Nelle macchine progettate fin’ora ho utilizzato (con piccole varianti) la struttura visibile in figura 1: due cuscinetti dal lato motore con precarico assiale mediante molla a tazza; cuscinetto radiale flottante dal lato opposto. Se non ricordo male è simile a quanto a suo tempo avevo visto nei manuali SKF quando ancora esisteva la carta.
Adesso mi chiedo: perché non mettere in precarico (tensione) tutta la vite utilizzando solo due cuscinetti ed una molla con k inferiore ma forza uguale? Pensavo ad una soluzione come quella in figura 2.
Vorrei dei commenti per stimare quali potrebbero essere i problemi di una soluzione che non ho mai visto applicata (fatto non certo tranquillizzante). Ciò che appare strano è che io riesco a vedere solo vantaggi.
Nota: nei disegni è stato rimosso il tratteggio di alcune parti sezionate per migliorare la leggibilità su schermo.