Errori di Feed rate con Colibrì
- leomonti
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Il cervello è l'organo più sopravvalutato...(W.Allen)
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Ciao si ho capito che usi il rele ma non capivo il perche' visto che con toshiba non serve, tutto qua.
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Ciao rispondo in ritardo Lonewolf, si ho cercato di motorizzare un'asse di un trapano a colonna dove avevo montato acnhe un'asse lineare per un lavoro di foratura di molti piatti con medie tolleranze, perchè l'ho fatto ,perchè io con colibri ci gioco e avendo anche qualche motore in giro per l'officina collaudo le mie idee. Ricordo che con colibri si ha l'opzione multimacchine,quindi un quadro elettrico e uno scambio di spine puoi muovere il mondo. Con un quadro elettrico muovo il mio taglio plasma e quando ne ho la necessità muovo il mio taglio profili plasma.
Poi uno come te che parla di 25000 mila euro di fresa ,si spaventa nel fatto di una colibri in più in officina.
Ho anche io una fresa su cui svolgere il retrofit,ritirata per 400 euro,tavola a croce 900 x360 testa Bridgeport,e struttura Induma, ma per il momento è ferma, perchè voglio puntare sul taglio profili.
Cosa che mi interessava discutere dopo aver visitato la fiera Emo a milano e avendo avuto a che fare con un tecnico Mazda,dove mi spiegava che l'uso delle righe ottiche "da loro non adottato"è per chi non riesce ad avere precisione sulla meccanica.Loro usano azionamenti digitali.
Non è un commento nei tuoi riguardi,ma è interessante capire cosa ne pensi.
Valutando la tua meccanica invece non capisco l'uso di viti a ricircolo retificate,dove poi ci monti un riduttore a gioco ridotto e in più la cinghia. A questo punto potevi risparmaiare sulle viti,o perlomeno montare un Harmonicdrive.
Per quello che ho visto io anche su grandi frese il motore è diretto o al massimo un rapporto 1:2 tramite cinghia,quindi deduco di usare un motore con coppia maggiore ed evitare tutte quelle riduzioni che comportano giochi.
Ciao
Poi uno come te che parla di 25000 mila euro di fresa ,si spaventa nel fatto di una colibri in più in officina.

Ho anche io una fresa su cui svolgere il retrofit,ritirata per 400 euro,tavola a croce 900 x360 testa Bridgeport,e struttura Induma, ma per il momento è ferma, perchè voglio puntare sul taglio profili.
Cosa che mi interessava discutere dopo aver visitato la fiera Emo a milano e avendo avuto a che fare con un tecnico Mazda,dove mi spiegava che l'uso delle righe ottiche "da loro non adottato"è per chi non riesce ad avere precisione sulla meccanica.Loro usano azionamenti digitali.
Non è un commento nei tuoi riguardi,ma è interessante capire cosa ne pensi.
Valutando la tua meccanica invece non capisco l'uso di viti a ricircolo retificate,dove poi ci monti un riduttore a gioco ridotto e in più la cinghia. A questo punto potevi risparmaiare sulle viti,o perlomeno montare un Harmonicdrive.
Per quello che ho visto io anche su grandi frese il motore è diretto o al massimo un rapporto 1:2 tramite cinghia,quindi deduco di usare un motore con coppia maggiore ed evitare tutte quelle riduzioni che comportano giochi.
Ciao
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
A samevox
Ho scritto dei miei limiti di potenza elettrica disponibile. Sono quelli che hanno determinato la scelta di un motore più piccolo e, di conseguenza, di un rapporto di trasmissione più alto.
Per questioni di ingombri e di architettura, non potevo montare il motore direttamente sulla vite Z, per cui, dovendolo montare su un asse parallelo che si trova alle spalle della macchina, la trasmissione a cinghia è stata una scelta obbligata e non sarebbe cambiato niente adottando un riduttore armonico invece che epicicloidale.
E ti posso assicurare che di soluzioni ne ho valutate tante, passando mesi a disegnare.
Sulle viti.
Quelle rullate non hanno chiocciole precaricate, indispensabili per fare cerchi, non poligoni vari, nelle interpolazioni circolari.
Sono tre. Forse, seguendo il tuo ragionamento, avrei potuto usarne una di qualità inferiore solo sulla Z: non un gran risparmio.
Inoltre, quelle di bassa qualità hanno significativi errori di passo (ISO3-5 contro ISO auguri…).
Anche con le righe ottiche a far da guardiano, c’è differenza se il primo comando del controller è quello giusto perché la vite è giusta, e la riga si limita a correggere qualche minimo scostamento. Se invece gli errori crescono, vedi l’asse arrivare a destinazione e poi mettersi ad oscillare attorno al punto d’arrivo finché la riga non dice OK: prova a immaginare la qualità della lavorazione in quelle condizioni…
Va bene per un nastro trasportatore, non per una fresatrice da stampista.
Quanto ai giochi, hai certo ragione nel sostenere che essi aumentano quanti più organi meccanici o stadi di trasmissione si interpongono fra ciò che comanda e ciò che è comandato.
Ma nel caso specifico, avendo già spiegato il perché del rapporto 10:1, il fatto che l’asse con questa doppia trasmissione sia verticale è provvidenziale per i giochi, già di per sé ridotti.
Infatti, il peso degli organi da sollevare grava sulla trasmissione sempre nella stessa direzione, ed è tale per cui i giochi sono sempre tutti recuperati dallo stesso lato, come se non esistessero (anche nell’inversione, sono dell’ordine del centesimo, e più probabilmente si tratta del gioco sulle guide verticali più che quello di trasmissione).
Se usi così tanto colibrì, sai bene che i problemi non si limitano certo al costo della scheda.
Ma se, come dici, ti diverti a giocare, i presupposti cambiano.
Auguri per la tua fresatrice Induma (ottima marca, pagata davvero poco, ma forse oggi i prezzi sono più bassi di qualche anno fa).
Vedrai che, se vorrai ripristinarla e trasformarla a CNC, le migliaia di € smetterai di contarle anche tu, se alla fine vorrai una macchina la precisione delle cui lavorazioni stia nell’ordine di qualche centesimo di millimetro.
Se invece ti accontenterai dei mezzi millimetri di una macchina usata e usurata, come facevo io sulla mia vecchia fresatrice manuale, allora è un’altra storia: non dovrai sobbarcarti smontaggi, rimontaggi e costo delle rettifiche: stringi un po’ i lardoni, il gioco di inversione provi a recuperarlo via software con colibrì e chiudi gli occhi che poi, se non fai interpolazioni circolari o lavorazioni 3D, forse non te ne accorgi troppo; sulle forature blocchi gli assi orizzontali prima della lavorazione, ecc, ecc.
Circa quel che riferisci del colloquio coi tecnici Mazda, non capisco l’affermazione che citi.
Gli azionamenti sono tutti digitali.
Ma, come spiegavo in precedenza, un controllo può essere a ciclo aperto o chiuso.
La garanzia di precisione esige il ciclo chiuso, cioè far sapere al controllo dov’è effettivamente arrivato l’asse dopo un dato comando di spostamento. E per ottenere questa funzione saranno sempre necessari i trasduttori lineari di spostamento, volgarmente detti righe ottiche.
Quel che volevano forse dire è che, su una macchina perfetta, senza nessun gioco meccanico fra motore e asse traslato, in teoria basta avere il segnale dell’encoder sul motore per sapere con precisione dove si trova l’asse: è il principio di base dei controlli aperti.
Io do un comando e poi mi fido che sia stato davvero eseguito, evitando di andare a guardare come.
Però, guarda caso, tutto il mondo dei CNC professionali non si sogna nemmeno di impiegare una logica a circuito aperto. E non credo che lo facciano perché Mori Seiki o Hermle hanno risparmiato sulla meccanica…
A meno che non si parli della nuova frontiera dei motori lineari, dove in pratica l’encoder sul motore coincide con la riga ottica. Ma è una galassia che dal mondo del faidate non si vede nemmeno.
Volevo dare a mia volta il mio contributo sugli “stalli” software di Colibrì.
E’ capitato anche a me in mezzo a una sessione di lavoro sia di ricevere il messaggio “distanza fuori dai limiti” come risposta a qualsiasi comando MDI, non solo quelli di spostamento: i DRO ritornano rossi e occorre rifare la procedura Home.
Mi è anche capitato qualche volta di aver trovato nel corso dell’esecuzione di un lungo programma, il mandrino che girava e girava…senza muoversi dal posto in cui era, ed il programma con la sua freccia inchiodata sull’ultima istruzione eseguita.
Preciso che utilizzo un portatile, che è capitato con cavi USB di varia lunghezza (fino a 5m, tutti comprati da mediaworld), compreso quello in dotazione con la scheda.
Anch’io piloto l’attivazione dell’inverter da colibrì tramite relè interposti che agiscono sulla bobina di altri teleruttori, un contatto dei quali “accende” l’inverter (GE, ingresso monofase 2.2 KW attivazione=chiusura di pin 5 -12V- su pin 3 –vedi schema allegato).
Banalmente, quando voglio star sicuro che il programma proceda fino al termine senza intoppi, lo copio sulla scheda di memoria di colibrì e lo eseguo di là: finora, così, mai avuto problemi.
Saluti a tutti.
P.S.:volevo allegare uno schema elettrico in formato pdf ma il sistema non me lo lascia fare. Se mi date suggerimenti proverò a ovviare.
Ho scritto dei miei limiti di potenza elettrica disponibile. Sono quelli che hanno determinato la scelta di un motore più piccolo e, di conseguenza, di un rapporto di trasmissione più alto.
Per questioni di ingombri e di architettura, non potevo montare il motore direttamente sulla vite Z, per cui, dovendolo montare su un asse parallelo che si trova alle spalle della macchina, la trasmissione a cinghia è stata una scelta obbligata e non sarebbe cambiato niente adottando un riduttore armonico invece che epicicloidale.
E ti posso assicurare che di soluzioni ne ho valutate tante, passando mesi a disegnare.
Sulle viti.
Quelle rullate non hanno chiocciole precaricate, indispensabili per fare cerchi, non poligoni vari, nelle interpolazioni circolari.
Sono tre. Forse, seguendo il tuo ragionamento, avrei potuto usarne una di qualità inferiore solo sulla Z: non un gran risparmio.
Inoltre, quelle di bassa qualità hanno significativi errori di passo (ISO3-5 contro ISO auguri…).
Anche con le righe ottiche a far da guardiano, c’è differenza se il primo comando del controller è quello giusto perché la vite è giusta, e la riga si limita a correggere qualche minimo scostamento. Se invece gli errori crescono, vedi l’asse arrivare a destinazione e poi mettersi ad oscillare attorno al punto d’arrivo finché la riga non dice OK: prova a immaginare la qualità della lavorazione in quelle condizioni…
Va bene per un nastro trasportatore, non per una fresatrice da stampista.
Quanto ai giochi, hai certo ragione nel sostenere che essi aumentano quanti più organi meccanici o stadi di trasmissione si interpongono fra ciò che comanda e ciò che è comandato.
Ma nel caso specifico, avendo già spiegato il perché del rapporto 10:1, il fatto che l’asse con questa doppia trasmissione sia verticale è provvidenziale per i giochi, già di per sé ridotti.
Infatti, il peso degli organi da sollevare grava sulla trasmissione sempre nella stessa direzione, ed è tale per cui i giochi sono sempre tutti recuperati dallo stesso lato, come se non esistessero (anche nell’inversione, sono dell’ordine del centesimo, e più probabilmente si tratta del gioco sulle guide verticali più che quello di trasmissione).
Se usi così tanto colibrì, sai bene che i problemi non si limitano certo al costo della scheda.
Ma se, come dici, ti diverti a giocare, i presupposti cambiano.
Auguri per la tua fresatrice Induma (ottima marca, pagata davvero poco, ma forse oggi i prezzi sono più bassi di qualche anno fa).
Vedrai che, se vorrai ripristinarla e trasformarla a CNC, le migliaia di € smetterai di contarle anche tu, se alla fine vorrai una macchina la precisione delle cui lavorazioni stia nell’ordine di qualche centesimo di millimetro.
Se invece ti accontenterai dei mezzi millimetri di una macchina usata e usurata, come facevo io sulla mia vecchia fresatrice manuale, allora è un’altra storia: non dovrai sobbarcarti smontaggi, rimontaggi e costo delle rettifiche: stringi un po’ i lardoni, il gioco di inversione provi a recuperarlo via software con colibrì e chiudi gli occhi che poi, se non fai interpolazioni circolari o lavorazioni 3D, forse non te ne accorgi troppo; sulle forature blocchi gli assi orizzontali prima della lavorazione, ecc, ecc.
Circa quel che riferisci del colloquio coi tecnici Mazda, non capisco l’affermazione che citi.
Gli azionamenti sono tutti digitali.
Ma, come spiegavo in precedenza, un controllo può essere a ciclo aperto o chiuso.
La garanzia di precisione esige il ciclo chiuso, cioè far sapere al controllo dov’è effettivamente arrivato l’asse dopo un dato comando di spostamento. E per ottenere questa funzione saranno sempre necessari i trasduttori lineari di spostamento, volgarmente detti righe ottiche.
Quel che volevano forse dire è che, su una macchina perfetta, senza nessun gioco meccanico fra motore e asse traslato, in teoria basta avere il segnale dell’encoder sul motore per sapere con precisione dove si trova l’asse: è il principio di base dei controlli aperti.
Io do un comando e poi mi fido che sia stato davvero eseguito, evitando di andare a guardare come.
Però, guarda caso, tutto il mondo dei CNC professionali non si sogna nemmeno di impiegare una logica a circuito aperto. E non credo che lo facciano perché Mori Seiki o Hermle hanno risparmiato sulla meccanica…
A meno che non si parli della nuova frontiera dei motori lineari, dove in pratica l’encoder sul motore coincide con la riga ottica. Ma è una galassia che dal mondo del faidate non si vede nemmeno.
Volevo dare a mia volta il mio contributo sugli “stalli” software di Colibrì.
E’ capitato anche a me in mezzo a una sessione di lavoro sia di ricevere il messaggio “distanza fuori dai limiti” come risposta a qualsiasi comando MDI, non solo quelli di spostamento: i DRO ritornano rossi e occorre rifare la procedura Home.
Mi è anche capitato qualche volta di aver trovato nel corso dell’esecuzione di un lungo programma, il mandrino che girava e girava…senza muoversi dal posto in cui era, ed il programma con la sua freccia inchiodata sull’ultima istruzione eseguita.
Preciso che utilizzo un portatile, che è capitato con cavi USB di varia lunghezza (fino a 5m, tutti comprati da mediaworld), compreso quello in dotazione con la scheda.
Anch’io piloto l’attivazione dell’inverter da colibrì tramite relè interposti che agiscono sulla bobina di altri teleruttori, un contatto dei quali “accende” l’inverter (GE, ingresso monofase 2.2 KW attivazione=chiusura di pin 5 -12V- su pin 3 –vedi schema allegato).
Banalmente, quando voglio star sicuro che il programma proceda fino al termine senza intoppi, lo copio sulla scheda di memoria di colibrì e lo eseguo di là: finora, così, mai avuto problemi.
Saluti a tutti.
P.S.:volevo allegare uno schema elettrico in formato pdf ma il sistema non me lo lascia fare. Se mi date suggerimenti proverò a ovviare.
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Puoi allegare un file pdf prima "zippandolo " e a quel punto allegare il file.zip sempre che non si superino i 256kb
"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda."
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Grazie Pedro, ci riprovo.
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Ciao,
Mazda non usa righe ottiche.
sono d'accordo con te per l'anello chiuso in fresatura.
Mazda non usa righe ottiche.
sono d'accordo con te per l'anello chiuso in fresatura.
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Con tutto quello che abbiamo già discusso.
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Esiste anello chiuso e doppio anello chiuso come quello che usi tu.
E a dirtela tutta solo su pochi modelli della DMG usano righe ottiche.
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Ciao quello che vorrei chiederti il tuo elettromandrino ha ruota fonica con encoder? Se si puoi dirmi la marca, ne sto' cercando uno per foratura e filettatura m20.
Ringrazio
Ringrazio
- walgri
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
@samevox: se non sono passati ancora 20 minuti dal tuo ultimo post, modificalo anzichè inserirne uno nuovo
...stop chasing shadows, just enjoy the ride.
Aìna pantografo ▪ Telemetria per KFlop ▪ BlenderCAM STL + DXF
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Per samevox.
1. Confesso l'ignoranza: cos'è un doppio anello chiuso?
2. Se era a me che chiedevi della marca dell'elettromandrino, temo di non poterti aiutare. Non ho un elettromandrino nel senso attuale del termine.
La mia fresatrice (MAHO, marca oggi confluita nel gruppo DMG Mori =Deckel-Maho-Gildemeister Mori Seiky) porta sulla slitta portamandrino (asse Y) un normalissimo motore sincrono trifase da 4.4 KW di potenza max, con freno meccanico, non controllato in posizione, che alimenta tramite cinghia poli-V e pulegge l'albero primario di un cambio a 18 velocità selezionabili automaticamente via PLC. L'albero secondario di questo cambio dà il moto ad un mandrino orizzontale e ad un rinvio parallelo che alimenta una testa di fresatura verticale (sempre originale MAHO) montata sulla slitta (credo simile alla tua bridgeport).
Velocità max poco più di 2000 rpm, con frequenza di alimentazione motore a 50Hz (motore a 2880 rpm). Tramite i controlli dell'inverter posso modificare la frequenza e quindi la velocità, sempre però col limite della potenza max che è metà di quella che il motore potrebbe assorbire. In pratica, non riesco a superare i 2000 rpm.
1. Confesso l'ignoranza: cos'è un doppio anello chiuso?
2. Se era a me che chiedevi della marca dell'elettromandrino, temo di non poterti aiutare. Non ho un elettromandrino nel senso attuale del termine.
La mia fresatrice (MAHO, marca oggi confluita nel gruppo DMG Mori =Deckel-Maho-Gildemeister Mori Seiky) porta sulla slitta portamandrino (asse Y) un normalissimo motore sincrono trifase da 4.4 KW di potenza max, con freno meccanico, non controllato in posizione, che alimenta tramite cinghia poli-V e pulegge l'albero primario di un cambio a 18 velocità selezionabili automaticamente via PLC. L'albero secondario di questo cambio dà il moto ad un mandrino orizzontale e ad un rinvio parallelo che alimenta una testa di fresatura verticale (sempre originale MAHO) montata sulla slitta (credo simile alla tua bridgeport).
Velocità max poco più di 2000 rpm, con frequenza di alimentazione motore a 50Hz (motore a 2880 rpm). Tramite i controlli dell'inverter posso modificare la frequenza e quindi la velocità, sempre però col limite della potenza max che è metà di quella che il motore potrebbe assorbire. In pratica, non riesco a superare i 2000 rpm.
- Pedro
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Ok...troppo OT, rimaniamo in tema
"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda."
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
Ciao cosa si intende per troppo OT?
Comunque motore senza encoder ,anello aperto, motore più encoder,anello chiuso, motore più encoder più righe ottiche doppio anello chiuso.
Cosi mi hanno insegnato.
Ciao
Comunque motore senza encoder ,anello aperto, motore più encoder,anello chiuso, motore più encoder più righe ottiche doppio anello chiuso.
Cosi mi hanno insegnato.
Ciao
- Pedro
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Re: Errori di Feed rate con Colibrì
"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda."