€ al litro!
Buona serata amici..Torno a far trucioli...LUBRIFICATI... :lol: :lol: :lol:
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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da SWL » mercoledì 30 agosto 2017, 23:12

Finalmente qualcuno con cui scambiare pareri differenti senza prendersi a legnate. Sarà un caso? Direi di no...

C'è un malinteso riguardo alla questione "truciolo interrotto": quello di cui parli tu, io lo definisco "truciolo discontinuo". Il truciolo interrotto è quello "strappato" al pezzo ed è sempre una condizione da evitare. Lo si nota molto di più al tornio e si ha quando l'utensile "gratta" sul pezzo. Succede spesso con l'utensile a troncare e si elimina aumentando l'affondo, proprio per scaldare la sezione del truciolo nella zona di formazione.

Dopo il tuo ultimo post, devo andare a rivedere la questione del truciolo discontinuo e le implicazioni con i fluidi da taglio. Posto non appena ho novità.

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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da Fiveaxis » giovedì 31 agosto 2017, 11:20

Truciolo interrotto, discontinuo...Dillo come vuoi, il concetto è che un utensile, per svolgere la sua azione di taglio in modo efficiente, deve essere conformato con una geometria che ROMPA il truciolo, eviti ciòe che quest'ultimo sia troppo lungo.
Per i motivi che ho già espresso qualche post fa.
Aggiungo: un truciolo lungo e filante è difficile da gestire perchè, oltre ad essere più pericoloso per l'operatore, può creare complicazioni attorcigliandosi intorno a organi in rotazione e facendo disastri.

Tutti gli utensili moderni (mi riferisco soprattuto agli inserti di tornitura) hanno il cosidetto "rompitruciolo" o "formatruciolo", in pratica poco sopra il filo dell'utensile, sul suo petto, si crea una piccola protuberanza. Quando il truciolo scorre sul petto dell'utensile trova una variazione di inclinazione che, creandogli un ulteriore inclinazione, lo spezza. Naturalmente il rompitruciolo (formatruciolo) è diverso a seconda del materiale. Materiali a truciolo lungo necessiteranno di un rompitruciolo più pronunciato rispetto ai materiali a truciolo corto.
Tutto ciò, appunto, per consentire al lubro-refrigerante di raggiungere la zona di taglio ed "aggrapparsi" al petto dell'utensile.

In fresatura, NON è necessario avere frese con il rompitruciolo, in quanto, come si intuisce, la fresa è un utensile rotante percui il tagliente lavora in modo discontinuo. In tornitura invece, avendo l'utensile fermo ed il pezzo in rotazione, il truciolo va rotto (interrotto, creato, gestito o come si preferisce dire) altrimenti sarebbe continuo! (su molti materiali).

Siamo andati un po' fuori tema e mi scuso...
Forse una parte di questo 3D andrebbe spostata creando un altro titolo...
Buon lavoro
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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da Fiveaxis » giovedì 31 agosto 2017, 14:04

Un fimato che mostra (ingrandito) come si genera il truciolo con utensili diversi e materiali diversi...
https://www.youtube.com/watch?v=mRuSYQ5Npek
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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da rangerone1 » giovedì 31 agosto 2017, 16:44

Mi intrometto ma solo per curiosità e senza alcuna conoscenza dell.argomento. la mia è solo una domanda per capire e senza voler contraddire nessuno...
Ho provato a cercare ma video dove si vede un taglio con truciolo interrotto tipo questi già postati ma non ho trovato nulla.
La mia curiosità sarebbe di capire a che punto il truciolo si rompe.
Perche la lubrificazione come dice fiveaxis funzioni il truciolo si dovrebbe rompere tipo scheggia direttamente dal pezzo.. invece non dovrebbe fonzionare se il truciolo si rompe dopo aver impegnato la faccia superiore del tagliente perche in quel caso lo spigolo del tagliente non si scoprirebbe mai...
Ripeto il mio è solo un ragionamento da profano e chiedo per cercare di capire il funzionamento.

Grazie

Mangusta

Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da Mangusta » giovedì 31 agosto 2017, 21:00

Fiveaxis ha scritto: Aggiungo: un truciolo lungo e filante è difficile da gestire perchè, oltre ad essere più pericoloso per l'operatore, può creare complicazioni attorcigliandosi intorno a organi in rotazione e facendo disastri.

Naturalmente il rompitruciolo (formatruciolo) è diverso a seconda del materiale. Materiali a truciolo lungo necessiteranno di un rompitruciolo più pronunciato rispetto ai materiali a truciolo corto.
Di trucioli lunghi e loro complicanze ne ho subito le conseguenze, fortunatamente lievi https://www.cncitalia.net/forum/viewtopi ... 31&t=23212
Spiegazione la tua chiara, però mi risulta che anche in tornerie professionali su tornio parallelo a volte è quasi impossibile evitare il formarsi del truciolo lungo tant'è che usano il gancio per rimuoverlo continuamente. Le cose a mio avviso si complicano, credo, per noi hobbysti in quanto spesso usiamo materiali di recupero e quindi non facilmente classificabili e di conseguenza lavorati con utensili non adatti e/o adeguatamente formati forse allo scopo, nè è possibile per ovvi motivi avere un assortimento di utensili idonei, personalmente poi uso HSS o saldobrasati... spesso ho evitato il truciolo lungo o variando la profondità di passata o la velocità di avanzamento, a volte lo stesso pezzo che dava trucioli lunghi al variare del diametro dava trucioli regolarmente spezzati, a volte le cose vanno meglio senza lubrorefrigerante.

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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da vdeste » giovedì 31 agosto 2017, 21:29

E daiiii !!!! E' così bello vedere quel truciolo che non si spezza... e ti ripeti " dai che ce la faccio a non farlo rompere" :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Detesto quello che tu dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo.
Adoro discutere, odio litigare

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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da Fiveaxis » giovedì 31 agosto 2017, 22:11

@rangerone1
Ma per carità mica ti stai "intromettendo"!!!. Stai partecipando alla discussione (andata un po' fuori tema!...Pazienza)

Di seguito un video che illustra bene (purtroppo in inglese con il quale faccio un po' di fatica) la differenza della conformazione del truciolo con lo stesso utensile al variare del materiale da lavorare.
Per rispondere alla tua domanda devi guardare al minuto 14:40 quando mostra la creazione del truciolo dell'ottone. Materiale a truciolo corto (se parliamo ad esempio della lega commerciale OT58). In quel frangente si vede molto chiaramente che il truciolo, di fatto, è una scaglia di materiale che, una volta staccata dal pezzo, schizza via! (ecco perchè vanno messi gli occhiali quando si lavora alla macchine). Questo per dire che, in TUTTI i materiali, il truciolo, ad un certo punto "salta via", o comunque si fa in modo che questo accada proprio per "liberare" il petto dell'utensile e consentire alle particelle lubrurefrigerante di "aggrapparvisi".
Tieni anche conto che esistono anche sistemi di lubrorefrigerazione con getti a pressioni molto elevate 80-100bar, tali da spazzare letteralmente via il truciolo dal petto dell'utensile
https://www.youtube.com/watch?v=2fDJ1Wk-y04&t=1034s

@ M@ngusta
Urca non sapevo che ti eri fatto male...Bhè è accaduto che non ero ancora iscritto qui...Qualche annetto fa!
I trucioli lunghi sono pericolosissimi, conosco operatori che si sono spolpati dita compresi tendini è tutto il resto...Molta attenzione, bisogna fare molta attenzione: la meccanica è affascinante ma pur sempre una tecnica basata su operazioni potenzialmente pericolose. Non ha nulla a che vedere con il collezionismo numismatico o di farfalle.. :mrgreen:

Bhè, va distinto, il truciolo lungo nelle fasi di finitura ci può anche stare; anche perchè gli utensili da finitura spesso non hanno il rompitruciolo in quanto sarebbe inutile, essendo l'utensile concepito per piccole asportazioni...Diventa pericoloso/dannoso in sgrossatura quando cioè l'utensile è molto "impegnato".
Comunque utilizzando utensili in HSS puoi conformarli con il rompitruciolo...I saldo-brasati li butterei nel bidone del rottame :mrgreen: . Ormai con poche decine di euro si possono acquistare portainserti che, benchè magari di bassa qualità, sono infinitamente più efficaci e pratici.

In questo VIDEO (sempre inglese :doubt: ) viene spiegato bene passo passo come realizzare un buon utensile da una barretta di HSS evitando il truciolo lungo.
Comunque in tornitura, il truciolo lungo può verificarsi anche con utensili adeguati quando i parametri di taglio non sono corretti. Normalmente significa che i parametri sono "troppo prudenti" quindi spingendo un po' di più, si torna nelle condizioni giuste.

buona serata a tutti
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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da rangerone1 » giovedì 31 agosto 2017, 22:52

Grazie mille. Molto chiaro!

Nella mia mente invece pensavo che il truciolo si rompesse a contatto con il rompitruciolo o poco prima a causa della flessione e quindi pensavo che la prima parte del truciolo continuasse a formarsi fluentemente. Evidentemente non è come mi ero immaginato.

Grazie del chiarimento

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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da SWL » venerdì 1 settembre 2017, 0:05

Per me invece rangerone1 ha proprio toccato il problema nel nocciolo.

La formazione del truciolo avviene in più fasi. Fasi nelle quali il materiale ha temperature e consistenze diverse. Non solo, ma in queste fasi le temperature sono anche differenti in diversi punti della stessa sezione, come dire che si forma un gradiente trasversale di temperatura. Tutte queste fasi si devono succedere in modo corretto per ottenere un taglio di qualità.

Il truciolo, quando si trova a contatto con il petto dell'utensile, deve avere una temperatura vicina a quella del rammollimento del materiale. Questo serve perché si deve avere una trasformazione plastica del materiale: uno spessore piccolo si trasforma in uno spessore maggiore (vedi figura mio post sopra). A questo punto, il materiale risale lungo l'utensile e si raffredda prima all'esterno (contatto con l'aria o con il refrigerante) e poi all'interno (contatto con l'utensile, più caldo). Questo gradiente di temperatura porta alla curvatura del truciolo e al suo distacco dal petto.

La rottura del truciolo, nel caso di truciolo discontinuo, avviene sempre quando il truciolo si è già staccato dal pezzo, mentre la parte plastica del truciolo continua a restare in contatto con l'utensile. Questa continuità assicura la finitura liscia sul pezzo lavorato. Se invece, a causa della temperatura insufficiente nella zona di formazione, il truciolo non scorre sul petto, ma si accumula per poi spezzarsi alla base dell'accumulo stesso, si ha il truciolo interrotto. In questo caso, al momento della separazione, il truciolo lascia sotto di se una superficie "strappata" che ovviamente inficia la finitura. Oltre a questo, il petto dell'utensile vede un continuo alternarsi di materiale a temperatura insufficiente che crea un ostacolo consistente per poi saltare via di scatto, creando un alternarsi di forze opposte in rapida successione che danno origine a vibrazioni spesso deleterie per l'utensile. Il truciolo interrotto deve essere sempre evitato.

Detto questo, possiamo affermare che la prima parte del tagliente deve essere sempre a contatto del materiale che, a causa della sua plasticità, scorre sul suo petto senza lasciare spazio alla penetrazione di alcun film lubrificante e da questo le deduzioni sulla non lubro-funzione dei fluidi da taglio.

Ci sono poi dei materiali (come la ghisa, ma anche l'ottone), che hanno un processo di formazione del truciolo leggermente differente. In questi metalli la formazione è simile al truciolo interrotto, ma i macro filmati dimostrano che la rottura del truciolo avviene comunque su piani diversi rispetto a quello di taglio e che quindi il tagliente si trova comunque sempre coperto dal materiale.

I primi video postati da fiveaxis (erano quelli che stavo cercando anch'io...) mostrano chiaramente le fasi di formazione del truciolo e si vede bene la deformazione plastica e la zona di distacco per differente raffreddamento delle due facce del truciolo. In quei filmati, la rottura del truciolo avviene fuori campo, all'altezza del rompitruciolo.

Appena posso, aggiungo altro.

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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da Fiveaxis » venerdì 1 settembre 2017, 0:52

Ho capito poco, una cosa però la so per certo: io, senza olio nebulizzato nell'aria, non riesco a lavorare, in fresatura, l'alluminio...

SWL la tua teoria purtroppo non trova riscontri nella pratica. Mi dispiace!...Fai una dimostrazione pratica.
La tua teoria sull'ininfluenza della lubrificazione di un utensile durante le fasi di taglio, sarebbe rivoluzionaria...

Fai questa prova, con utensile in HSS tornisci un tondo di AISI 316 L con sola acqua. Oppure un tondo di Titanio Grado 5 sempre e solo con acqua...Poi fai la stessa prova in fresatura...Attrezzati i parametri di taglio (in base all'utensile e la macchina che scegli li troviamo.
Io un'idea di quello che accade ce l'ho ma credo che tu non sia d'accordo con me!...Provare per credere. :D

Se poi vogliamo analizzare ogni singolo materiale dal punto di vista della lavorabilità, bhè allora è chiaro che troveremmo materiali ostici che si lavorano a secco e materiali "facili" che necessitano lubro-refrigerante. Dipende da molti fattori: il tipo di utensile, il rivestimento, il tipo di lavorazione...
Tuttavia la creazione del truciolo la si può vedere bene nei video di cui ho postato i link...
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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da SWL » venerdì 1 settembre 2017, 9:18

Mai affermato che si debba lavorare senza "olio da taglio" o altro fluido se non in casi specifici. Sarebbe un'affermazione priva di senso.

Il punto è la comprensione del ruolo che effettivamente svolge il fluido. Discutendone con chi è stato mio mentore nel percorso che ormai da un po' di tempo mi ha portato ad occuparmi più di meccanica che di elettronica, mi è stato fatto notare come il fatto che i fluidi da taglio abbiano consistenza oleosa è stato sempre considerato come ovvio significato di lubrificazione, quando in realtà con la lubrificazione hanno nulla a che vedere.

Questo equivoco porta quotidianamente gli inesperti ad utilizzare olio lubrificante al posto dell'olio da taglio con la ovvia (per loro) giustificazione di "un olio vale un altro", oppure i più lungimiranti "non andrà bene come quello, ma quasi". Tutti i meccanici con un po' di esperienza sanno invece che l'olio lubrificante non è mai un sostituto dell'olio da taglio, ma per molti la motivazione non è chiara (oppure irrilevante).

Ciò che sto scrivendo è per quelli che come me sono interessati a capire il perché delle cose, condividendo ciò che mi è stato spiegato. Non sono teorie mie, e spulciando la rete, in mezzo a tanto materiale su "lubro-qui" e "lubro-li" si trovano anche discussioni e tutorial che ripetono i concetti che ho espresso più sopra. Manco a dirlo, ovviamente, non in italiano...

Riguardo alla teoria e alla pratica, va detto che non sono mai in contraddizione tra loro. Se lo sono, o è una teoria errata, o è un'errata interpretazione dei fenomeni osservati. La teoria descrive la realtà, non una realtà parallela differente da quella reale. Non è mai scelta del singolo affidarsi a una o all'altra: sono la stessa faccia della stessa medaglia. Tutte le teorie (scientifiche) sono sempre fondate sull'osservazione dei fenomeni e sono la loro descrizione formale. Le "teorie astratte" non fanno parte del mondo scientifico e questa non è un'eccezione.

Tornando alla questione "fluidi", lavorare con sola acqua o con l'emulsione di uno specifico fluido non è la stessa cosa a causa degli additivi specifici, studiati proprio per ottenere un buon funzionamento degli utensili. Sono in parte gli stessi che compongono "l'olio da taglio", principalmente gli agevolatori di penetrazione dei taglienti (funzione opposta alla lubrificazione).

Ripeto, mai detto che olio da taglio e/o emulsione siano inutili. Ho voluto solo specificare che non hanno nulla a che vedere con la lubrificazione, ma tutto a che vedere con il suo opposto. Tornando più vicini al topic originale, la motivazione di tale precisazione era per sconsigliare l'utilizzo di olio da taglio con i maschi a rullare, dove non si vuole assolutamente la penetrazione dell'utensile tra le fibre del materiale, ma si vuole invece la loro deformazione con il minimo attrito. In questo caso il fluido da adoperare è un proprio un "fluido lubrificante" che mantenga le sue caratteristiche anche a pressioni molto elevate e con la capacità di penetrare negli interstizi più sottili possibile: tipo WD40, giusto per capirsi.

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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da Fiveaxis » sabato 2 settembre 2017, 0:14

Gli oli da taglio sono molto differenti dagli oli lubrificanti e NON sono intercambiabili...Su questo siamo d'accordo!

Infatti, il WD40 è un fluido INADATTO come olio da taglio (sia per l'asportazione che per deformazione plastica). per tutta una serie di motivi tra cui la TOSSICITA' per l'operatore che si trova a respirane il pulviscolo creato all'atto della nebulizzazione e i vapori quando, per via delle temperature, brucia.

SWL il tuo mentore, purtroppo, ti ha dato un'interpretazione tutta sua sul fenomeno della creazione del truciolo, molto lontana dalla verità...Chiedigli come mai, in fresatura di alluminio (6082), se uso aria e olio nebulizzato l'utensile lavora bene, mentre se uso solo aria -a parità di condizioni di taglio- l'utensile si impasta è spacco tutto...Sono curioso di capire da questo "solone" l'arcano motivo.

Intanto che aspetto la risposta, posto questo LINK dove si può trovare una dispensa fatta dall'Ing. Nicola Scuor dell' Università di Trieste.
In questo studio, otre ad approfondire analiticamente tutti gli aspetti della creazione del truciolo fornendo modelli matematici, viene ribadita la necessità dell'effetto lubrificante del fluido da taglio.
QUI un articolo di una rivista di settore...Più descrittivo...
Buona notte
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Re: Consiglio sui maschi rullatori

Messaggio da SWL » sabato 2 settembre 2017, 9:59

Fiveaxis ha scritto:Chiedigli come mai, in fresatura di alluminio (6082), se uso aria e olio nebulizzato l'utensile lavora bene, mentre se uso solo aria -a parità di condizioni di taglio- l'utensile si impasta è spacco tutto...Sono curioso di capire da questo "solone" l'arcano motivo.
Non occorre disturbare lui, posso risponderti anch'io.

Il motivo è che senza "olio" impasti tutto perché il tagliente raggiunge la temperatura di fusione dell'alluminio e questo si fissa all'utensile.
In questo siamo tutti in accordo. E' il modo nel quale opera il fluido da taglio che è mal interpretato. Ciò che nebulizzi tu, non lubrifica, ma anzi impedisce lo scorrimento superficiale del tagliente, agevolando la penetrazione e riducendo il calore prodotto.

Se il fluido da taglio operasse come lubrificante, allora tutti i lubrificanti andrebbero più o meno bene. Invece gli oli lubrificanti peggiorano la condizione proprio perché facilitano lo scorrimento del tagliente sopra il pezzo, invece che facilitarne la penetrazione.

Riguardo alla dispensa di Nicola Scuor (bel lavoro), se la leggi con attenzione, conferma esattamente ciò che sto dicendo io. Vediamo i punti chiave:
Scuor1.png
Guarda dove si forma il 98% del calore (il 98%, come dire TUTTO!), si forma nella zona di deformazione plastica del truciolo. L'attrito con l'utensile riscalda per il 2%. Anche se potessi annullare tutti gli attriti con il migliore dei lubrificanti, toglieresti al massimo il 2% del calore prodotto, come dire nulla.
Scuor2.png
Se leggi riguardo a dove l'azione lubrificante agisce, vedi che fa riferimento al fianco dell'utensile, non al petto. Questo perché sul petto dell'utensile, il fluido da taglio non ci può arrivare e non svolge alcuna funzione. Questa è un'ulteriore conferma che il fluido da taglio non lubrifica lo scorrimento del truciolo. Questa è una credenza comune (troppo comune) che non viene a sufficienza trattata, neppur ai livelli più elevati, ma lasciata all'interpretazione di chi legge. Purtroppo, le informazioni errate sono normalmente arrivate prima e sono ben sedimentate, con difficoltà di rimozione.

Ora, se la lubrificazione dell'utensile toglie meno del 2% del calore prodotto (dato che toglie solo quella per attrito sul fianco dell'utensile che è una piccola parte del 2%), come mai c'è così fondamentale l'uso dei fluidi da taglio che di fatto non si può farne a meno? Perché il loro modo di agire è diverso dalla lubrificazione. Agiscono come agevolatori di penetrazione e non come lubrificanti. Non si può farne a meno per questo motivo, non si possono sostituire con gli oli lubrificanti per questo motivo.

Sono andato a rivedermi gli appunti (miei appunti presi a lezione) sulla questione "agevolazione di penetrazione" e leggo che il principale processo con il quale il fluido da taglio funziona è la disgregazione degli ossidi e dei carburi che si formano sulla superficie del pezzo in lavorazione. Senza scendere nei dettagli, lo zolfo presente negli oli da taglio reagisce chimicamente con questi composti e detergendo la superficie in modo da renderla il più adatta possibile a ricevere il tagliente che deve "impuntarsi" e non scivolare via.

Bella discussione.
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