Le stampanti 3D hanno un unico vantaggio... poter stampare oggetti complessi senza dover fare n lavorazioni in sequenza.
Se il pezzo può essere lavorato in su una macchina sola, senza troppe menate, allora quella è la strada più conveniente.
Per quanto riguarda i costi, dipendono essenzialmente da 2 fattori...
1) materia prima
2) velocità di stampa
Le FDM hanno il problema, enorme, di dover fondere il filamento ad una certa temperatura.
Generalmente si lavora con PLA e/o ABS (e pochi altri tipi), quindi con temperature dell'hotend che non superano quasi mai i 250°C.
Il filamento generalmente è da 1.75mm, ma c'è anche quello da 2.85 e 3 mm (ce ne sono anche di più grossi, ma è difficile trovarli).
Più aumenti la quantità di filamento da estrudere, più diventa difficile ottenere e mantenere una corretta fusione dello stesso nell'hotend.
Ecco il perché della velocità di stampa limitata.
Recentemente qualche produttore (sia commerciale che privato) è riuscito ad aumentare la capacità di fusione degli hotend raddoppiando la lunghezza della camera di fusione e aumentando la potenza del riscaldatore.
La mia, con un normalissimo Mk8, ha un hotend con riscaldatore da 40w se non erro.
Qualche mese fa ho assistito (in remoto) ad un test di un estrusore per materiali plastici speciali. Temperatura di esercizio massima 660°C (per sicurezza verrà limitata a 600°C. Può usare filamenti fino a 5mm di diametro (per ora) e garantisce velocità di deposizione molto alte (dicono di poter arrivare ad 1 metro al secondo ma se non vedo non credo). Il problema è... conviene? A che serve?
Personalmente sto realizzando una stampante di grandi dimensioni perché i prototipi, tutti pezzi unici e diversi l'uno dall'altro, sono molto complessi da fare. Nella versione definitiva implementerà 2 teste, una per le pareti, una per il riempimento idrosolubile. Ma temo ci sarà un enorme problema di resistenza meccanica.
Come sai i pezzi vengono stampati a layer. E i layer, tra loro, non sempre legano al punto da diventare un unico corpo.
La resistenza meccanica dell'oggetto, quindi, dipenderà da come verrà stampato. Un parallelepipedo 100x100x500, resisterà al taglio se verrà stampato in piano (500x100x100), mentre sarà pressoché inutile se verrà stampato in altezza (100x100x500). A meno che il pezzo che stampi non debba fare alcuno sforzo se non quello, come nel mio caso, di farsi rivestire con della fibra di carbonio (per ora, poi anche altri materiali a spruzzo).
Allora della resistenza meccanica uno se ne frega e sceglie la stampante.
Al momento, però, causa elettronica scarsa, la velocità di stampa è di appena 33 mm/sec. Ed uno dei pezzi che dovrò stampare mi richiederebbe 4 giorni, 21 ore e 36 minuti. Se tutto va bene.
Decisamente non conveniente. Questa mattina, una stampa di 22 ore e mezza, è collassata a 3/4 del lavoro, a causa delle oscillazioni del piatto della Chyron. Sulla mia forse non sarebbe accaduto, ma la mia avrebbe impiegato 3 giorni, 19 ore e 44 minuti!
Come vedi... tutto dipende da cosa devi fare.
Per applicazioni molto particolari e per la prototipazione, le stampanti 3D sicuramente hanno il loro vantaggio. Per tutto il resto non servono.
A meno che non decidi di spendere centinaia di migliaia di euro per una stampante 3D professionale... allora il discorso potrebbe cambiare!
Ma non ti ci vedo