SWL ha scritto:Dipende dal calibro, ma quelli terra-terra che usiamo noi (dieci Euro a pezzo, giusto per capirsi), non hanno errori così grossolani.
Un calibro da 10 Euro raggiunge senza troppa difficoltà la precisione del centesimo, l'accuratezza no. Anche se è più vicino a quella, che al decimo.
Questa è un'altra sciocchezza. Se il calibro ha i lardoni registrati, la struttura costruttiva ha una precisione molto superiore a quella dipendente da fattori esterni, quali la temperatura e il posizionamento sul pezzo.
Prima di dire con assoluta decisione che scrivo sciocchezze dovresti pensarci su un attimo.
Di calibri a corsoio ne vedo minimo un centinaio all'anno, di tutte le marche e modelli.
Ma quelli da 10 euro che affermi essere precisi, non credo di averli mai visti; per sperare di prendere qualcosa di valido bisogna spendere minimo il triplo.
La precisione al centesimo sarà forse quella costruttiva; se ben registrati e costruiti con un minimo di precisione quanto a parallelismo delle guide, registrabilità dei lardoni e finitura delle superfici, le misure sono ripetibili... ma non è detto che siano accurate.
Ma ne vedo anche con le guide con rugosità talmente elevata da mangiarsi i lardoni.
Ne vedo di ottimi, di decorosi e di indecenti, ne ho trovati in cui l'asta non aveva nemmeno le guide lavorate con parallelismo adeguato, tanto che a lardoni registrati il corsoio si impuntava a metà corsa, per poi tornare a scorrere.
Ce ne sono tanti, anche costosetti, in cui il corsoio non rimane bloccato perché il meccanismo a molla si rompe e non si può far nulla, quelli con la vite di bloccaggio sono decisamente migliori.
Ne ho presenti altri in cui non è possibile registrare i lardoni.
Altri hanno il corsoio che scorre con un gioco imbarazzante, perché il vano di passaggio nelle guide è parecchio più largo dello spessore dell'asta.
Ne ho sottomano uno in cui lo zero del nonio nemmeno corrisponde con lo zero della scala.
Ho trovato calibri digitali "senza marca" con imbarazzanti errori sistematici nella misura di fori rispetto ai diametri, calibri nuovi, che non avevano subito urti o altro. Semplicemente i beccucci erano lavorati fuori misura, per cui un foro da 20 risultava circa 2 decimi più ampio.
Ho controllato, e fatto rispedire al mittente, calibri digitali che a metà scala davano i numeri.
A scuola, con i miei allievi, devo essere semplice e diretto, altrimenti non se ne esce, per cui mi comporto così:
- quote con tolleranze decimali -> si misurano con il calibro;
- quote con tolleranze centesimali -> si misurano con il micrometro o altro strumento adeguato alla grandezza da rilevare.
Poi quando andranno a lavorare, dove si fanno le cose sul serio, troveranno la sala metrologica a temperatura controllata e una miriade di strumenti opportunamente realizzati.
Sui quali, peraltro, potrei raccontarne delle belle... ma andrei fuori tema.
Assegnare esercitazioni con pezzi da realizzare, con tolleranze centesimali (il famoso h7, tanto per cambiare) e poi vedere un qualche collega che decide la bontà del lavoro misurando i centesimi con il calibro digitale del Lidl... beh, mi fa salire la bile.
In tutta questa prosopopea ho ovviamente escluso che lo strumento abbia subito urti e/o danni accidentali, e su questo aspetto ne so qualcosa.