Impianto anodizzazione metalli non ferrosi home made

Realizzazioni home made di attrezzature, macchine e/o parti di esse di qualsiasi tipologia diversa da quelle normalmente trattate nel Forum.
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Axum
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Impianto anodizzazione metalli non ferrosi home made

Messaggio da Axum » sabato 24 marzo 2018, 11:14

Gentili utenti,
mi perdonino coloro che hanno pensato a qualcosa di già realizzato; non è così. Vorrei farlo ma non conosco la composizione del bagno salino né i valori di tensione e corrente occorrenti (scusate il pleonasmo disastroso). :D
In gergo generico, tempo addietro la si definiva "cromatura" oppure nichelatura, e si andava coi pezzi da "cromare" nelle officine specializzate.
Siccome in quelle officine non accettano l'anodizzazione del filo di ottone, di rame né di alluminio (diametro 2 mm), se in bobina, specialmente se in piccole quantità, allora ho pensato di costruire un impianto fatto in casa (in garage, per la precisione) per anodizzare i pezzi già realizzati.
Ciò che dovrei far diventare brillante come fosse acciaio inox è un insieme di braccialetti, anelli e collanine varie, fatte a mano da mio nipote, in filo di rame, ottone e alluminio; il tutto è realizzato con filo tondo, del diam di 2 mm, appunto. Pochissime le piastrine (spessore 1 mm).

Anche se volessi usare il cromo, parto dal problema che non ho alcuna idea sul dove reperirlo, e mi sono chiesto se esistono altri metalli che danno la stessa lucentezza, ma vorrei evitare il nichel, perché molte persone ne sono allergiche (così dicono).
Lo so, vi sto già tediando, ma vi spiego: conosco il funzionamento di un impianto per "cromatura" e dunque lo spostamento elettrolitico da un metallo che va a ricoprire la superficie dell'altro, ma non so che cosa usare per la soluzione (bagno in cui immergere i pezzi da anodizzare) né la soluzione che mi permetterebbe una pulizia preliminare di buona qualità. L'acido solforico è pericoloso e dunque non saprei come o con cosa diluirlo affinché faccia da pulitore/sgrassatore anziché corrosione diretta sul metallo, come si fa per le incisioni.
Aggiungo, ma mi sto ripetendo: non conosco nemmeno le giuste tensioni e correnti da usare. Non so nemmeno se esiste un rapporto tra il volume dei pezzi da cromare, il blocchetto che fornisce la copertura né altri fattori che possano compromettere la qualità finale.
Qualcuno di voi ne ha mai realizzato uno? Ho fatto qualche prova, ma il metallo da far brillare diventa solo più opaco (ottone su rame).
Se no, sapreste colmare, con la semplice esposizione teorica, le lacune (mie) esposte? Alla maniera di una ricetta, con le quantità e le proporzioni, sia per la chimica che per l'elettronica.

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ATHENA6
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Re: Impianto anodizzazione metalli non ferrosi home made

Messaggio da ATHENA6 » martedì 27 marzo 2018, 15:17

Se hai voglia prova a leggere queste discussioni che spiegano tutto il procedimento,anche se l'operazione la ritengo un po pericolosa visto che si ha a che fare acidi.

http:xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
http:xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

link cancellati in ottemperanza dell'art. 17 del Regolamento
Ultima modifica di Anonymous il martedì 27 marzo 2018, 19:46, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: cancellazione link
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Re: Impianto anodizzazione metalli non ferrosi home made

Messaggio da puzzolabandita » martedì 27 marzo 2018, 23:03

Ciao,
in passato ho anodizzato "in casa" componenti in alluminio.
non è una procedura difficile, ma certamente si opera con prodotti chimici non molto "simpatici" e non ho mai ottenuto una finitura effetto cromo :cry:
Con rame e ottone, si tratta di una vera e propria cromatura e credo che reperire i prodotti per la ricetta non sia molto agevole.
Perché non finire invece i manufatti con una vernice effetto cromato?
Lampss

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stenov
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Re: Impianto anodizzazione metalli non ferrosi home made

Messaggio da stenov » mercoledì 28 marzo 2018, 0:59

credo tu abbia fatto un po' di confusione tra i vari procedimenti. benchè la corrente elettrica e l'immersione siano cose comuni, i trattamenti sono piuttosto diversi tra loro.
on line ci sono molti manuali specifici ma da quello che hai scritto immagino tu abbia pochissima dimestichezza con chimica e metallurgia. Prendere mano con correnti e bagni di acido solforico bollente non è cosa che si improvvisa.
Se proprio vuoi continuare col tuo progetto procurati prima di ogni cosa una buona maschera almeno di livello FP3 con filtri che bloccano specificatamente i vapori di acidi e solventi. ti costerà un 50ina di euro ma con un paio di respiri sbagliati rischi di fotterti i polmoni -e senza esagerazioni-.

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ATHENA6
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Re: Impianto anodizzazione metalli non ferrosi home made

Messaggio da ATHENA6 » mercoledì 28 marzo 2018, 10:02

Chiedo scusa per l'infrazione commessa.
riporto solo i passi del procedimento,io non li ho mai provati in quanto si ha a che fare con sostanze pericolose e forse il gioco non vale la candela:

1° procedimento
il procedimento è molto semplice e si trova cercando in giro su internet, quello che risulta difficile è fare in modo che tutti i passaggi siano rispettati scrupolosamente e che i pezzi prima di essere messi nel bagno elettrolitico devono essere assolutamente puliti e sgrassati con la trielina, da questo momento in poi non devono più assolutamente essere toccati con le mani nude.
un altro punto fondamentale è rispettare tempi e temperature, e questo è davvero difficile...
comunque cominciamo:
1. dopo aver realizzato il pezzo e prima che venga anodizzato bisogna avere cura che sia esteticamente perfetto, a differenza della verniciatura il trattamento di colorazione anodica non copre i difetti/graffi ma li mette in evidenza, quindi ogni imperfezione sarà amplificata;
2. una volta sistemato esteticamente bisogna lavarlo con cura in acqua e sapone in modo che esca pulito, quindi dopo averlo sciacquato lo asciughiamo e lo rilaviamo con trielina, quindi indossando i guanti in lattice puliti lo sciacquiamo di nuovo e lo mettiamo da parte;
3. immergiamo il pezzo dapprima in una soluzione di acqua e soda caustica, diciamo 150g di soda per litro d'acqua, lo lasciamo immerso finche il pezzo non sarà superficialmente uniforme, a seconda della tipologia di lega potrebbe persentarsi grigio scuro tipo satinato o diventare completamente nero;
4. a questo punto sciacquiamo il pezzo in abbondante acqua corrente avendo cura di lavare via per bene la soda, quindi lo immergiamo in una soluzione di acqua distillata e acido nitrico in una soluzione di 100ml per litro finchè il pezzo non diviene argento lucido, dopo questo passaggio avremo la possibilità di valutare se il nostro pezzo è effettivamente bello superficialmente, ovvero com'è adesso sarà dopo l'anodizzazione, semplicemente qualche tono più scuro.
5. Dopo aver ottenuto il pezzo pulito lo sciacquiamo di nuovo facendo attenzione a non prendere il pezzo con le mani, tutte le soluzioni adoperate sono estremamente corrosive sulla pelle ma non sulle materie plastiche quindi facciamo attenzione ad utilizzare guanti protettivi e una maschera che schermi tutto il viso, un singolo schizzo potrebbe fare molti danni!.
6. successivo al trattamento nell'acido nitrico si potrebbe passare all'anodizzazione se vogliamo ottenere un colore opaco, altrimenti è possibile eseguire un bagno ulteriore chiamato brillantatura che però sto ancora sviluppando e testando quindi al momento passiamo oltre che è gia sufficiente.
7. prepariamo un contenitore in plastica sufficientememte grande da poter ospitare il pezzo che dobbiamo anodizzaree lo riempiamo di acqua distillata e acido solforico (quello delle batterie auto), difficilmente si trova in soluzioni superiori all'80% quindi calcoliamo di fare la soluzione col 50% di prodotto e 50% di acqua distillata, il quantitativo di miscela deve essere sufficiente a consentire l'immersione totale dell'oggetto da anodizzare, quindi prendiamo un pezzo di piombo che immergeremo nella soluzione collegato al polo negativo dell'alimentatore mentre il polo positivo andra collegato al pezzo attraverso un filo di alluminio legato stretto al pezzo stesso.
8. E' di fondamentale importanza che la temperatura del bagno durante il processo elettrolitico non sia superiore ne inferiore ai 16-20° altrimenti il tutto va a farfalle, quindi personalmente ho creato una sorta di doppio contenitore a bagnomaria, nel contenitore esterno metto dell'acqua ed utilizzo un sensore di temperatura, una resistennza per riscaldare se troppo freddo ed una serpentina da frigo per raffreddare se troppo caldo... qui so caxxi se la temperatura sballa troppo, il processo non riesce!
9. a questo punto abbiamo bisogno di un alimentatore in cc che abbia la possibilità di regolare il valore di Ampere erogati e i Volt, io ho un alimentatore da 1.5 kw che eroga 200 A a 12v, il ciclo prevede una erogazione di 1 ampere per decimetro quadro di superficie da anodizzare, i primi 10 minuti di processo manderemo 5-8volts e i successivi 60-90 minuti (a seconda del colore) a circa 12-18volts.
10.terminato il processo togliamo subito i pezzi dalla vasca, li laviamo accuratamente e decidiamo se vogliamo colorarli o tenerli al naturale:
- nel primo caso abbiamo bisogno di colori indradenici, miscelati con la solita acqua distillata così come prevede il produttore ( io li prendo in US), scaldiamo il colore in un recipiente di pirex/ inox e quando la soluzione arriva ad 80° immergiamo i pezzi anodizzati per circa 10 minuti, quindi li tiriamo via, li laviamo accuratamente e li immergiamo in una soluzione bollente di acqua e solfato di nichel ( 50g per litro), il tempo di bollitura è di circa 10 minuti per micron di profondità dell'ossido che si misura con uno strumento a correnti parassite e varia a seconda del tempo del bagno a sua volta a seconda del colore che si vuole ottenere, i colori chiari necessitano di 5-10 micron, il nero ed i colori scuri 15-20 micron.
- nel caso invece non vogliamo colorare i pezzi dobbiamo comunque effettuare la bollitura nel nichel solfato.
terminato il processo li laviamo, lasciamo asciugare in corrente di aria calda e spruzziamo abbondante wd40 o olio di vasellina.

Beh in questa guida vi ho svelato gia numerosi trucchetti maturati con molte prove ed esperienza, ricordate di fare attenzione ai prodotti che vengono impiegati in quanto tossici ed estremamente corrosivi, inoltre durante il processo elettrolitico si sviluppano vapori di acqua che in piccola percentuale contengono acido solforico, tossico e corrosivo quindi lavorate in ambiente areato o dotate la vasca con una cappa aspirante.

2° procedimento
1-Lavare tutti i pezzi con Last al limone,d'ora in poi nessun contatto a mani nude,
2-mettere a bagno in acqua e soda caustica (300-400gr in 5 litri d'acqua demineralizzata),per 20 min
3-sciacquare in acqua demineralizata,
5-bagno in acqua e acido solforico (10/15%, quello che vendono per batterie è al 35% quindi 1 litro di acido per 3 litri di acqua), versare l'acido nell'acqua e NON viceversa (pericolo di schizzi corrosivi e ustionanti) con alimentazione elettrica 12 Vcc e I=1A/cm²/min.
Anodo (+) ai pezzi da trattare, Catodo (-)alla piastra di alluminio.
Io metto la vasca dell'acido a bagnomaria in una altra vasca in cui faccio scorrere un filo di acqua in modo da mantenere stabile la temperatura altrimenti l'ossidazione o non avviene o si blocca.
Quando l'assorbimento di corrente, salito brevemente all'inizio, poi stabilizzatosi, comincia diventare ballerino con scostamenti di 1 o 2 ampere in su e in giù è il segnale che il processo deve durare ancora 10 min e poi si può chiudere.
6-Risciacquo accurato in acqua demineralizzata.
Se si vuole il colore ALU naturale è sufficiente scaldare i pezzi in forno a 200°C per 20 min ( va bene anche il forno della signora...)
7- Colorazione: io uso Coloreria Italiana, 2 confezioni di colore in 5 litri di acqua demineralizzata. Portare il colore a circa 80-90°C e mettere a bagno i pezzi per un 5/10 min muovendoli continuamente.
8-Risciacquo in acqua demineralizzata
9- Cottura in forno come sopra
N.B. il contatto elettrico con i pezzi deve essere eccellente e non precario, pena il mancato risultato....
Buon divertimento

Ripeto questi procedimenti li ho semplicemente copiati sul web.
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