La seconda soluzione è la migliore per due motivi:
- Possibilità di variare la potenza automaticamente in base allo sforzo compiuto
- Possibilità di avere in uscita un segnale di errore per bloccare tutto
C'è però da dire che sugli elettro utensili commerciali lo spazio è ridotto all'osso e difficilmente si riesce ad inserire un tachimetro o un encoder per la lettura, forse un sensore ad effetto hall... insomma meccanicamente per me è l'ostacolo più grosso in quanto nasco come elettronico
Si può fare però una cosa con la mia prima proposta, prendere l'idea del toroide come semplice sensore in corrente e buttarlo nel cestino.... umh, no, nel cassetto per altri scopi (l'elettronica è come il maiale, non si butta nulla), dicevo, sostituirlo con un sensore di corrente in grado di fornire un valore proporzionale di tensione in uscita rispetto alla corrente assorbita, tarare un piccolo circuito in grado di generare un segnale in caso di superamento corrente massima e corrente minima.
Se il mandrino si blocca la corrente sale, se si spacca andrà a zero.
Di soluzioni ce ne sono varie incluso usare lo stesso metodo del sensore inserendo un pic che apprende la corrente di funzionamento in automatico all'accensione e confronta poi i valori letti con due soglie percentuali (sotto sforzo e rotazione a vuoto)