Mi sono reso conto di quanto fosse importante appena ho iniziato a studiare i tastatori 3D ed i sistemi di calibrazione nello spazio....soprattutto quando dopo un paio di verifiche (usando il mio tastatore) su altre macchine ho fatto notare a qualcuno che stava lavorando con errori di geometria sulle corse anche di mm!
Tutto e' nato quando ho chiesto alcune lavorazioni in waterjet su alluminio, e poi in fresatura su lastre di lexan, che a lavoro ultimato dopo una verifica dimensionale ben fatta risultavano fuori quadro (figurarsi nello spazio cosa sarebbe successo) di alcuni mm su un metro.
Questa e' la realta', ci sono centinaia di macchine (soprattutto a 3 assi) che lavorano senza alcuna taratura geometrica, e se sono con motori pp spesso non hanno nemmeno coerenza dimensionale (impartisci 1 metro e si spostano di 980mm, cose dell'altro mondo).
Lasciamo i casi estremi, dovuti anche alla non curanza degli operatori, e proviamo a capire cosa e' lecito attendersi da un sistema comune a 3 assi.
(chi usa centri di lavoro di norma sa già come calibrare la macchina e farla verificare)
La prima cosa che ritengo si debba avere e' un'ottima squadra a 90°, possibilmente rettificata, di misure paragonabili al piano di lavoro.
Da farsi realizzare assolutamente, se vi manca, o da creare sfruttando alcuni principi geometrici.
Molto meglio se e' rettificata pure su una faccia della L, in modo da poterla usare pure come riferimento su dei cubetti Johnson o altri riferimenti paralleli realizzati con stretta tolleranza.
Convenzioni che useremo da ora in avanti:
- l'asse X e' quello lungo il quale si muove il castello Z, a sinistra (-X) e destra (+X)
- l'asse Y descrive l'avanzamento del ponte (gantry) in avanti (+Y) e indietro (-Y) (se il ponte e' fisso ci riferiamo al piano mobile).
- l'asse Z e' relativo al mandrino in discesa (-Z) o in salita (+Z)
Visto che l'insieme diventa estremamente complesso, a causa dei gradi di liberta', ci conviene iniziare dalla struttura del piano XY. (segue...)