Service di stampa 3D

[@S_tanco]

Secondo voi in termini di qualità prezzo, e qualsiasi altro parametro, a quale service di stampa 3D affidarsi? (non per forza solo italiani). Ho un ex collega che sta lavorando a un'idea molto interessante, non posso dire molto ma si tratta di un sistema di cottura dei cibi. A prototipo quasi ultimato vorrebbe trovare una soluzione conveniente per una piccola produzione in serie, per ora siamo sulle 200 unità. Si tratterebbe per lo più di componentistica e parti di scocca da realizzare in carbon pa e therma dm220. Opinioni su service che possano affrontare un lavoro del genere a prezzi ragionevoli

[torn24]

La stampa 3d è prototipazione, ossia pochi pezzi per valutare la bontà del prodotto. Non serve farne 200 per vedere se funziona o piace, come i sondaggi, le persone sono tutte simili, vedi il parere di 10 persone e ricavi la percentuale.

[@S_tanco]

Il prototipo è già pronto (o quasi). Io parlavo già di una prima fase di vendita che, appunto, riguarderebbe una tiratura di circa 200 unità. Queste non possono essere realizzate allo stesso modo del prototipo per banali questioni di praticità, e visto che la tiratura non è altissima si pensava di utilizzare la stampa 3D per una parte dei pezzi che compongono l'oggetto.

[arm]

Io conosco questo https://www.shapeways.com/; bisogna vedere se ti certificano per uso alimentare, ovvero certificazione MOCA, altrimenti non sono commerciabili.

[Fiveaxis]

Quoto Arm.
Il problema è trovare aziende che forniscano la certificazione che utilizzano materiali certificati per uso alimentare.
Conviene sempre contattare i costruttori di stampanti (HP, Markforged...) per verificare che i materiali stampabili siano certificati. Inoltre gli stessi produttori ti possono indicare aziende che fanno service con le loro macchine.
Stabilire poi se convenga o meno la stampa 3D, è difficile non sapendo di cosa si tratta. Dipende dai materiali, dalla quantità e dimensioni dei particolari ma 200 pz non sono pochissimi. Si può pensare anche a stampi in alluminio...

[arm]

La normativa in vigore relativa ai prodotti che vanno a contatto con alimenti è piuttosto complessa e tiene conto di tutta la filiera, dalla materia prima con la quale viene realizzato l'oggetto, al venditore finale, pertanto, per commercializzare un prodotto, non basta che il materiale sia certificato, ma anche chi lo lavora, chi lo inscatola, chi lo immagazzina deve essere dotato di certificazione relativa all'igiene alimentare.
In altre parole se acquisto una lastra di Derlin (che è certificato di per se per uso alimentare) ma lo lavoro con una cnc che non possiede determinate caratteristiche igieniche, quindi non certificata a tale scopo, non lo posso vendere.

In alcune circostanze, ma nel caso è bene affidarsi a dei consulenti specializzati, si può procedere con l'autoanalisi e conseguente autocertificazione, ovvero ti fai produrre un oggetto, lo mandi in qualche centro analisi per verificare la compatibilità alimentare e lo certifichi tu stesso; a parte che lo dovresti fare per ogni lotto di produzione, ma devi essere sicuro che i successivi passaggi non contaminino l'oggetto, perchè altrimenti in caso di problemi, vengono a cercare chi certifica.

[@S_tanco]

Chiarissimo, questo in effetti è un aspetto di cui non so se si sia tenuta giusta considerazione.

[edisonthai]

In sostanza ti stanno dicendo che se ungi catenacci, ti approvano tutto. , ma se il tuo prodotto lo vendi in sud Asia, dove le certifucazioni. ,,,, Cosa sono ?????? Le vendi in un lampo

[arm]

".. se ungi i catenacci" ??

Appunto, ma qui siamo in Italia e ci sono delle normative a livello nazionale ed europeo atte a tutelare il consumatore, che magari nel Sud asiatico passa in secondo piano.

Tu ti fideresti a dare da mangiare a tuo figlio un alimento cotto in un materiale che può rilasciare sostanze tossiche??

[@S_tanco]

Giusto per chiosare sull'argomento: alla fine il service scelto per dare forma al progetto è stato treddy.it, un'azienda pescarese che opera in tutta Italia. Grande disponibilità nell'analisi del progetto, totale rassicurazione sulle certificazioni (problematica che era emersa), capacità tecnica di realizzazione ormai comprovata. Il prototipo è in fase di test, più avanti (quando avrò l'ok) avrò piacere a mostrarvelo, e poi si partirà con la stampa della prima serie. In generale la conoscenza di questa realtà ha soddisfatto le aspettative, dita incrociate per il successo del progetto!

[Fiveaxis]

Per curiosità che tecnologia/stampanti utilizza?
Immagino HP con la tecnologia multijet Fusion...

[@S_tanco]

Esattamente quella. Hai delle perplessità in merito?

[Fiveaxis]

Che io sappia, fino allo scorso marzo-aprile, i materiali non avevano certificazioni alimentari. Se poi ora le abbiano non lo so.
Da un punto di vista tecnico ritengo la tecnologia multijet fusion di HP molto interessante. In ambito "plastica", allo stato dell'arte, in mia opinione penso sia la più versatile.

[arm]

Per dovere di cronaca: ho scritto due inesattezze.

a parte che lo dovresti fare per ogni lotto di produzione,

e

lo lavoro con una cnc che non possiede determinate caratteristiche igieniche, quindi non certificata a tale scopo, non lo posso vendere.

non è proprio così, o meglio, per la seconda affermazione, è così se si parla di preparazione/trasformazione di alimenti, non di MOCA, cioè oggetti che andranno a contatto con alimenti.

Sto ultimando l'iter autorizzativo per la produzione e vendita di stampi in legno per uso alimentare e informandomi presso l'ASL di competenza (SIAN), ovvero parlando con gli ispettori che poi verranno a fare i dovuti controlli, a loro interessa che l'oggetto che andrà in mano all'acquirente non rilasci sostanza nocive; in altre parole è necessario e sufficiente che l'oggetto finito, a contatto con un alimento, sia testato per il non rilascio, oltre un certo limite, di sostanze che possano nuocere all'essere umano. I test cambiano in base al materiale dell'oggetto, all'alimento utilizzato, all'uso (cottura, conservazione, ecc) e possono costare diverse migliaia di euro.

Nel momento in cui comunicherò l'avvio di attività (tramite SUAPE) relativa alla produzione e vendita di MOCA, io dichiarerò le modalità di produzione, i materiali impiegati e allegherò i test effettuati. Il SIAN poi si esprimerà in maniera favorevole (o no) e periodicamente farà dei sopralluoghi e preleverà dei campioni per i dovuti controlli.
Solamente nel caso in cui cambiassi tipologia di produzione e/o materiali impiegati, dovrò rifare i test e comunicare il cambiamento, quindi non per ogni lotto di produzione se la procedura/materiale non cambia.

L'oggetto messo in vendita sarà corredato obbligatoriamente di adeguata etichettatura nella quale viene indicata in maniera chiara le modalità d'uso e di conservazione.

Attenzione:la documentazione inviata è in autocertificazione, pertanto conviene attenersi scrupolosamente a ciò che si dichiara e comunicare ogni cambiamento.

[torn24]

Strano che si possa usare legno per stampi alimentari, il legno non rilascia sostanze tossiche, ma accumula particelle di alimento per la sua porosità, che causa prolificazione batterica. Per questo nelle macellerie si usano taglieri di materiale plastico e non più di legno.
Usare il legno non dovrebbe essere vietato, ma sicuramente sconsigliato.