Brunitura a caldo fatta in casa

Sezione dedicata a lavorazioni su materiali diversi. Problematiche, accorgimenti, consigli, trucchi ed astuzie.
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sirc
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da sirc » sabato 15 maggio 2010, 13:12

scusate l'intrusione ,ma questa brunitura e' la stessa che uso per la finitura dei miei pezzi , torniti e fresati. La pago 0.336 al kg, dal mio fornitore, mai pensato di farla fare dalle galvaniche ? secondo me avete meno casino che a farla direttamente voi a casa #-o ,.Logicamente portando solo dei pezzi pagherete qualcosa a forfait :wink:

jekill
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da jekill » martedì 1 giugno 2010, 2:04

Salve ragazzi,ho bisogno di qlc consiglio.che voi sicuramente sapete,

In pratica devo brunire la bascula di un fucile,le canne le ho fatte con un brunitore a freddo che le ha fatte diventare del colore desiderato cioe nero blue,
Per la bascula che è spianata a specchio la devo "bronzare" in pratica dovrebbe venire con tonalita giallo bronzo,
sapete qlc ricetta facile e di basso costo? Grazie mille

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quintino
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da quintino » martedì 1 giugno 2010, 12:02

ciao jekill prova questo metodo che invio in zip :D
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da jekill » martedì 1 giugno 2010, 12:52

Grazie quintino,cercavo una ricetta più facile da reperire,ho letto qua e là  di acido nitrico e acido cloridrico, o di fare un bagno in ammoniaca poi in acido nitrico e poi nel tannino,ma cosè sto tannino?
Se avete qualche ricetta facile e casalinga vi ringrazio di cuore.

Pietro
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sub-xtx
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da sub-xtx » martedì 1 giugno 2010, 23:17

Il tannino è una sostanza usata in particolare in conceria.
Si estrae dai vegetali.
Hai presente il mallo delle noci, quello verde che macchia le dita, ecco quello che macchia è il tannino

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mozafa
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da mozafa » mercoledì 2 giugno 2010, 13:12

sub , le sai proprio tutte ...sei un sapone :mrgreen: :mrgreen:

jekill
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da jekill » mercoledì 2 giugno 2010, 15:05

sub-xtx ha scritto:Il tannino è una sostanza usata in particolare in conceria.
Si estrae dai vegetali.
Hai presente il mallo delle noci, quello verde che macchia le dita, ecco quello che macchia è il tannino
Grazie della risposta,ho kiesto in un negozio di prodotti chimici (x telefono) e non hanno forse neanche conoscono sto tannino,mah!
Ciao

jekill
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da jekill » mercoledì 2 giugno 2010, 15:06

mozafa ha scritto:sub , le sai proprio tutte ...sei un sapone :mrgreen: :mrgreen:
:mrgreen:

ultracnc
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da ultracnc » domenica 31 ottobre 2010, 14:18

confermo anch'io la pericolosita della soda caustica

nel senso che se fatte cose improprie i guai ci sono sopratutto reazioni inaspettate

ovviamente finche' fila tutto liscio problemi non esistono
aspettarsi ebbollizioni e schizzi, "schiumate", aiuta a prendere precauzioni
anche per il fatto che i prodotti che usiamo non abbiamo mai la certezza che siano esenti da
schifezze e inquinanti

matiacorradi
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da matiacorradi » martedì 2 novembre 2010, 8:56

a me sembra che in meccanica la brunitura sia stata bandita . Perché troppo tossica . Non so ma se l'hanno bandita io la lascerei dove è :-)

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da quintino » martedì 2 novembre 2010, 15:28

la soda caustica non è poi così pericolosa pensate, la usano per fare il sapone (quello buono) e la usano finanche per fare le olive dolcificate, io qualche tempo fa ho usato anche il cianuro di potassio per la doratura con una antica ricetta chimica, poi si sa, tutto dipende dalle conoscenze che si hanno e dalle precauzioni che si prendono, anche l'acqua può essere pericolosa se si scinde nei suoi elementi base 8)
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Antonio P.
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da Antonio P. » mercoledì 13 giugno 2012, 17:41

Buongiorno a tutti.
Mi scuserete se riapro una discussione vecchia di due anni..
Ma è stata la miglior fonte istruttiva per quello che era il mio progetto.

Ora vedete, sono stato appassionato d'armi e meccanica per tutta la vita:
Ora a quarant'anni lavoro part-time in un'armeria, e gioco al piccolo chimico.
Se considerate che la nostra armeria è piena zeppa di ferrivecchi rotti, spaccati, antichi, malridotti
capirete che la fonte di materiale è inesauribile.. :mrgreen:

Provai al tempo con la brunitura "alla belga", cioè l'ossidazione controllata e la bollitura in acqua per trasformare la "ruggine rossa" in "ruggine nera", ma non mi ha soddisfatto la finitura dei pezzi.
Se ho bestemmiato sei giorni per riportare un vecchio pezzo rugginoso ad una finitura a specchio o quasi,
ed una brunitura che mi riporta ad una finitura opaca non mi sta bene.

Quindi mi sono armato di pazienza, ingredienti e ho aspettato che la moglie uscisse a far spese...

e questi sono i risultati:
FILE2512.jpg
Telaio di revolver tipo "bulldog" in ( forse ) .32 S&W, un tempo nichelato:
Pensavo che la nichelatura e il substrato in rame fosse stato asportato dal bagno a ultrasuoni con acidi,
e successivamente bagno galvanico inverso,
ma mi son sbagliato.
FILE2518.jpg
Cartellina di avancarica, possibile 1870 e rotti. Completamente arrugginito, spianato a mano con lima e carte vetrate. Aggiunto potassio alla soluzione di brunitura per sicurezza.
I crateri più grossi son rimasti, ma la finitura del metallo c'è..
FILE2519.jpg
Canna ottagonale di revolver (forse ) cal. 6mm Lefacheux. Appena finita mezz'ora fa, sciacquata in acqua corrente riposa tranquilla in un bagno di olio di lino cotto.
Domani la tiriamo fuori e vediamo cosa esce...

.. e quando avremo la tecnica in mano, c'è la mia personale Browning SA22 che avrebbe bisogno giusto di un bagnetto.
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alk
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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da alk » mercoledì 13 giugno 2012, 19:23

La brunitura chimica (a freddo) che si fa con prodotti commerciali reperibili in armeria o via internet è nettamente diversa dalla brunitura a caldo che viene proposta qui. Da quando ho letto questo post io brunisco a casa, tranquillamente, sul fornello della cucina ogni parte in acciaio che lavoro. La brunitura che ne deriva è di altissima qualità  (a differenza di quella commerciale che è davvero blanda). E' resistente sia meccanicamente (graffi), che all'ossidazione. Ho pezzi bruniti da due anni, in ambiente non proprio secco che sono ancora perfetti nonostante la scarsa o del tutto assente rioliatura periodica. (sapete che la brunitura ha bisogno dell'olio per stabilizzarsi e prolungare la sua vita...) Al contrario di chi ne afferma la pericolosità  (ma forse non ne ha esperienza diretta), io posso garantire che i componenti che si usano sono sicuri se si segue alla lettera la ricetta di Raban. Sono perfettamente d'accordo che ogni prodotto chimico è pericoloso se usato male. Intendo anche quelli che usiamo ogni giorno... l'ipoclorito di sodio per esempio (la candeggina), o l'acido muriatico che serve per pulire i sanitari, sgorgare i water ecc... ma qualsiasi detersivo, ammorbidente, anticalcare, trielina (solvente per lo smalto delle unghie), benzina avio, smacchiatori vari... in mano alle donne di casa tutti i santi giorni. La nostra casa è piena di composti pericolosi, ma non per questo non li usiamo, anzi sono utili se non... necessari. Il trattamento di brunitura usa la Soda caustica... sembrerebbe questo il prodotto incriminato e che fa più paura. Ma questo prodotto è sugli scaffali di tutti i supermercati senza troppi problemi... e chiunque lo può reperire come qualsiasi altro dei prodotti che ho elencato sopra. La soda è pericolosa ne più ne meno che come l'acido muriatico, ad esempio... o un disgorgante per sanitari a base di Acido solforico. Si deve usare correttamente e basta... e allora non è pericolosa. Raban ha dato una sequenza di aggiunta dei componenti: Prima l'acqua, poi la soda, poi il potassio. Seguite questa sequenza e non vi succederà  nulla. Il Nitrato di Potassio poi noi lo mangiamo ogni giorno! Si avete letto bene, "lo mangiamo" e anche fa bene... il corpo senza potassio si ammala. Questo sale infatti viene sparso dai contadini nei campi per "concimare" (si dice così ma impropriamente), ed è dunque un elemento importante e utile per la crescita dei cereali, foraggi, ortaggi ecc. Perciò anche per questo composto buttiamo le paure, perchè non hanno ragion d'essere. Due o tre cose che vi posso condividere dalla mia esperienza personale, per non diffondere poi paure infondate: FATE LE COSE PER BENE e non vi succederà  nulla di imprevisto. (questo significa seguire umilmente la procedura e i dosaggi e non fare "i creativi" perchè... "io sono più bravo e so cose che nessuno sa..."). La Soda se inalata da vicino brucia il naso e fa tossire, perciò NON INALATE DA VICINO LA SODA CAUSTICA. (se possibile la procedura di aggiunta dei prodotti fatela all'aperto così si evita anche questo fastidio). Quando mettete il contenitore con i prodotti miscelati sul fornello del gas, non andateci sopra col naso per vedere dentro cosa succede... e se avete una cappa aspirante accendetela al massimo. Il procedimento di brunitura avviene sopra i 140° perciò se ci andate sopra col naso il vapore vi scotterà  come per qualsiasi minestra o bollito! Sembrano cose ovvie ma poi qualcuno dice che è pericoloso e allora è meglio ricordarle. I pezzi non "lanciateli" nel bagno bollente, ma fateli scivolare lentamente e preparatevi prima un gancetto di fil di ferro che viene fuori del bordo del contenitore ed è infilato in un foro sul pezzo stesso, comodo poi da afferrare quando dopo pochi minuti il pezzo va estratto. Usate sempre dei guanti perchè qualche schizzo può comunque esserci sempre (come per il minestrone), solo che uno schizzo di questo bagno oltre che scottare "pizzica e brucia"... perciò usate dei guanti di gomma normalissimi, come se steste usando l'acido muriatico per pulire il lavandino o la candeggina.
Questo è tutto, e non ditemi che queste sono "precauzioni speciali"... sono cose normalissime che ognuno dovrebbe sapere. Persino un muratore quando fa la malta deve usare delle precauzioni... dentro c'è la calce viva e uno schizzo può persino accecarlo, ma non per questo non si fanno più le case, no?
Il resto leggetelo da Raban... soprattutto nel passaggio di "aggiunta dell'acqua al bagno bollente"... è quì che schizza! Ma se uno sa fare l'operazione può evitarlo. Leggete bene il passaggio...
Spero di essere stato utile... :wink:
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Tra persone, i modi di valutare le cose, sono diversi... il bello sta proprio in questo.
Perciò sereni tutti quanti... che insieme si va avanti...

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da Antonio P. » mercoledì 13 giugno 2012, 19:53

Tutto giustissimo.
Un pò di appunti:

-La fase più importante in assoluto è lo sgrassaggio. Non la brunitura in sè, ma lo sgrassaggio.
Chiaro, se vi interessa avere un pezzo con una brunitura uniforme..
Senza andare a cercare materiali strani, lo Svelto funziona fin troppo bene:
La canna ottagonale l'ho sgrassata sotto acqua rovente, svelto e spazzolina per le unghie:
E' venuta talmente ben sgrassata che dall'uscire dal bagno ed immergerla nella soluzione ERA GIA' COPERTA DI RUGGINE!!
Ecco perchè vicino alla soluzione tengo un batuffolo di lana d'acciaio 000, preventivamente sgrassata:
prima di immergere una passata e via dentro.

-sgrassate già  con il filo d'acciaio attaccato al pezzo. Rischiate di ri-contaminare il pezzo mentre lo poggiate tagliando il fil di ferro, vi contaminate i guanti, e fate tutto di fretta.

-PREPARATE TUTTO PRIMA. non ricordatevi all'ultimo momento di preparare il WD40, o che c'è troppo disordine sul tavolo:
perlomeno le prime volte, l'atmosfera sarà  comprensibilmente tesa ed esservi messi tutto al proprio posto in anticipo vi aiuterà .

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Re: Brunitura a caldo fatta in casa

Messaggio da alk » giovedì 14 giugno 2012, 16:55

Ovviamente la sgrassatura perfetta non esiste, come anche la brunitura perfetta non esiste, a livello chimico (perche di trasformazioni chimiche si tratta...), c'è il buono e il meno buono. Io per la sgrassatura adopero il Fulcrum, è un prodotto che si usa in meccanica ma si trova nei centri bricolage e nei consorzi agrari. Di buono ha che si lava rapidamente e non fa schiuma. toglie i grassi e olii di vario genere, quelli delle mani organici e quelli di lavorazione minerali con la stessa facilità . Antonio, ti sei dimenticato di dire che anche per lo sgrassaggio imperativo è l'uso dei guanti di gomma, ma non per l'aggressività  del solvente, (che magari è la volta buona che vediamo le nostre mani bianchissime e pulitissime...), ma per non lasciare subito le impronte digitali sul pezzo appena sgrassato... che vengono fuori benissimo in rilievo sulla brunitura!!!
Se poi vogliamo dirla tutta, dopo la brunitura, il pezzo va lavato ancora abbondantemente sotto l'acqua corrente, per raffreddarlo e togliere l'unto che il bagno di brunitura lascia, non bisogna aver paura di spazzolare i pezzi addirittura con una spazzola da bucato efficace. La brunitura non si graffia, perchè è una "pelle" piuttosto resistente. Ed è quì che stà  il valore di questa brunitura fatta a caldo rispetto a quelle totalmente chimiche fatte a freddo... è resistente e di spessore! Se spazzolate una brunitura a freddo appena fatta rischiate di veder impallidire il nero per lasciare il posto a un pallido cenereo semitrasparente. Anche le viti commerciali brunite, se asciugate dal loro pestifero olio arrugginiscono inesorabilmente in pochi giorni. Il nostro lavoro no, invece,regge bene a tutti i confronti. E' tutta un'altra cosa! E così spero abbiano avuto la risposta anche coloro che trovavano più conveniente dal punto di vista economico portare i nostri pezzi hobbistici in galvanica per brunirli. In giro non si trova nessuno che faccia la brunitura a caldo in questo modo.
E visto che ci sono, per gli amanti delle finiture dei metalli voglio condividere anche un'altro simpatico trucchetto che si conosce ma non si sfrutta abbastanza...
Il nero sul ferro e acciaio abbiamo capito che si ottiene con una buona brunitura a caldo (e vedrete che nero!!!), ma mi chiedevo a suo tempo quando cominciavo a fare questi esperimenti: se volessi il blu? O il giallo? O qualche altra gradazione rossiccia ad esempio? Interessa anche a voi questa cosa? Beh, non è difficile, ma neanche facile... bisogna provare e riprovare finchè riesce. Le colorazioni sull'acciaio si formano sulla superficie riscaldando alla fiamma il pezzo. L'operazione credo si chiami "fiammatura"... Prima compare il giallo sui 300° (ma dipende molto dal tipo di acciaio), poi il colore vira e passa attraverso il rosso diventando blu, 350-400° ... salendo di temperatura il blù degrada in blu scuro e poi nero... siamo vicini ai 500°. Oltre non si va perchè invadiamo le trasformazioni cristalline e potremmo far perdere tempra, cementazione ecc.
Allora avrete capito che con un fiammifero la cosa non si può sperare di farla, e vi dico, neanche col gas di casa, per via della fiamma troppo diffusa e la temperatura troppo bassa. Per ottenere buoni risultati ci vuole minimo un "bunsen" (fornelletto dei labiratori chimici a gas propano-butano), ma meglio di tutti è un piccolo cannello a ossigeno che arriva tranquillamente sopra i 1000° (così poi vi fate le saldobrasature in casa).
Il bello di tutta la faccenda è l'elementarietà  dell'operazione: Scaldo... quando il colore mi piace, allontano la fiamma e il pezzo rimane esattamente come l'ho lasciato, se giallo rimane giallo, se blu rimane blu. Occhio! Non per molto... l'ossidazione è sempre in agguato, perciò raffreddate subito... il colore non cambia... in acqua oppure direttamente in olio da motori. A temperature di 3-400° non ci sono tempre e altri trattamenti, l'acciaio rimane com'è e non si rovina, cambia solo il colore della superficie. Piccolo consiglio, il perdurare del colore dipende dalla massa del pezzo, un pezzo grande ha una "latenza" (tempo di colorazione) maggiore, distinguerete benissimo i colori e i cambiamenti. Su un pezzo minuscolo avvicinare la fiamma e vedere il pezzo nero è un'istante, quindi calma e attenzione. Se l'operazione non riesce al primo colpo, si può sempre carteggiare e riprovare. Anche quì la sgrassatura e la pulizia della superficie fa la totale differenza e successo dell'operazione. Attenzione anche alla distanza della fiamma dal pezzo, con la fiamma troppo vicina si può facilmente danneggiare il pezzo.
Altra chicca di questo sistema è che posso far diventare blu solo una parte del pezzo, ad esempio l'impugnatura e l'estremità , la punta ecc. Se fatto su un'acciao ad alto tenore di cromo o vanadio (che non arrugginisce), posso poi lucidare a specchio delle parti con carte abrasive fini ottenendo contrasti bellissimi, penso a degli intarsi fatti diventare blu alla fiamma e poi lucidati solo sulla superficie più esterna... lavoretti alla CNC bruniti e poi lucidati, ecc. Ad antonio sono sicuro che interesserà ... :D Spero che questi miei studi ed esperimenti piacciano a molti e vi tornino utili. Niente più ruggine in giro, d'ora in avanti!! Mi raccomando... :wink:
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