Messaggio
da emmeci » martedì 23 novembre 2010, 11:53
Si, hai detto giusto! Quel tracciatore (tipo Starrett) essendo rettificato alla base può naturalmente essere usato al posto del un classico truschino. Sostanzialmente è adoperato per lo più sulla guida prismatica del bancale dei torni. Infatti alla base ha una scanalatura a V che s'innesta precisamente sulla guida di un qualsiasi tornio per cui vi può scorrere. Ha vari usi, tra cui oltre alla tracciatura anche la misurazione della cilindricità di un pezzo, nonchè il parallelismo delle guide rispetto all'asse mandrino. Ne esistono di 2 misure, piccolo come il mio e un tipo più grande. Aggiungo che ormai è in disuso, ma questo è un altro argomento per cui mi fermo qui.
Tornando al piano, la ghisa ha il pregio di essere resistente ai carichi più del granito. Quest'ultimo sopporta meglio i graffi quindi l'usura in generale. Come tutti i metalli, la ghisa soffre la dilatazione termica e l'ossidazione o corrosione, la magnetizzazione e la conduzione elettrica. Alcuni preferiscono il granito sopratutto per la mancanza appunto di manutenzione, basta solo pulirlo prima dell'uso, mentre quello di ghisa va protetto come un qualunque piano di una macchina utensile, ossia con un velo d'olio. Naturalmente prima di una misurazione, di qualunque tipo sia, il piano va pulito per bene per evitare errori nelle misurazioni/tracciature.
I materiali migliori per il granito notoriamente sono il tipo nero o diabase. E' una roccia di colore scuro ed è millenaria, cioè per formarsi con tale compattezza ci vogliono millenni. Oppure anche uno valido è il tipo rosa.
Per raggiungere un buona massa strutturale, quindi creare un buon pezzo monolitico, il granito viene tagliato in lastre piuttosto grosse quindi il pezzo risulta essere di notevole di peso. Quello in ghisa invece viene formato già nello stampo con delle nervature interne, spesso diagonali incrociate (vedi foto) che ne irrigidiscono la struttura e nel contempo permettono di alleggerirne il peso complessivo. Come ho già detto il piano in ghisa viene sottoposto a piallatura e raschiettatura. Quello in granito a levigatura, lappatura.
C'è anche da dire che la maggior fragilità del granito rende difficoltoso il suo spostamento o trasporto, quindi è più esposto a scheggiamenti, lesioni o rotture.
Per entrambi i tipi sono previsti vari gradi di precisione classificati nella norma DIN 876 che vanno dal più preciso 00 sino al meno preciso III. Esattamente sono: DIN876/00- DIN 876/0 - DIN 876/I - DIN 876/II - DIN 876/III. Per ogni grado è prevista una forchetta di tolleranze minime e massime entro cui il prodotto finale deve risultare. Questa forchetta è ovviamente ridotta per il grado 00 e via via maggiore per quelli a seguire, ma pur sempre entro pochi micrometri (millesimi di millimetro) su lunghezza prestabilita. Inoltre, questi limiti si diversificano anche secondo le dimensioni del piano. All'uopo esistono delle tabelle, i cui valori/divergenze sono in µm (micrometri), che riporto qui sotto.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file e le foto allegati in questo messaggio. Per visualizzare tali file devi registrarti ed effettuare il Login