L'idea delle vibrazioni, come ha fatto notare Innaig qualche commento fa, è la soluzione adottata ormai da molti costruttori di macchine utensili, per controllare e non superare soglie di vibrazioni dannose per gli elettromandrini.
Il problema di fermare la macchina non mi sembra insormontabile...Alla peggio metti un relè che gli stacca la corrente
!!!
Ora faccio un ragionamento: una vibrazione dovrebbe rappresentare un'oscillazione meccanica di una certa ampiezza ad una certa frequenza...Se non ho sbagliato a capire, la difficoltà che vedo io, da inesperto, è la taratura delle soglie di vibrazione.
Tale regolazione, potrebbe risultare un lavoro NON da poco, visto che in lavorazione puoi avere vibrazioni molto variabili.
Ora, controllare la soglia di vibrazione per un elettromandrino è già complicato ma, una volta stabilito, vale per qualunque situazione: utensile-lavorazione...
Nel caso del controllo di ogni singolo utensile la questione è più complessa: un conto è la vibrazione prodotta da una punta D 1 rotta che non taglia, altra cosa una vibrazione di un utensile a sagomare lungo 10 mm...
Tra l'altro suppongo che gli utensili più problematici siano quelli più piccoli e fragili, quelli in pratica che introducono meno vibrazioni!
Vedo difficile rilevare una vibrazione di un utensile che esegue una gola da 1 mm quando non taglia più, provabilmente le vibrazioni della macchina in movimento sarebbero superiori ed andrebbero a "coprire" quelle dell'azione di taglio dell'utensile stesso. Quindi bisognerebbe introdurre un sistema differenziale che "annulli" il livello di vibrazione generato dagli organi in movimento della macchina. (Mandrino, torrette...etc).
In conclusione: il controllo delle vibrazioni è, teoricamente, un ottimo sistema tuttavia, dal lato pratico, richiede una lavoro di taratura immane...Di fatto, quasi infinito, visto che le condizioni di taglio e le tipologie di utensili, potenzialmente, possono essere sempre differenti.
Buon lavoro