Applicazione VDF inverter

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osvaldo1961
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Applicazione VDF inverter

Messaggio da osvaldo1961 » sabato 23 marzo 2019, 10:55

Buongiorno,

pur avendolo consultato parecchie volte, come iscritto sono nuovo del Forum e vorrei approfittare della competenza che traspare da parecchi post.
Per la verità la problematica che propongo non è particolarmente legata al mondo cnc, ma comunque all'asportazione di truciolo.
Spero di non essere troppo fuori tema.
Ho consultato prima parecchi forum più specifici per le macchine che sottopongo alla vs attenzione, ma per la verità per ora mi hanno tutti dato l'impressione che io parli (scriva) arabo, in quanto chiedendo una serie di cose, mi viene risposto a casaccio ed in relazione a tutt'altro, nonché con una comprensibilità alquanto discutibile.
Sono certamente impreparato in elettronica/elettrotecnica, ma non tanto da non capire la mancanza di logica di alcuni.
Per cui arrivo a voi, sperando di non essere troppo fuori luogo.
Venendo al nocciolo, la questione è questa:

Tra le altre cose, in laboratorio ho una vecchia sega a nastro con volani da 800 mm con motore trifase 2,6 kW, un grosso tornio da legno monofase 1,8 Cv e un tornio da metallo monofase da 1 Cv.
L'impianto elettrico è 220 monofase.
Particolarmente perchè la sega a nastro collegata in monofase con condensatore non riesce assolutamente a spuntare, mi sono deciso ad ordinare 2 inverter 220 V: uno mono/trifase da 4 kW e l'altro monofase/monofase da 1,5 kW, per i 2 torni, con il quale approfitterò dell'impagabile regolazione fine e rapida della velocità.

In attesa che arrivino, stavo riflettendo un po' sui collegamenti elettrici:

1)Su tutte le macchine vorrei avere un pulsante (fungo) di emergenza, so però che con l'inverter alimentato non si può interrompere la linea che da questo va al motore altrimenti si hanno dei danni. Se invece con l'emergenza interrompo l'alimentazione a monte dell'inverter faccio una cosa corretta o meno?

2) Così facendo si perde però sicuramente la frenatura che può dare l'inverter vanificando di parecchio l'utilità dell'emergenza; è quindi più ragionevole dare un segnale di stop all'inverter attraverso il classico fungo?

3) Potendo, per risparmiare, mi piacerebbe usare entrambi gli inverter per più (uno alla volta) motori, naturalmente ri-programmando adeguatamente.
Per comodità, pensavo di non collegare direttamente l'inverter ad un motore, ma attraverso una presa/spina in modo da connettere con facilità, di volta in volta, quello che voglio usare (es. i due torni).
Ciò ovviamente dopo aver spento il motore attraverso il normale pulsante di stop; ma fatto ciò è comunque necessario, o meno, togliere l'alimentazione in entrata all'inverter per evitare danni ? Lo chiedo perché potrebbe essere facile dimenticarsene.

4) Premesso che non ho intenzione di morire folgorato ne di dare fuoco alla casa, sono un privato e una volta che realizzassi un impianto ragionevolmente funzionale e sicuro sarei anche propenso a non eccedere nel rispetto delle normative e dell'eleganza dell'impianto, nell'ottica di non spendere soldi che non ho è pensabile agire nel seguente modo:?
a) Sfruttare il termico e differenziale posti in entrata al laboratorio
b) Mantenere la possibilità di disalimentare l'inverter semplicemente attraverso presa/spina, quindi senza l'uso di teleruttore e relativa eccitazione.
c) Collegare (forzatamente nel caso b) il fungo dell'emergenza all'apposito morsetto di stop dell'inverter.
d) Collegare di volta in volta il motore scelto attraverso adeguate presa/spina
e) il tutto è sicuramente brutto, ma se fosse sufficiente me ne accontenterei.

5) Da ultimo, immagino che la protezione 'termica' dei motori venga gestita dal VFD attraverso la misurazione della corrente assorbita, non già dalla misurazione effettiva della temperatura degli avvolgimenti.
Questo per dire che se si impiega il motore a bassa velocità con corrente normale, il VFD non può proteggere il motore per il surriscaldamento dovuto alla carenza di ventilazione. Giusto?
A parte servoventilare, è ragionevole pensare ad una delle 'vecchie' pastiglie termiche da integrare nel sistema, inserendola in serie nel circuito dell'emergenza?

E' evidente che sono stato lungo come pochi altri, ma ciò per cercare di porre domande intellegibili.

Cordialmente, Osvaldo Giugni

Naxter
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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da Naxter » sabato 23 marzo 2019, 13:06

Ciao,

provo a rispondere sinteticamente alle tue domande ma il consiglio principale che ti do è di scaricarti un manuale di un inverter tipo il classico Toshiba e rileggertelo un paio di volte per capirne la logica di funzionamento.
Inzio col dire che tutti gli inverter che hai acquistato generano la trifase dalla monofase. C'è una piccolissima nicchia industriale dove vengono impiegati degli inverter per motori monofase.

Non so che impianti montano i tuoi macchinari, se sono semplici intterruttori che gestiscono direzione e velocità o ci sono montate anche delle protezioni. Sappi che attaccare una macchina completa di impianto di sicurezza ad un inverter ti darà problemi con molta probabilità.

1) Tutti gli inverter hanno degli ingressi appositi programmabili per supportare comandi esterni, tra questi anche lo stop d'emergenza (sia in NC che NA). Inoltre puoi pure decidere come fare lo stop, se in rampa, per inerzia o con resistenza di frenatura. Per la sega a nastro con quelle dimensioni di volani ti tocca metter na resistenza bello grossa altrimenti fai saltare l'inverter, se vuoi una frenata immediata ovviamente.

2) vedi sopra

3) Se l'inverter non ha l'uscita abilitata (ergo non sta alimentando il motore) puoi staccare la spina e passare ad un altro motore senza problemi. Ovviamente non è detto che tutti gli inverter reagiscono allo stesso modo, alcuni potrebbero monitare l'uscita costantemente per vedere se è attaccato un carico. Al massimo dovrai resettare l'errore da pannello

4)
a) I differenziali possono dare problemi con alcuni inverter dotati di filtri, eventualmente devi aumentare la corrente d'intervento del differenziale
b) Puoi disalimentare staccando la spina ma devi fare molta attenzione perchè i condensatori all'interno dell'inverter ci mettono 5 minuti a scaricarsi e rischi un bello shock elettrico.
Prevedi un'interruttore o un magnetotermico tra la spina e l'inverter per staccarlo in sicurezza. Ovviamente prima spegni l'interruttore e poi stacchi la spina...
c) Non ho capito ma vedi risposta sopra
d) Puoi farlo, vedi sopra
e) RIcordati che quello che stai chiedendo è un montaggio non "ortodosso" di un impianto con inverter quindi te ne assumi tutti i rischi del caso. Fatti consigliare o supervisionare da un elettricista bravo se non sei sicuro

5) Il VFD gestisce tutta una serie di protezioni compresa quella termica anche a bassi giri. Se vuoi fare le cose fatte bene metti un Clixon o un termostato sul motore e vai a pilotare un ingresso che vada in emergenza in caso di temperatura alta. Certo che se arrivi a far scattare la termica dell'inverter vuol dire che hai lavorato ore a 15hz... Inoltre usando un solo inverter per tanti motori non potrai fare una taratura di fino per singolo motore, quindi avrai risposte e temperature diverse da motore a motore. Ma ad un privato in genere importa poco nulla.

osvaldo1961
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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da osvaldo1961 » sabato 23 marzo 2019, 20:53

Ciao,

ti sono estremamente grato dell'attenzione che hai dedicato alle mie domande e della puntualità delle tue risposte.
Ho pochissimi commenti da fare alle tue encomiabili osservazioni:
A) a riguardo degli inverter (cinesi ed economici) che ho ordinato ti confermo che stando a quanto dichiara il fornitore quello da 1,5 kW è monofase in entrata e monofase in uscita. XXXXXXXXXXXXXXX
B) gli impianti elettrici sulle macchine (antichissime) sono praticamente ridotti ad acceso/spento. Posso quindi fare tutto ex novo senza problemi di compatibilità.
1-2) Avevo ricevuto da altri risposte che tassativamente imponevano un teleruttore in entrata all'inverter, con emergenza NC in serie con l'autoritenuta; da qui il motivo della mia domanda.
4 c) Intendevo dire che evitando l'uso di un teleruttore come sopra diventa obbligatorio utilizzare l'apposito morsetto dell'inverter.

Scusami se ringrazio e mi complimento nuovamente, ma venendo dalle frustrazioni di cui ho accennato all'inizio faccio ancora fatica a credere che sia stato compreso ciò che ho chiesto e di averne ricavato risposte congruenti.

Cordialmente, Osvaldo
Ultima modifica di Pedro il lunedì 25 marzo 2019, 16:10, modificato 1 volta in totale.

Naxter
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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da Naxter » sabato 23 marzo 2019, 21:44

Ciao,

non vedo l'oggetto del link. Inoltre da regolamento del forum va allegata un'immagine dell'inserzione. Mi permetto però di chiederti perchè hai voluto comprare un inverter con uscita monofase? Ti conveniva andare da uno sfasciacarrozze e cercare 2 motori trifase da applicare ai 2 torni. Guadagnavi tutti i vantaggi del trifase (maggiore coppia, minori vibrazioni, etc.) soprattutto se l'utilizzo è per macchine utensili... In più nella regolazioni a bassi hz non so quanto siano efficienti i monofase... Eventualmente facci sapere come vanno.
Certo, per essere alle prime armi ed andare a comprare inverter cinesi ti sei preso un bel rischio. Ne ho preso uno per un amico ma il manuale a corredo non è che sia proprio esplicativo soprattutto se non te ne intendi...

Buona serata

osvaldo1961
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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da osvaldo1961 » domenica 24 marzo 2019, 9:37

Grazie Naxter,

mi scuso, mi era sfuggito questo aspetto del regolamento.
Non so perché non si veda la pagina linkata; ci riprovo e allego un pò di immagini relative https://www.aliexpress.com/snapshot/0.h ... 2322370364,
Permettiti, permettiti, ben vengano le tue osservazioni che mi sembrano ben centrate.
In effetti avevo valutato la sostituzione dei motori con dei trifase, di cui uno è già in casa, però ho anche diverse altre macchine monofase che trarrebbero benefici dall'accoppiamento con l'inverter. La sostituzione di tutti i motori sarebbe diventata impegnativa.
Ti confermo però che ho trascurato di fare mente locale sulla differenza di qualità delle performance tra motori mono e trifase, forse perché non ne sono ben cosciente.
Per il prossimo progetto farò tesoro della tua osservazione.
E' sicuramente il minimo che posso fare dare informazioni su quanto riuscirò a combinare grazie all'aiuto che mi dai; contaci.
Come immagini tu il manuale è tutt'altro che 'principiante/friendly'.
Quanto al rischio...è che il rapporto ricavi/costi della mia attività semi-hobbistica attuale (tornitura artistica del legno) ben al di sotto di 0,1 mi consiglia di investire il meno possibile; sempre sperando di poter fare un'eccezione al detto 'chi più spende, meno spende'
...e se vuoi, permettiti, permettiti.

Ciao, Osvaldo
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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da Naxter » domenica 24 marzo 2019, 12:13

Ciao,

considera che con un motore trifase, a parità di potenza con uno monofase, hai il 40% circa di coppia in più. Inoltre è più silenzioso proprio perchè trifase e quindi "bilanciato" elettricamente. Un motore monofase sottosforzo e a bassi hz va a scaldare molto di più ed è più facile che perda giri, secondo me. Dalle immagini che hai mandato sembra che quel tipo di inverter venga usato per lo più per pompe o ventole che lavorano in maniera diversa da un tornio o una qualsiasi macchina utensile. Capisco il discorso delle macchine monofase, ci sono passato pure io e infatti con gli anni sono passato a macchinari più vecchi ma trifase modificati con inverter. Un altro mondo. E se vai a calcolarti tutti i costi annessi, non vai a spender molto di più di un attrezzo monofase nuovo.
Per gli inverter però non so se ti convengono così tanto su aliexpress. Alla fine come cifra sei comunque a rischio di pagar dogana anche con la spedizione standard e i toshiba VFNC3S su ebay non costano molto più, ma come qualità siamo su un altro livello.
Ovviamente nel tuo caso specifico, visto che cercavi inverter monofase, non avevi altre possibilità.
Facci sapere come va, e mi raccomando prudenza perchè con l'elettricità non si scherza.

Buona Giornata

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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da osvaldo1961 » lunedì 25 marzo 2019, 6:50

Ciao Naxter,

come dicevo puoi contare sul fatto che posterò i risultati che riuscirò ad ottenere.

Grazie

Osvaldo

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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da osvaldo1961 » domenica 31 marzo 2019, 8:19

Ciao Naxter,

piccolo aggiornamento, mi è arrivato l'inverter monofase e ieri ho provato a collegarlo al monofase del tornio.
In prima istanza ho mantenuto il condensatore originale.
Dico ciò perché l'inverter sembra dotato oltre a fase e neutro, di una terza uscita (una seconda fase suppongo) che può essere connessa all'avvolgimento ausiliario rimpiazzando la funzione del condensatore.
I risultati non sono stati entusiasmanti:
1) funziona senza vibrazioni inaccettabili solo tra 40 e gli 80 Hz
2) sotto i 20 Hz non ha più coppia sufficiente ed il tornio si arresta, a vuoto
3) risponde poco e niente alle impostazioni sui tipi e tempi di arresto.
4) (ovviamente...col senno di poi) non funziona l'inversione della rotazione; va, si arresta e riparte nello stesso senso.
Ho perciò deciso di rimuovere il condensatore e provare l'opzione del terzo cavo.
Incidentalmente rimuovendo il motore ed aprendo la morsettiera ho visto che il condensatore è previsto per l'uso tra 40 e 60 Hz; presumo che parte dei malfunzionamenti soprattutto abbassando la frequenza possano essere legati a ciò.
La cosa è meno semplice di quanto speravo perché il motore ha incorporato in origine di un commutatore a tre posizioni; avanti, zero, indietro.
Con ciò non ha la tipica morsettiera con le lamelle ed i 4 cavi di collegamento (due grigi, due neri) escono direttamente dagli avvolgimenti senza che siano identificati da U1, U2, Z1, Z2.
In più i collegamenti del condensatore non sono visibili nemmeno aprendo il motore perché effettuati saldando all'interno delle matasse.
Da qualche mio (sensato?) ragionamento su come il commutatore può realizzare l'inversione e misurazioni di resistenza sembrerebbe che i due cavi grigi (0.1 Ohm) possano essere i terminali dell'ausiliario ed i 2 cavi neri siano invece il principale in serie con il condensatore (1.2 Ohm, misurando tra il terminale di entrata del condensatore e l'altro capo)
Sperando che sia effettivamente così, oggi staccherò il condensatore, metterò in comune i due avvolgimenti con il neutro in uscita dall'inverter e collegherò la fase principale al nero restante e l'ausiliaria al grigio.
Non è che mi senta proprio sicuro che oggi non sentirò un classico odore di bruciato....

Naxter
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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da Naxter » domenica 31 marzo 2019, 16:37

Ciao,

immaginavo ci sarebbero stati problemi... Puoi provare a togliere il condensatore per far la prova però l'avvolgimento con resistenza più bassa è quello di marcia (quindi sembrerebbero i 2 grigi) mentre quello a resistenza più alta è l'avviamento e va in serie al condensatore. Per modificare il verso di rotazione del motore basta che scambi i capi dell'avvolgimento di avviamento. Tieni li vicino un estintore...

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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da osvaldo1961 » lunedì 1 aprile 2019, 9:54

Ciao Naxter,

ieri, prima di leggere la tua risposta, ho collegato il motore nella maniera che indicavo nella mia precedente.
Parecchi dei precedenti problemi sono scomparsi.
Facendolo funzionare, sia pur ancora a vuoto e smontato dalla macchina, gira senza vibrazioni, va tranquillamente da 10 a 100 Hz e sembra avere una discreta coppia anche alle basse velocità.
Gli assorbimenti si mantengono normali.
L'inversione della rotazione avviene normalmente comandando da tastierino dell'inverter.
Risponde bene alle impostazioni della velocità di variazione della frequenza in accelerazione/decelerazione.
Solo le modalità frenata e frenata di emergenza sembrano assenti, si ferma praticamente in maniera inerziale.
Per la verità dubbi ce ne sono ancora, particolarmente legati a quanto mi dici tu sugli avvolgimenti:
da ragionamenti miei, forse non corretti, su come nel collegamento diretto alla rete deve agire il commutatore per realizzare l'inversione ero giunto alla conclusione che l'avvolgimento facente capo ai grigi (0.1 Ohm) dovesse essere forzatamente l'ausiliario, nonostante anch'io avessi la nozione che questi dovesse avere resistenza più alta.
Ho cercato in rete; mentre rimanendo sul generico tutti appoggiano questa tesi, in alcuni siti americani e tra i numerosi metodi di avviamento/lavoro dei monofase parlando specificatamente del mio, ossia il tipo a condensatore/ausiliario permanentemente collegati, menzionano di un'ausiliario con numero di spire uguale al principale, ma con cavo di sezione maggiore, ergo, resistenza minore.
Non ho le conoscenze tecniche per confermare o smentire ciò e sono in dubbio se mi convenga testare il collegamento inverso rischiando danni, o lasciare stare.
Tu cosa ne pensi?

Saluti, Osvaldo

Naxter
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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da Naxter » lunedì 1 aprile 2019, 11:04

Ciao,

bene per il funzionamento. Strano che la frenata non sia in decelerazione, per quella d'emergenza devi verificare da manuale che parametro modificare.
Per gli avvolgimenti non saprei dirti, il fatto dell'ausiliario con cavo di sezione più grossa ci può stare ma secondo me è presente in motori che hanno necessità di una gran coppia di spunto. Nel dubbio, dato che allo stato attuale il tutto funziona, non cambierei nulla. Verifica che il motore non scaldi e lascialo cosi. Ovviamente segnati come vanno attaccati i cavi nel caso volessi tornare indietro al condensatore.

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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da osvaldo1961 » lunedì 1 aprile 2019, 12:23

Ciao,

per un pò di giorni non riuscirò a metterci mano.
Appena posso rimetto in macchina il motore e lo testo sotto carico e valuto se è sensato o meno cambiare il collegamento.
Poi aggiorno.
Essendo lo scarsissimo manuale di nessun aiuto nell'indicare le logiche usate devo andare ad intuito:
immagino che accelerazione/decelerazione avvengano sfruttando gli scorrimenti positivi e negativi (e conseguenti variazioni di coppia motrice/frenante erogata) che si generano variando la frequenza (con rapidità regolabile, misurata in Hz/s).
La frenata con iniezione di corrente continua di tensione regolabile da 0 a 100 V (std 20 V), l'ho aumentata fino a 40 V, ma non mi pare che sia cambiato nulla.
Sembra essere programmabile anche il tempo in cui dovrebbe avvenire l'arresto (std 2.5 s), ma anche qui non sente le modifiche.
Per la frenata di emergenza, non ne ho idea.

Grazie, Osvaldo

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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da Naxter » lunedì 1 aprile 2019, 14:37

Ciao,

dal manuale di quell'inverter, col parametro P12 decidi come fare la frenata. Di default è in decelerazione, quindi la tensione DC non ha effetto se non imposti il parametro in breaking. Per la frenata d'emergenza devi impostare la lettura comandi da morsettiera e impostare un ingresso (P50...P55 come emergency stop. Ovviamente anche i comandi start e stop dovrai darli da morsettiera.
I parametri P92 e P98 che valori hanno ?

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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da osvaldo1961 » martedì 2 aprile 2019, 10:52

Ciao Naxter,

seguito approfittando della tua cortesia sperando sia sostenuta dalla tua passione per l'argomento e non ti costringa invece a 'soffrire' come sto facendo io per acquisire una visione lucida della situazione.
Comincio:
1) Le diverse impostazioni di P12 mi erano chiare
2) La variazione di tensione continua P14 (da 20 a 40) che non ha dato effetto è stata sperimenta con P12 settato a 2 (Brake stop); proverò magari con un voltaggio più alto.
3) P13: immagino che il VDF cerchi di ottemperare al tempo impostato modulando la continua da 0 al valore massimo impostato in P14.
4) Emergency brake, mi è tutto molto meno chiaro soprattutto perché non so interpretare il significato che hanno le varie descrizioni dei parametri (0....20) relativi alle porte P50...P55.
a) Se non capisco male ciò che dici, la frenata di emergenza comandata da un fungo esterno può essere ottenuta solo settando P11 a 2 (Start/Stop esterni (forse anche Fwr/Rev?) ), una delle porte X 1....6 a (19) e poi chiudendola sul COM con un fungo NA.
b) In tal caso mi sfugge però il significato che può avere settare P12 a (3).
c) P11 settato a (2) implica avere un quadretto esterno da cui dare il comando START con un pulsante NA connesso tra COM ed un'altra X... settata a (???).
d) Altrettanto per lo STOP, ma anche qui non mi è chiaro il significato che hanno i valori (1...4), quelli che menzionano la parola Stop, che la (mia) logica direbbe siano deputati a scegliere tra inerziale, rampa e frenata in continua.
5) C'é differenza tra il manuale che è fisicamente arrivato con il VDF e quello che stai consultando tu; il mio arriva a P91 e poi salta direttamente a P127 che è anche l'ultimo. In ogni caso appena posso vedo se sono effettivamente presenti nel sofware del VDF e ti faccio sapere.
6) Da ultimo ti segnalo un'anomalia che ho trovato: P21 che informa il VDF su quanti giri fa il motore alimentato a 50 Hz, in modo, credo, che possano eventualmente essere visionati sul display gli rpm reali, è apparentemente settabile tra 0 e 8000. In reatà il mio, per quanto strano, non mi permette di superare 100 (non risponde più alle 3 'freccette' deputate ad impostare il numero).
Non mi è di particolare noia, perché avendo un cambio a valle del motore mi sarebbe di scarsa utilità. (proverò ad impostare 15 e poi moltiplicare per 100 quello che vedo sul display :?)

Ciao, Osvaldo

Naxter
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Re: Applicazione VDF inverter

Messaggio da Naxter » martedì 2 aprile 2019, 19:43

Ciao Osvaldo,

2) Prova con un valore più alto ma già con il valore di default dovresti sentire la frenata. Ecco perchè dico che è strano. Immagino anche tu l'abbia già provato in P12 di default.
3) Teoricamente si è quello che dovrebbe fare
4) Ecco quella dello stop d'emergenza è il motivo per cui ti sconsigliavo l'acquisto di inverter cinesi. Quelli seri ti danno la possibilità di settare in che maniera vuoi la frenata d'emergenza, inerziale, decelerazione o resistenza di frenatura. Da sto manuale sembra che lo stop d'emergenza non sia separato dallo stop normale. Inoltre sembra esserci lo stop d'emergenza pure per il JOG (P90) che mi sembra na cosa stupida...
a) Le porte X1, X6 sono i morsetti, ad ogni ingresso puoi associare una funzione tra quelle elencate. Come hai detto tu settando P11 a 2 dai start, stop e direzione da morsettiera, sugli ingressi che vuoi tu e come li programmi tu. Per esempio impostando X1 a 5, usando un interruttore, quando chiudi il contatto il motore si avvierà in senso orario/antiorario in base al collegamento dei fili. Come hai detto tu, il fungo ti serve con contatto NA visto che l'inverter non ti lascia impostare NC o NA...
Prima di modificare P11 a 2, imposta un ingresso tipo l'x6 come stop d'emergenza e verifica se lavora. Se non va metti p11 a 2 e metti l'interruttore di start.
b) Infatti è il paradosso di cui ti parlavo prima...
c) Vedi la a
d) Lo stop non ti serve se usi l'interruttore (P50 a 5) perchè appena apri il contatto lui si ferma, idealmente con rampa. Purtroppo non sembra che il tuo inverter supporti una modalità 3 fili, se lo fa, da manuale non la capisco da quanto è tradotto male :D :D Dovrai giocare con i parametri delle x per capire...
5) no semplicemente sto guardando quello dell' XSY-AT1 e menziona quei 2 parametri modificabili solo nell'AT2 (il tuo) per modificare la frequenza della linea U (quella sostitutiva del condensatore)
6) Tipico dei cinesi di bassa qualità, fanno cose a caso. La frequenza massima è impostata a 100Hz? Teoricamente dovrebbe fare quello che dici, forse va settato il P62 a 2 e solo dopo ti lascia impostare i giri.

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