E' un insulto all'albero ed un insulto all'uomo in quanto tale e poichè il legno è un materiale sempre vivo deve essere trattato da chi ha un cuore e una Cnc non ce l'ha ha un cuore specialmente per questa tipologia di lavorazioni.... è troppo precisa, veloce, perfetta ma le sue lavorazioni sono altrettanto "fredde" e "anonime", lasciamola per altri impieghi a lei più consoni.
Detto questo passiamo all'insegna... premesso che il legno può riservare sempre delle sorprese proprio in virtù che è un materiale naturale quindi vivo, in questo caso anche peggio visto che parliamo di una fetta di testa quasi precisa, viceversa una fetta di tronco tagliata a salame con inclinazione dai 30° e oltre sarebbe risultata leggermente più stabile ma la sua sez. ovviamente sarebbe stata di forma ellittica tanto più pronunciata quanto più sarebbe stato incrementato l'inclinazione del taglio. Questo significa che se si vogliono evitare delle spaccature, cipollature e quant'altro derivanti dal ritiro del legno dovuto alla sua stagionatura in aria e non in forno, il progetto Non è realizzabile nell'immediato se si considera che il legno necessita di almeno un anno per cm di spessore, a meno che non si abbia la fortuna di incappare in un tronco custodito o accatastato in qualche casa rurale e con la corteccia ancora integra e non attaccata dai tarli e anche se fosse dopo il taglio della fetta bisognerebbe lasciarlo riposare ancora per qualche mese al coperto. In ogni caso e anche volendo provare con un tronco relativamente fresco che si può reperire facilmente in segherie per la prima lavorazione del legno ma anche da chi vende legna da ardere, per questa lavorazione cioè sabbiatura o anche spazzolatura con spazzole di fili d'acciaio per evidenziare il legno invernale duro da quello estivo tenero e successiva lavorazione al Cnc, possono andar bene il rovere, il cerro, il carpino, il cerro, il frassino, la robinia o acacia per i legni duri o mediamente duri e per i legni più teneri il pino silvestre e il larice e per la sua fibratura anche il legno di gelso che una volta stagionato risulta abbastanza duro e di un bel colore rassomigliante con quello del teak. Per tutti e onde prevenire e ridurre i problemi sopraesposti... impregnazione preferibilmente in immersione per qualche giorno in soluzione di impregnante a solvente (quello ad acqua è fuori dalla mia logica e comunque creerebbe problemi di eventuale imbarcamento..) con aggiunta di antitarlo, perfetta asciugatura, altra immersione in vernice a solvente anche sintetica diluita con il 100/120% di solvente. Lavorazioni e verniaciatura finale anche nella parte posteriore. Se non inficiante con l'estetica e onde aumentare la stabilità e resistenza, si può garzare nella parte posteriore con tela o prodotti simili con collanti elastici e non rigidi tipo Bostik o resine poliacetoviniliche, meglio ancora se poi l'isegna venisse una volta garzata incollata su supporto di multistrato o pannello di lamellare.
Per finire e se dovessi fare un'insegna per me fatta eccezione per il trattamento di impregnante e antitarlo, vernice molto diluita, finitura con più mani di olio di lino cotto o cera vergine d'api e trementina e ... stop... delle eventuali spaccature non me ne fregherebbe nulla!
Scusate il papier ma mi avete chiamato in causa.