Brunitura a caldo fatta in casa

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stefano19
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da stefano19 » mercoledì 20 giugno 2012, 11:41

ieri mi sono attrezzato anch'io per la brunitura a caldo.

mi chiedevo però : se alla fine qualcuno ha trovato un metodo affidabile per brunire soltanto alcune parti del pezzo e altre no?
qualcuno parlava di cera, tappi?

inoltre se brunisco parti rettificate, ad esempio un tappo di un corpo pompa lavorato all'interno e all'esterno lasciato grezzo, con lo scopo di brunirlo esternamente, mi troverei con l'interno anch'esso brunito. Chimicamente e meccanicamente (metallurgia insomma) cosa succede? ho delle variazioni dimensionali come nel caso della ruggine?
ho ancora se avessi un pezzo cementato o temprato? si forma uno strato ancora più esterno meno resistente all'usura che in breve si consumerebbe fino a fare riafforare lo strato sottostante temprato?

Grazie per le risposte; nel frattempo l'elenco del materiale acquistato se può interessare:
- termometro a sonda, range fino a 200° C con sonda in inox, acquistato in negozio specializzato forniture ospedaliere
- soda caustica : al supermercato non l'ho trovata, invece ove vendo detergenti industriali (acidi vari ecc.)
l'ho trovata anche nel fustino da 5Kg a circa la metà  del prezzo rispetto alla confezione da 1 kg del colorificio
(confermo i 2€/kg)
- nitrato di potassio: consorzio agrario sacco da 25 Kg perchè non ero sicuro che nel sacco da 5Kg fosse proprio il composto
corretto (su quello da 25 c'era proporio scritto KNO3); vabbeh, fornitura a vita... confermo anche qua 1€ /kg
- fornelletto da cucina elettrico : cosi non ho bombole gas in giro, costo modico 20 € circa
- guanti e grembiule antiacido

in totale 110 € ... non poco però ho parecchi pezzi che vorrei brunire . credo recupererò il costo. e poi è sempre un qualcosa in più che può sempre venire buono... 8)

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alk
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da alk » sabato 23 giugno 2012, 9:11

Il termometro non ti serve. Quando il bagno bolle sei a 140° quando non bolle sei sotto e non si brunisce nulla. Direi che il termometro è fonte di incidenti (schizzi, rovesciamenti)... gestire anche il termometro nelle veloci e concitate fasi di immersione ed estrazione dei pezzi è una difficoltà  in più che ostacola. Tieni presente che quanto più sei organizzato e tanto più in fretta te la cavi. La fase ad alta temperatura (quella che spaventa molti), può durare davvero poco se tutte le operazioni sono preparate prima (sgrassaggio, lavaggio, gancetti ecc.) ed eseguite con una sequenza priva di perdite di tempo (non puoi avere il rubinetto dell'acqua a 10 metri di distanza... lavello e fornello devono essere molto vicini). La brunitura è quasi immediata per piccoli pezzi (es viti, rondelle spinette ecc.), dura meno di un minuto se il pezzo è più grande (es. piastra 100x100x10). Se hai una pentola grande, dentro ci sta tutta la minuteria in un colpo solo (la toglierai alla fine quando svuoti la pentola), e anche qualche pezzo grande. Quindi quando avrai preso un po' di mano, la "fase calda" (chiamiamola così), non ti durerà  più di 10 minuti.
Se poi la roba da brunire è tanta. Consiglio comunque di suddividere in più fasi di max 10 min. perchè una volta bruniti i pezzi devono essere subito lavati e spazzolati molto accuratamente e subitissimo asciugati meticolosamente e oliati abbondantemente (occhio ai fori dove ristagnano residui di bagno che se lasciati corrodono... Se aspettano anche solo un'ora già  l'ossidazione ha attecchito, perchè dopo la brunitura il pezzo è particolarmente vulnerabile all'ossido finchè non è trattato. Questa è la mia esperienza, messa a punto con molte prove... e mi trovo bene. Poi ci sarà  anche un metodo migliore (come sempre), ma magari contribuirà  qualche altro utente a scoprirlo, no? Io sono arrivato fin quì e ve lo condivido (gratis)... non credo sia poco... :wink:
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da tornitore2 » mercoledì 5 settembre 2012, 12:59

Volevo chiedere alcuni chiarimenti in coda a questo post così interessante e completo di informazioni.

In questo link una azienda galvanica parla del suo processo di brunitura. In particolare parla di sgrassaggio alcalino. Non penso che loro sgrassino i pezzi uno ad uno a mano. Di che si tratterà ? Mi viene in mente che la soda caustica calda saponifica i grassi rendendoli solubili in acqua, perché allora lo stesso bagno di brunitura non garantisce anche lo sgrassaggio?

Ancora una domanda per chimici:
Se utilizzo un bagno decapante a base di acido cloridrico prima della brunitura (con abbondante risciacquo in mezzo) avrò problemi di durata della finitura poi (presenza dei cloruri)? Oppure magari il successivo bagno di brunitura a caldo neutralizza eventuali tracce del cloridrico?

Grazie.

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da alk » venerdì 7 settembre 2012, 1:19

Nel link non si parla di brunitura a caldo. Si è già  detto che quella a freddo è tutta un'altra cosa. Soprattutto la qualità  è diversa!
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da tornitore2 » venerdì 7 settembre 2012, 14:46

come fai a dire che si tratta di brunitura a freddo?

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da alk » domenica 9 settembre 2012, 23:35

La brunitura a caldo non è conveniente commercialmente parlando. Perciò non troverai nessuno che te la fa. Te la devi fare tu in casa... ecco perchè è prezioso il contributo di Raban, un procedimento seplice e dai risultati migliori di quella commerciale.
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da tornitore2 » martedì 11 settembre 2012, 8:00

Scusa, ma io penso che la brunitura a caldo sia molto più economica per grandi quantitativi. I componenti costano molto di meno, c'è solo l'onere iniziale dell'impianto, ma poi i costi per pezzo sono più bassi. In più è più resistente e il produttore non deve trattare ogni singolo pezzo coi guanti bianchi.

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da gab®y » giovedì 12 maggio 2016, 17:36

ciao a tutti,rispolvero questo vecchio post molto interessante, e che per me è stato molto utile.
ho provato la brunitura a caldo con le dosi descritte....e sono pure riuscito a reperire gli elementi puri, (non come quelli del consorzio che contenevano tutti altre sostanze) la prima brunitura è venuta benissimo e in tempi rapidissimi (in meno di 20 minuti aveva raggiunto il colore desiderato) poi però ho lasciato il composto nel pentolino d'acciaio inox per circa due settimane e quando ho provato a fare altre bruniture non funzionava più... ho lasciato i pezzi a bollire per quasi un ora e sono ancora pallidi...
pensavo di poter usare il composto più volte prima di buttarlo :shock:
premetto che la prima volta ho brunito solo una boccola 60/40 spessa 30 ed ho fatto la soluzione per un litro d'acqua....
qualcuno mi sa dare delucidazioni?
pensare che ero partito in quarta a costruire un recipinte d'inox con una resistenza per ogni tanto brunire qualcosa visto il buon risultato :lol: non posso però buttare via tutto ogni volta... :?
Se ci scambiamo un dollaro, ognuno rimane con un dollaro.
Se ci scambiamo un'informazione, ognuno rimane con due informazioni.


Alcuni video.....

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da massimo2831 » giovedì 22 giugno 2017, 19:57

Ciao Gabry.... Per caso sei riuscito a capire il perché la soluzione non dura? Hai altre esperienze in merito? Io faccio già fatta a reperire il potassio.... In farmacia mi hanno chiesto 12 euro per 100 gr e tutti i vivai ntepellati non ne hanno.... Uno addirittura mi ha detto che non lo vende più nessuno perché lo sano per fare le bombe.... Boohhhh

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da caccia66 » sabato 2 gennaio 2021, 11:09

scusatimi se mi intrometto
il nitrato di potassio che cè nel concime è al massimo al 10% ,
per fare questa brunitura uso il concime con tutti i suoi componenti?
oppure devo trovarlo puro?

grazie Luca

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da jpquattro » sabato 2 gennaio 2021, 14:52

Dipende cosa intendi per "concime" ...
Se prendi un concime premiscelato per le rose o per i gerani, dentro ci sono molte cose oltre al nitrato.
Se cerchi su google "nitrato di potassio" trovi confezioni da un Kg o meno offerte anche da Amazon.
Si usa anche per uso alimentare, se la memoria mi aiuta credo serva come conservante per gli insaccati (ma qui vado molto oltre le mie competenze).
Quantitativi grossi no, non li trovi, o viene richiesto un patentino, banalmente perché può essere usato, oltre che per fare crescere le rose, anche per esplosivi da miniera o propellenti per razzi e di questi tempi non è proprio il caso...

Comunque il prodotto industriale contiene percentuali di inquinanti, non specificati e abbastanza imprevedibili. Chi ne ha la possibilità e è disposto a spendere di più potrebbe preferire il nitrato "RP" comprato in un negozio di prodotti per laboratori chimici.

Paolo

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