Non so se possa servire, ma una tecnica per non fare spandere lo stagno delle saldature oltre i bordi stabiliti è quello di passare la punta di una matira (grafite) lungo i margini, mi spiego meglio, non una singola riga, ma applicare un leggero strato di grafite strofinando la punta della matita come si fa per ottenere le ombreggiature nel disegno. La grafite in questo caso funge da isolante ed evita allo stagno di aderire.
Un altro suggerimento, questo vi sembrera più complesso, è quello di costruirsi una saldatrice resistiva. La saldatrice resistiva è un attrezzo che anzichè applicare il calore per irradiazione da contatto lo genera riscaldando il pezzo da saldare.
Non temete, non è un attrezzo costruito dalla NASA, è molto semplice da costruire.
Materiale:
Un trasformatore con un secondario da 24 oppure 30 o 45V - 1.5 o 2A.
Dei carboncini che si possono ricavare dalle vecchie pile A o AA (il polo positivo è costituito da un cilindro lungo quanto tutta la pila, questo è quello che vi serve) si trovano ancora nelle pile cinesi di bassissimo costo. Non cercatelo nelle moderne Superpila ecc in quanto è sostituito da un tondino metallico.
Una pinza isolata che supporti i due carboncini.
Una coccodrillo per la massa.
Un interruttore a pedale, per avere entrambe le mani libere.
Come funziona: collegate i due carboncini ad un polo del secondario (corrente alternata) ed il coccodrillo nell'altro.
Applicate il coccodrillo alla base del pezzo e con la pinza porta carboncini afferrate il pezzo nella zona della saldatura.
A questo punto date tensione al trasformatore, l'interruttore va applicato al filo d'alimentazione del trasformatore, in punto in cui i due carboncini fanno contatto si riscaldera abbondantemente e vi consentirà di ottenere un'ottima saldatura.
Naturalmente i metodi di preparazione, quali pulitura del pezzo, applicazione del deossidante, stagnatura preventiva o applicazione diretta dello stagno restano validi a tutti gli effetti.
Se ci studiate un po su, potrete modellare i carboni alla forma più appropriata alle vostre esigenze.
Il flusso di corrente generato dal trasformatore ed applicato al pezzo attraverso i carboncini, che sono l'elemento resistivo che evita che si generi un cortocircuito, scaricandosi sul punto focale che si trova tra i due poli (coccodrillo/carboncini) genera il calore richiesto.
Avvertenza!!!!! Non toccate i carboncini e soprattutto il coccodrillo con le mani nude subito dopo una saldatura, vi brucereste le dita. Per scollegare il pezzo usate dei guanti od una pinza.
Spero di essere stato utile a chi affronta le problematiche, che non sono poche, del modellismo ben fatto.
Salutoni