Hurricane74 ha scritto:Ciao
Intanto benvenuto.
Mi spiace molto che tu ti debba trovare in questa situazione, qui in italia siamo indietro di anni luce su queste argomentazioni, e non trovo giusto che tu debba sbatterti da solo per risolvere questo problema.
Io nel mio piccolo sarei lietissimo di farti la conversione del file in stl , e un banalissimo comando,e lo farei con tantissimo cuore.
Per il progetto cad in molti ti possiamo aiutare ma secondo me bisogna che tu ci spieghi nel dettaglio se ti serve solo la copertura tipo quelle che abbiamo visto nel sito oppure altro, lo so che e brutto quello che ti chiedo, ma per aiutarti abbiamo bisogno di piu informazioni.
Spero che grazie a questo forum e con l'aiuto di tutti si possa risolvere questo tuo problema.
Ps: nella zona della provincia di torino e Novara ci sono molte aziende che costruiscono oggetti in sinterizzato di ottima qualita, se lo ritieni io saro ben lieto di fornirti i loro contatti., qui siamo gia nel professionale e non piu nell'hobbistico.
Andrea.
Intanto grazie per l'interessamento e per la sollecita risposta, ogni suggerimento e' ben accetto.
Proverò' a spiegare meglio l'argomento che , mi rendo conto, può' apparire quasi un atto di vanità ' superflua.
L'ausilio protesico e' un apparato complesso nell'adattamento e nella gestione per via delle pressioni di contatto con l'invaso e dell'allineamento dei suoi componenti che devono portare ad un passo fisiologico.
Tuttavia, all'aspetto, altro non e' che un contenitore in carbonio, un'asta in titanio e un piede in carbonio a restituzione d'energia (tutto questo nei migliori dei casi, pagato di tasca propria, poiché' il nostro s.s.n. elargisce un manufatto, in parte in legno, orribile e improponibile.
Questo assemblaggio di componenti viene ricoperto con una imbottitura in espanso elastico che ricalca l'aspetto dell'arto residuo o, in alcuni casi, con dei materiali vinilici o siliconici (costo circa 4000 euro) che "dovrebbero" avere una similitudine con l'arto sano.
Nessun materiale, anche il piu' costoso, può emulare ciò che la natura ha creato e qualunque cattiva copia e', a mio avviso, penosa. A questo aggiungiamo l'impreparazione della nostra società ad accettare quello che e' diverso, risultato, nelle situazioni che richiedono l'esposizione dell'arto : mare, piscina, pantaloncini, continui sguardi di compatimento, sicuramente in buona fede, che mettono fortemente a disagio.
Le carene che il produttore propone, oltre a produrre una continuità fisiologica all'arto amputato, abbatte questa barriera.
Quello che si vede e' quello che si vede, ed In funzione del risultato estetico gli sguardi, stavolta, saranno di curiosa ammirazione. Un esempio di protesi accettata sia dall'utilizzatore che dalla comunità ' può' senz'altro identificarsi nell'occhiale da vista che, comunque, vogliamo sia sempre quanto piu' esteticamente gradevole.
Il progetto e' geniale nella sua semplicità ': due flange di pochi millimetri di spessore (non devono supportare alcun peso), una anteriore e una posteriore, piu' o meno estetizzate (con forature o rilievi), che seguono il profilo e le dimensioni della zona tibiale della gamba e che vanno dalla caviglia (sotto il malleolo) fino a poco sotto il ginocchio contornando la parte bassa della invasatura. Le due parti sono tenute in sede nella parte inferiore e superiore da supporti avvitati nel tubo di collegamento in titanio della protesi. L'azienda che ho contattato protoreal.it esegue stampa 3D di prototipi in polimeri termoplastici, che potrei successivamente ricoprire con finitura ad acqua, ma mi chiede un file esecutivo in STL che non so come ottenere non avendo alcuna esperienza di programmazione cad., al massimo, potrei approntare un disegno tecnico con le quote e le dimensioni. Grazie comunque degli eventuali suggerimenti.
Alfio