saldatura idrogeno ossigeno Ho
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
alexc90 ma ciao avevo letto gia quel post..tralasciando il discorso dei video sono interessato al flashback arr di help
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
Ciao mauroalpha, scusa se rispondo in ritardo ma ho letto il tuo messaggio soltanto di recente.
Inizierei col dirti che trovo singolare la tua idea di costruire uno scaldino con celle per la produzione di idrogeno. Sarebbe a parer mio giustificata soltanto nel caso in cui intendessi accumulare, con tutti i rischi che ne conseguirebbero, il gas prodotto grazie all'energia elettrica ricavata per mezzo ad esempio di pannelli fotovoltaici, ma se devi sfruttare l'energia elettrica fornita dalla rete e intendi usare il gas prodotto in tempo reale, tanto vale semplificarti di molto la vita e sfruttare una semplice resistenza termoelettrica abbinata magari a una ventola, che se non altro, non rischia di esplodere e non richiede l'utilizzo di sostane corrosive ecc... Tutta l'energia elettrica verrebbe comunque convertita in calore e tu raggiungeresti il tuo scopo senza troppe difficoltà .
L'intensità della fiamma dipende dalla tensione e dalla corrente fornite alla cella nonché dall'efficienza di quest'ultima, che dipende da come è stata concepita. Il gorgogliatore, bubbler, che dir si voglia, di cui si parlava nelle pagine precedenti, ha la sola funzione di purificare il gas da condensa ed eventuali residui di elettrolita, nelle saldatrici commerciali tuttavia non è presente in quanto sostituito dall'apposito filtro di cui parlava Alessandro nei messaggi precedenti.
La soluzione di metanolo e acido borico ha la sola funzione di rendere la fiamma riducente rendendo così più agevole la saldatura dei metalli, altrimenti difficoltosa se non addirittura impossibile. Nel tuo caso dunque non serve.
Per quanto riguarda invece il flashbach arrestor, che anticipa il cannello ad impedire i ritorni di fiamma, non uso paglietta di acciaio bensì della stoffa, ho anche specificato che non garantisco il corretto funzionamento e non consiglio a nessuno di adottarlo come filtro anti ritorno per saldatrici in cui il ritorno di fiamma potrebbe causare pericolose esplosioni. Io lo uso nella mia solo ed esclusivamente perché so per certo che un ritorno di fiamma non provocherebbe alcun danno, né alla saldatrice, né sopratutto a chi nell'eventualità dovesse trovarsi nei paraggi. Per farlo ho usato dei semplici tubicini di polietilene ricavati da comuni spruzzini tipo lavavetri o erogatori per sapone liquido. Basta trovare due tubi il cui dimetro permetta di incastrarli perfettamente uno dentro l'altro, pressare al centro un pezzo di stoffa e il gioco è fatto, molto semplice ma dal risultato troppo incerto, pertanto, ci tengo a ripetere e a sottolineare che ne sconsiglio vivamente l'utilizzo!
Potrebbe funzionare una, 10, 100 o anche 1000 volte, ma la volta che non funziona, a seconda di come hai costruito la cella elettrolitica e di quanto gas viene accumulato al suo interno, potresti pentirtene amaramente.
Ciao!!
Inizierei col dirti che trovo singolare la tua idea di costruire uno scaldino con celle per la produzione di idrogeno. Sarebbe a parer mio giustificata soltanto nel caso in cui intendessi accumulare, con tutti i rischi che ne conseguirebbero, il gas prodotto grazie all'energia elettrica ricavata per mezzo ad esempio di pannelli fotovoltaici, ma se devi sfruttare l'energia elettrica fornita dalla rete e intendi usare il gas prodotto in tempo reale, tanto vale semplificarti di molto la vita e sfruttare una semplice resistenza termoelettrica abbinata magari a una ventola, che se non altro, non rischia di esplodere e non richiede l'utilizzo di sostane corrosive ecc... Tutta l'energia elettrica verrebbe comunque convertita in calore e tu raggiungeresti il tuo scopo senza troppe difficoltà .
L'intensità della fiamma dipende dalla tensione e dalla corrente fornite alla cella nonché dall'efficienza di quest'ultima, che dipende da come è stata concepita. Il gorgogliatore, bubbler, che dir si voglia, di cui si parlava nelle pagine precedenti, ha la sola funzione di purificare il gas da condensa ed eventuali residui di elettrolita, nelle saldatrici commerciali tuttavia non è presente in quanto sostituito dall'apposito filtro di cui parlava Alessandro nei messaggi precedenti.
La soluzione di metanolo e acido borico ha la sola funzione di rendere la fiamma riducente rendendo così più agevole la saldatura dei metalli, altrimenti difficoltosa se non addirittura impossibile. Nel tuo caso dunque non serve.
Per quanto riguarda invece il flashbach arrestor, che anticipa il cannello ad impedire i ritorni di fiamma, non uso paglietta di acciaio bensì della stoffa, ho anche specificato che non garantisco il corretto funzionamento e non consiglio a nessuno di adottarlo come filtro anti ritorno per saldatrici in cui il ritorno di fiamma potrebbe causare pericolose esplosioni. Io lo uso nella mia solo ed esclusivamente perché so per certo che un ritorno di fiamma non provocherebbe alcun danno, né alla saldatrice, né sopratutto a chi nell'eventualità dovesse trovarsi nei paraggi. Per farlo ho usato dei semplici tubicini di polietilene ricavati da comuni spruzzini tipo lavavetri o erogatori per sapone liquido. Basta trovare due tubi il cui dimetro permetta di incastrarli perfettamente uno dentro l'altro, pressare al centro un pezzo di stoffa e il gioco è fatto, molto semplice ma dal risultato troppo incerto, pertanto, ci tengo a ripetere e a sottolineare che ne sconsiglio vivamente l'utilizzo!
Potrebbe funzionare una, 10, 100 o anche 1000 volte, ma la volta che non funziona, a seconda di come hai costruito la cella elettrolitica e di quanto gas viene accumulato al suo interno, potresti pentirtene amaramente.
Ciao!!
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
ciao help,
grazie della risposta. In tutto questo tempo ho creato un mini hho box , con una piccola cella,
valvola non ritorno e flashback arrestor fatto da me con lana di bronzo e funziona alla grande.
la cella assorbe fino a 15 amp dopo 1 ora con una bella fiammetta di 6 cm, configurandola con
+nnnn- (ha 16 piastre)
mettero' un video fatto bene appena ho sistemato tutto,
nel frattempo ho un'altra bella cellona su cui lavorare..
x il discorso riscaldamento ho in mente l'asso nella manica per un progetto tutto personale;
in ogni caso la resistenza elettrica me la consigliano tutti ma io voglio consumare 300watt
di elettricita' x scaldare piuttosto che 1200 watt di uno scaldino che gia ho.
secondo me il trucco è saper sfruttare lo scambio di calore e il calore dell'acqua che circola
dentro il circuito..vi aggiorno quando ho risultati
mauro
grazie della risposta. In tutto questo tempo ho creato un mini hho box , con una piccola cella,
valvola non ritorno e flashback arrestor fatto da me con lana di bronzo e funziona alla grande.
la cella assorbe fino a 15 amp dopo 1 ora con una bella fiammetta di 6 cm, configurandola con
+nnnn- (ha 16 piastre)
mettero' un video fatto bene appena ho sistemato tutto,
nel frattempo ho un'altra bella cellona su cui lavorare..
x il discorso riscaldamento ho in mente l'asso nella manica per un progetto tutto personale;
in ogni caso la resistenza elettrica me la consigliano tutti ma io voglio consumare 300watt
di elettricita' x scaldare piuttosto che 1200 watt di uno scaldino che gia ho.
secondo me il trucco è saper sfruttare lo scambio di calore e il calore dell'acqua che circola
dentro il circuito..vi aggiorno quando ho risultati
mauro
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
Rieccomi con il video del minibox che ho fatto
http://www.youtube.com/watch?v=OgIzF2wi ... e=youtu.be
buona visione!
ps: nel video nn si vede ma dopo il bubbler l'hho va in un filtro da auto e poi va dentro il flashback arrestor che altro non è che
un raccordo da 1/2" su cui ho messo 2 attacchi rapidi x tubo da 8 e dentro c'è la lana di bronzo fine.
Adesso ne faro' un'altro di flashback arrestor, piu piccolo con dentro la pietra porosa dell'aeratore da acquario nel mezzo ma circondata da lana di bronzo
mauro
http://www.youtube.com/watch?v=OgIzF2wi ... e=youtu.be
buona visione!
ps: nel video nn si vede ma dopo il bubbler l'hho va in un filtro da auto e poi va dentro il flashback arrestor che altro non è che
un raccordo da 1/2" su cui ho messo 2 attacchi rapidi x tubo da 8 e dentro c'è la lana di bronzo fine.
Adesso ne faro' un'altro di flashback arrestor, piu piccolo con dentro la pietra porosa dell'aeratore da acquario nel mezzo ma circondata da lana di bronzo
mauro
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
Ciao Mauro!
per il flashback arrestor io ho evitato di usare lane metalliche nel timore che umidità e atmosfera ricca di ossigeno potessero col tempo ossidarle. Essendo l'ossido volatile, specialmente all'interno di un tubo in cui scorre costantemente un flusso di gas, avevo paura che il filtro prima o poi potesse consumarsi lasciandomi della protezione contro il ritorno di fiamma soltanto l'illusione
Io non saprei dirti a quali reazioni effettivamente vada in contro, ho soltanto timori e nient'alto, ma per sicurezza ti consiglierei di accertati periodicamente che la lana di bronzo rimanga integra.
Non me ne intendo molto ma caspita, 6 centimetri di fiamma mi sembra un ottimo risultato per una cella che per quanto ho capito lavora a circa 180W (12V * 15A)!
Continua a sfuggirmi il principio in base al quale una cella elettrolitica possa essere più efficiente di una resistenza termoelettrica nello svolgere la funzione di scaldino per ambienti ma, mi sembri particolarmente entusiasta della cosa per cui, benché con un pizzico di scetticismo seguirò gli sviluppi con grande curiosità .
Ciao Mauro, buon proseguimento dei lavori!!
per il flashback arrestor io ho evitato di usare lane metalliche nel timore che umidità e atmosfera ricca di ossigeno potessero col tempo ossidarle. Essendo l'ossido volatile, specialmente all'interno di un tubo in cui scorre costantemente un flusso di gas, avevo paura che il filtro prima o poi potesse consumarsi lasciandomi della protezione contro il ritorno di fiamma soltanto l'illusione
Io non saprei dirti a quali reazioni effettivamente vada in contro, ho soltanto timori e nient'alto, ma per sicurezza ti consiglierei di accertati periodicamente che la lana di bronzo rimanga integra.
Non me ne intendo molto ma caspita, 6 centimetri di fiamma mi sembra un ottimo risultato per una cella che per quanto ho capito lavora a circa 180W (12V * 15A)!
Continua a sfuggirmi il principio in base al quale una cella elettrolitica possa essere più efficiente di una resistenza termoelettrica nello svolgere la funzione di scaldino per ambienti ma, mi sembri particolarmente entusiasta della cosa per cui, benché con un pizzico di scetticismo seguirò gli sviluppi con grande curiosità .
Ciao Mauro, buon proseguimento dei lavori!!
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
Ciao Help,
x il discorso della lana metallica il fatto è che è anti bruciatura, in america e germania sono piu avanti di noi su ste cose, a livello di utilizzo, per tanto credo di andare sul sicuro..ho fatto delle prove sia con la sola pietra porosa sia con la sola lana di roccia e funziona, la differenza è che la pietra porosa dopo un po di stop alle fiamme si sgretola.considera pero' che se dalla cella hai pressione costante il problema del flashback non dovrebbe esserci perchè appunto fa flashback se è troppo scarso il flusso.
il discorso della resistenza: ti spiego il mio ragionamento.
ho una cameretta 2,3 x 2,3 metri. non uso il termo xkè essendo una casa di campagna isolata, con una ricarica di bombolone gpl, x avere 21 gradi in casa di inverno spendo 300 euro.
ESAGERATI!
allora, ho acquistao una stufetta a resistenza delonghi che in piu ha anche 2 barre di olio diatermico..scalda che è una meraviglia ma x avere caldo come con un termo devo metterla per forza a 2000watt di consumo.
altrimenti va a 1200 ma il caldo nn si mantiene, questo intendo in inverno con temperature classiche.
Se io riesco a sfruttare quella fiamma consumando anche 300 watt come massimo e a scaldare una cosa che irradia tipo fungo o qualsiasi altra cosa sono sicuro che avrei comq calore e di sicuro risparmierei contro la stufetta.
Altro mio progetto è quello di mettere la fiamma dentro al braciare della stufa a pellet e far riscaldare qualcosa dentro a dove ci sarebbe il fuoco che tocca la ghisa; in questo modo il gruppo stufa a pellet si scalda comq e funzionerebbe senza pellet.
Sono tutte idee, credo neanche difficili da fare..attualmente il pellet costa 4,50 al sacco quindi considerando che 300 watt ora sono circa 10 centesimi direi che nn c'è paragone 1,60 € al giorno contro 4,50
andro' avanti con gli esperimenti, ovviamente adesso che ci sono 35 gradi a "giocare " col fuoco mi passa la voglia ahah ))
x il discorso della lana metallica il fatto è che è anti bruciatura, in america e germania sono piu avanti di noi su ste cose, a livello di utilizzo, per tanto credo di andare sul sicuro..ho fatto delle prove sia con la sola pietra porosa sia con la sola lana di roccia e funziona, la differenza è che la pietra porosa dopo un po di stop alle fiamme si sgretola.considera pero' che se dalla cella hai pressione costante il problema del flashback non dovrebbe esserci perchè appunto fa flashback se è troppo scarso il flusso.
il discorso della resistenza: ti spiego il mio ragionamento.
ho una cameretta 2,3 x 2,3 metri. non uso il termo xkè essendo una casa di campagna isolata, con una ricarica di bombolone gpl, x avere 21 gradi in casa di inverno spendo 300 euro.
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allora, ho acquistao una stufetta a resistenza delonghi che in piu ha anche 2 barre di olio diatermico..scalda che è una meraviglia ma x avere caldo come con un termo devo metterla per forza a 2000watt di consumo.
altrimenti va a 1200 ma il caldo nn si mantiene, questo intendo in inverno con temperature classiche.
Se io riesco a sfruttare quella fiamma consumando anche 300 watt come massimo e a scaldare una cosa che irradia tipo fungo o qualsiasi altra cosa sono sicuro che avrei comq calore e di sicuro risparmierei contro la stufetta.
Altro mio progetto è quello di mettere la fiamma dentro al braciare della stufa a pellet e far riscaldare qualcosa dentro a dove ci sarebbe il fuoco che tocca la ghisa; in questo modo il gruppo stufa a pellet si scalda comq e funzionerebbe senza pellet.
Sono tutte idee, credo neanche difficili da fare..attualmente il pellet costa 4,50 al sacco quindi considerando che 300 watt ora sono circa 10 centesimi direi che nn c'è paragone 1,60 € al giorno contro 4,50
andro' avanti con gli esperimenti, ovviamente adesso che ci sono 35 gradi a "giocare " col fuoco mi passa la voglia ahah ))
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
L'efficienza di una resistenza termoelettrica è elevatissima in quanto converte tutta o quasi l'energia elettrica in energia termica, maggiore sarà la potenza elettrica dissipata, minore il tempo che dovrai tenerla accesa per portare la stanza a una determinata temperatura. Nulla ti impedisce di usare una resistenza da 300 o anche meno W, ma dovrai tenerla accesa per più tempo e per via della dispersione termica dovuta al non perfetto isolamento della stanza, potrebbe anche non bastare a far raggiungere a quest'ultima la temperatura desiderata. Lo stesso principio vale a mio avviso per quanto riguarda la cella elettrolitica e la potenza da essa assorbita. Parte di quella energia elettrica verrà convertita in calore (dannato o benedetto effetto joule!) e buona parte in energia chimica, convertita in energia termica a fronte della combustione che, salvo mi stia sfuggendo qualche passaggio (e da qui deriva la mia curiosità ), non libererà energia extra.
Credo che se proprio devi farlo, sarebbe più efficace lasciare la fiamma libera a riscaldare l'aria della stanza per convezione. Sarebbe a mio parere energia sprecata se la usassi per aumentare la temperatura di un corpo metallico come una stufa o altro, a meno che tu non voglia confinare il calore in un determinato spazio...
Il filtro anti ritorno è una sicurezza in più nel caso in cui per un qualunque motivo la pressione interna dovesse scendere al di sotto di un certo tanto, può capitare se ad esempio manca la corrente... Il messaggio che vorrei trasmettere è quello di non fare cieco affidamento sulle mie intuizioni in quanto non potrei offrire alcuna garanzia. Io le metto in pratica soltanto dopo aver valutato i rischi che correrei qualora qualcosa dovesse andare storto, ma non so se i rischi che io corro sono gli stessi a cui si espongono altri! Io so di essere su un gradino alto 20 cm e di poter camminare tranquillamente sul bordo senza funi di sicurezza, tuttavia non posso consigliare a chi mi legge di non usare le suddette funi in quanto non posso sapere se egli stia camminando sul bordo di un gradino oppure sul cornicione di un palazzo alto dieci piani!
Se comunque la tecnica della lana è usuale, efficace, e viene garantita da esperti in materia, puoi stare tranquillo! Volevo soltanto invitarti ad accertartene e credimi, non è un voler sminuire il tuo buon senso o quello di altri. Non dai l'idea di un irresponsabile, pazzo autolesionista, credo semplicemente che più menti possano valutare i rischi meglio di una ed esporre ognuno le proprie perplessità può aiutare a non compiere passi falsi in questo esperimento intrinsecamente pericoloso.
Ciao Mauro, continuerò a seguire gli sviluppi, sempre un po' scettico ma anche fiducioso e prontissimo a ricredermi!
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
Mi viene in mente che in una occasione, lasciando la saldatrice accesa per parecchio tempo, all'aumentare della temperatura dell'elettrolita, l'eccessiva produzione di vapore acqueo aveva fatto spegnere la fiamma. Capita quando l'ago è troppo sottile e dunque la velocità del gas in uscita è superiore a quella di combustione.
Il vapore acqueo favorisce l'aumento di pressione e dunque la velocità di uscita del gas, al contempo ne riduce la velocità di combustione e basta un non nulla per far spegnere la fiamma.
Poco male se la fiamma è costantemente monitorata da te che stai saldando o comunque ce l'hai sott'occhio, basta spegnere tutto oppure mettere un ago più grosso... Se tuttavia si spegne a tua insaputa e non te ne accorgi tempestivamente, tempo qualche ora e specialmente in una stanza piccola come quella che hai descritto, se l'idrogeno non trova via di sfogo, rischia di saturarla fino a livelli pericolosi e basterebbe un niente per innescare un'esplosione.
Per far spegnere il cannello basta anche soltanto che una goccia d'acqua proveniente dal gorgogliatore o derivante dalla condensa formatasi nei tubi, riesca a raggiungerlo.
Non per fare il rompiscatole , probabilmente c'avrai già pensato ma, qualora così non dovesse essere, ti invito prima di cimentarti nell'impresa a cercare valide soluzioni affinché ciò non avvenga!
Ciao!
Il vapore acqueo favorisce l'aumento di pressione e dunque la velocità di uscita del gas, al contempo ne riduce la velocità di combustione e basta un non nulla per far spegnere la fiamma.
Poco male se la fiamma è costantemente monitorata da te che stai saldando o comunque ce l'hai sott'occhio, basta spegnere tutto oppure mettere un ago più grosso... Se tuttavia si spegne a tua insaputa e non te ne accorgi tempestivamente, tempo qualche ora e specialmente in una stanza piccola come quella che hai descritto, se l'idrogeno non trova via di sfogo, rischia di saturarla fino a livelli pericolosi e basterebbe un niente per innescare un'esplosione.
Per far spegnere il cannello basta anche soltanto che una goccia d'acqua proveniente dal gorgogliatore o derivante dalla condensa formatasi nei tubi, riesca a raggiungerlo.
Non per fare il rompiscatole , probabilmente c'avrai già pensato ma, qualora così non dovesse essere, ti invito prima di cimentarti nell'impresa a cercare valide soluzioni affinché ciò non avvenga!
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
no help, all'aumentare della temperatura la cella migliora il rendimento, a un certo punto sti stabilizza..nel video è stabile a 70 gradi totali, niente vapore
comq ti aggiornero' , essere scettici va bene ma ricordiamoci che nulla è impossibile, in fondo una volta nn si credeva che la terra fosse piatta?
una legge della scienza è tale fino a quando non si confuta
comq ti aggiornero' , essere scettici va bene ma ricordiamoci che nulla è impossibile, in fondo una volta nn si credeva che la terra fosse piatta?
una legge della scienza è tale fino a quando non si confuta
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
Probabilmente con un ugello grosso il problema non si presenta, comunque, usando un ugello sottile, a un certo punto la fiamma mi si era spenta e non riuscivo più a mantenerla accesa. Credo che il motivo fosse quello che ho già esposto ma potrei anche sbagliarmi
In ogni caso occorre prudenza, perchè per farla spegnere basta davvero che anche una sola goccia d'acqua arrivi al cannello. Nel tuo caso potresti non accorgertene e non voglio pensare a cosa potrebbe accadere se dovesse passare troppo tempo... io ne avrei il terrore e non riuscirei a distrarmi e godermi il tepore della stanza senza pensarci di continuo.
Questo è soltanto il mio parere, l'ho espresso e chiudo, non voglio rompere troppo!!
Per il resto, lungi da me il volerti mettere i bastoni tra le ruote e smorzare il tuo entusiasmo , anche se attualmente non capisco il principio grazie al quale dovrebbe funzionare, la cosa mi incuriosisce tanto.
Ciao!!
In ogni caso occorre prudenza, perchè per farla spegnere basta davvero che anche una sola goccia d'acqua arrivi al cannello. Nel tuo caso potresti non accorgertene e non voglio pensare a cosa potrebbe accadere se dovesse passare troppo tempo... io ne avrei il terrore e non riuscirei a distrarmi e godermi il tepore della stanza senza pensarci di continuo.
Questo è soltanto il mio parere, l'ho espresso e chiudo, non voglio rompere troppo!!
Per il resto, lungi da me il volerti mettere i bastoni tra le ruote e smorzare il tuo entusiasmo , anche se attualmente non capisco il principio grazie al quale dovrebbe funzionare, la cosa mi incuriosisce tanto.
Ciao!!
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
Se può interessare a qualcuno :
http://www.free-energy-info.tuks.nl/Chapter10I.pdf
Non ho letto molto ma a primo impatto mi è sembrata interessante, è una guida che tra le altre cose spiega come rendere più efficiente una cella elettrolitica...
Incuriosito ho fatto altre prove con la mia cella per capire se il ricordo dell'episodio che ho precedentemente descritto fosse giusto o sbagliato.
Effettivamente la temperatura da essa raggiunta dopo un lungo utilizzo è bassina (50- 60 °C) e dubito che l'evaporazione dell'acqua sia eccessiva, ciò nonostante, pur mantenendo una pressione pressoché costante per mezzo di un pressostato, quando la cella è a temperatura ambiente, riesco ad accendere la fiamma, quando invece la temperatura aumenta, la fiamma tende a spegnersi. Il problema si nota soltanto con l'ago sottile, con uno grosso non noto alcuna differenza.
La spiegazione che sono riuscito a darmi alla luce delle nuove prove, è che con una temperatura più elevata, la concentrazione di molecole di idrogeno, a parità di pressione, è inferiore, pertanto immagino sia inferiore anche la velocità di combustione col risultato che un'eccessiva velocità di uscita dall'ugello rende più difficile se non impossibile l'accensione della fiamma...
Soltanto per precisare!
Ciao!!
http://www.free-energy-info.tuks.nl/Chapter10I.pdf
Non ho letto molto ma a primo impatto mi è sembrata interessante, è una guida che tra le altre cose spiega come rendere più efficiente una cella elettrolitica...
Incuriosito ho fatto altre prove con la mia cella per capire se il ricordo dell'episodio che ho precedentemente descritto fosse giusto o sbagliato.
Effettivamente la temperatura da essa raggiunta dopo un lungo utilizzo è bassina (50- 60 °C) e dubito che l'evaporazione dell'acqua sia eccessiva, ciò nonostante, pur mantenendo una pressione pressoché costante per mezzo di un pressostato, quando la cella è a temperatura ambiente, riesco ad accendere la fiamma, quando invece la temperatura aumenta, la fiamma tende a spegnersi. Il problema si nota soltanto con l'ago sottile, con uno grosso non noto alcuna differenza.
La spiegazione che sono riuscito a darmi alla luce delle nuove prove, è che con una temperatura più elevata, la concentrazione di molecole di idrogeno, a parità di pressione, è inferiore, pertanto immagino sia inferiore anche la velocità di combustione col risultato che un'eccessiva velocità di uscita dall'ugello rende più difficile se non impossibile l'accensione della fiamma...
Soltanto per precisare!
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
scusa ma dentro l'acqua come catalizzatore cosa metti?
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
Come elettrolita uso soda caustica. Per quanto ho letto nella guida postata sopra, è meglio l'idrossido di potassio (potassa caustica). La concentrazione ottimale di quest'ultima è del 260% in peso, mentre per l'idrossido di sodio è del 200%.
Ciao!
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Re: saldatura idrogeno ossigeno Ho
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