Ed eccoci agli aggiornamenti
Visti i risultati della prima sonda ho ritagliato un po' di tempo per perfezionarla (non a livello estetico, per ora) e gia' che c'ero ho creato il tastatore per misurare l'offsett tra le varie punte usate durante una lavorazione (quello da fissare al banco).
Le modifiche e le nuove strategie di lavorazione, in ordine:
- anzitutto ho rettificato la base della morsa su cui poggio i pezzi (fondamentale per avere facce parallele)
- il disco che alloggia i dadi ed le componenti del blocco sonda sono ricavate da una lastra di acrilico trasparente da 12mm
- le sedi per i 3 perni a 120°, i fori guida per tutti i pezzi e la rettifica delle sedi esagonali dei dadi sono eseguite con una sola lavorazione, e senza cambio di punta (2mm ballnose, 2 taglienti).
- i perni hanno diametro 2mm, le sedi sono incise per 0.9mm nelle due componenti del gruppo sonda, in modo che serrandoli tra loro (e incollando) i 3 perni siano complanari e perfettamente ortogonali con lo stilo della sonda
- la spianatura della facce di ogni pezzo, lo scavo mediante "pocketing" per le sedi dei dadi, e il ritaglio dei pezzi mediante profilatura sono eseguiti in una sola lavorazione usando sempre la stessa punta (5mm monotagliente)
Ora veniamo al tastatore da banco per la misura delle punte.
- al posto della molla interna sfrutto la repulsione di due magneti al neodimio (pastiglie da 8x2mm) dopo aver calcolato a quale distanza sono in grado di contrastare una spinta di circa 50gr
- per fissare il piattello di contatto ho usato ancora due pastiglie al neodimio, e qui risultano molto piu' utili (vedremo perche')
- il retro del piattello ha uno scasso circolare che combacia con il blocco del tastatore, ma la faccia interna NON e' parallela alla faccia opposta del piattello: quando questo e' in sede mi basta ruotarlo per compensare sino a 0.3mm di inclinazione del piano. Se questa e' maggiore agisco sulle 3 viti che modificano l'allineamento del blocco dadi.
- sul guscio del tastatore vedete altre due pastiglie al neodimio: queste sono connesse elettricamente ai poli PROBE e GND, ovvero ai due dadi interni (guardate lo schemino elettrico gia' inserito nel topic).
I cavi elettrici che si collegano al tastatore sono terminati a loro volta con due pastiglie al neodimio, quindi il contatto e' immediato e assicurato, oltre che a tenuta stagna.
I due dischi sono posizionati con poli invertiti, cosi' e' impossibile scambiare i due contatti (il contatto sbagliato viene respinto dal magnete).
Da ora in poi usero' sempre questo sistema di connessione, soprattutto per la sonda da fissare al mandrino, poiche' permette di non avere alcuna cavita' o corpo sporgente dal guscio e soprattutto perche' consente di far ruotare liberamente il mandrino mentre si regola lo stilo della sonda.
C'e' un altro vantaggio ad avere questi contatti "volanti".
Sonda con stilo e tastatore da banco lavorano come contatti NC (normalmente chiusi) quindi possono essere usati contemporaneamente solo collegandoli in serie; inoltre quando uno dei due viene scollegato basta unire tra loro i magneti che gli portano Probe e Gnd per poter usare liberamente l'altro dispositivo.
In poche parole, quando non uso la sonda 3D i suoi contatti magnetici che arrivano di fianco al mandrino sono uniti (e isolati da altri oggetti) mentre il tastatore da banco e' attivo e cablato.
Nella prossima puntata: la sonda 3D avra' il nuovo blocco magnetico, anche verso l'esterno, in modo da poter cambiare gli stili di tastatura al volo
NOTA: visto che le sonde 3D dipendono totalmente dal software che le controlla sarebbe estremamente gradito qualunque consiglio riguardante routines in G-CODE e altri metodi di scansione ottimizzata (trovare solo i profili esterni di un oggetto piano, per es.).
A presto
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