Tu sei di Roma? Ti copio la definizione di "sistema trifase" da wikipedia....
L'utenza monofase
Contatore elettronico trifase con interruttore non automatico comandato da bobina di sgancio, modello utilizzato dall'ENEL (la limitazione della potenza è gestita da un circuito elettronico che comanda lo sganciatore, si notano i collegamenti per le tre fasi separate R, S, T + il neutro)
Nella maggior parte delle abitazioni arrivano due conduttori: una fase e il neutro. La tensione fase-neutro è pari a 220-230 V, che è la tensione di funzionamento della maggior parte delle apparecchiature domestiche.
Questo viene fatto essenzialmente per economia d'impianto, trattandosi di utenze prevalentemente destinate all'illuminazione e ad altri utilizzi in cui una fase è sufficiente e non si ha a che fare con grosse macchine rotanti come avviene nelle industrie, e la potenza installata è limitata a pochi kW.
Le forniture agli utenti monofase sono distribuite tra le tre fasi in modo da equilibrare gli assorbimenti e ottimizzare il trasporto. Le correnti di ritorno dai neutri delle abitazioni si compensano in modo da fare tendere a zero la corrente di neutro verso il trasformatore in cabina.
In alcune zone d'Italia (soprattutto in alcuni quartieri dentro e nei dintorni di Roma tra cui Ostia) è ancora presente la distribuzione trifase con tensione concatenata 220 V, con 127 V di tensione fase-neutro, a causa di ritardi nell'adeguamento ai valori standard europei (400/230 V). In questi casi, il neutro non viene utilizzato e le utenze impropriamente definite "monofase" vengono allacciate tra due fasi per fornire 220 V; le utenze trifase ricevono esclusivamente i tre conduttori di fase (la possibilità di prelevare la monofase a 127 V non troverebbe alcuna utilità ai giorni nostri). Si tratta di situazioni "temporanee", destinate ad essere sanate in breve tempo. Per evitare inconvenienti con gli utilizzatori trifase, molti impianti utilizzano un trasformatore elevatore per ottenere i valori standard di 400/230 V; il neutro è ottenuto collegando il centro stella del secondario all'impianto di terra dell'edificio. In questo modo è assicurato il funzionamento delle normali apparecchiature reperibili in commercio, e l'adeguamento della rete ai valori standard comporterà la sola rimozione del trasformatore.
Le forniture monofase vengono generalmente concesse per potenza impegnata fino a 6 kW, raramente possono raggiungere i 10 kW (a discrezione del gestore); al di sopra dei 10 kW di potenza impegnata sono concesse esclusivamente forniture trifase. Queste limitazioni sono imposte dal gestore per evitare squilibri, a livello locale, sulla rete di distribuzione finale in bassa tensione.