E' il modo con cui tu conduci la verifica che rende indispensabile o meno quantificare il dislivello tra A1 e A2.
Nell'esempio da te descritto (misura manuale con comparatore azzerato in A) A1 ed A2 sono un'origine cartesiana per le Y misurate in C e B, dunque tu assumi gia' in partenza che A1 e A2 siano Y=0 rispetto alla misura successiva in C e B.
Ottieni dunque un dislivello relativo a Y=0 nei punti A1-2, e questo va bene perche' e' come se tu conducessi un calcolo dell'angolo delle rette passanti per CA e AB.
In queste condizioni non produci alcun errore e ti porti nella casistica che ho descritto riguardo al ricavare il coefficiente angolare delle due rette.
Ma se tu riporti sul CAD esattamente le letture che ti restituisce una sonda 3D allora A1 e A2 avranno Y differenti, quasi impossibile che siano identiche (raggiatura su A che ti costringe ad allontanarti dalla retta Y etc.)
Si tratta comunque di semplici procedure di misura e inserimento.
Basta ripetere tutta la procedura almeno 3 volte senza curarsi di posizionare A alla medesima quota Y dopo il ribaltamento per capire se il metodo usato subisce o meno della differenza tra le componenti Y di A1 e A2.
Un'altra utilissima verifica consiste nel ripetere la procedura scambiando tra loro i lati esposti della squadra (se la forma lo consente).
ps: mi fanno piacere questi interventi perche' dimostri di aver compreso perfettamente la sequenza.
ciao