Una tacchetta profonda 2 mm la dai comodamente con una fresetta per smussi , devi andare più piano rispetto alla fresa a candela, ma hai un setup del pezzo semplicissimo e non ti incasini con le misure.
Non confondere le tolleranze sugli accoppiamenti assi/fori con quelle delle quote lineari. Un conto è fare un buco comunque messo in tolleranza H7, un'altro e fare 10 fori ad una distanza relativa tra loro di 14 mm +- 2 micron, o una serie di fori con una tolleranza massima di 2 micron rispetto al punto di riferimento.
Comunque una coppia H5 h5 vuol dire su diametri 10-18 ha questi valori H5 (foro) 0/+0,008 h5 (albero) 0/-0,008 , 4 volte superiori a quelli di cui parli , e per le verifiche qui puoi usare i calibri a tampone, andare di alesatore e di carta abrasiva.
Poi mi spieghi come fai ad aggiustare la posizione delle tacche a mano, con cosa fai le misure ? non è banale misurare la distanza tra due cave a V, poi quando sposti le cave inizi ad accumulare gli errori (lavori con un sistema di quote incrementale).
La tolleranza di 2 millesimi è irrealistica, è da rettifica utilizzata in sala climatizzata, non certo da macchina per asportazione di truciolo manuale (fresa, tornio) messi nel classico capannone, penso che tenere una tolleranza del genere sia problematico anche con una CNC, ammesso di fare tutte le tacche con la stessa fresa senza fare cambi utensile intermedi , siamo molto vicini ai limiti di accuratezza e ripetibilità del posizionamento degli assi .
Se non lavori in un ambiente non climatizzato a 20° in questi giorni ti troveresti lavorare ad una decina di gradi poi quando porti il pezzo a 20° con l'acciaio sui 14 mm hai una dilatazione di 1.68 millesimi , su ottone 2.66 e su alluminio 3.22, e ti sei già giocato i 2 millesimi, se poi ti chiedono la stessa tolleranza tra la prima e l'ultima tacca per la temperatura possono ballare 2-3 centesimi, altro che 2 millesimi .
Poi ammesso di lavorare a 20°, una fresatrice manuale quella tolleranza te la puoi scordare a priori con i nonii i millesimi non li leggi.
Se hai una macchina molto particolare con i nonii venieri (tipo quelli dei calibri con doppia scala graduata) forse riesci a leggere il centesimo, se hai un nonio classico con singola tacca di riferimento i centesimi li stimi , ad esempio sulla Ceriani i nonii hanno una divisione ogni 5 centesimi.
Inoltre anche se fosse possibile leggere il millesimo con il nonio, le misure risulterebbero falsate dall'usura locale della vite, che difficilmente è uniforme, ammesso che inizialmente fosse perfetta.
Per superare questo problema dovresti lavorare con un sistema di lettura assoluta degli spostamenti.
Con i comparatori a corsa lunga leggi i centesimi, e non vanno bene, non ho mai visto comparatori millesimali con corsa lunga, con le righe ottiche
(DRO) puoi avere righe con sensibilità 1/1000 (esistono anche da 0.1 millesimi), ma poi entra in gioco la classe di accuratezza della riga su quelle in vetro solitamente è di 3 micron quindi leggi la misura al micron +- 3 micron e sei gia fuori tolleranza senza mettere in gioco la deformabilità del sistema mandrino/fresa che ti sposta la tacca in funzione di come entri nel pezzo, e se stai facendo lavori per la nasa dovresti mettere in conto pure le variazioni delle caratteristiche del materiale e l'usura del tagliente....