Teoria sulla lubrificazione guide

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Teoria sulla lubrificazione guide

Messaggio da torn24 » giovedì 22 maggio 2014, 7:45

Ciao , ero indeciso dove postare il mio quesito , poi ho scelto di postare qui , sperando che più persone leggano e possano chiarirmi i dubbi che ogni tanto escono e non ho mai risolto ........

Vorrei sapere come la lubrificazione in generale ma specificatamente la lubrificazione delle guide riduce l'attrito .
Ho sempre immaginato che lubrificando le guide con olio , le molecole dell'olio si comportassero un po come sfere che rotolano , e trasformassero l'attrito radente in una specie di "attrito volvente" .

Ma l'attrito di guide lubrificate è molto superiore all'attrito volvente in guide lineari , e questo non me lo so spiegare ,
mentre in guide a sostentamento idrostatico l'attrito è minore dell'attrito volvente su guide lineari . :?: :?:


In pratica , come la lubrificazione riduce l'attrito , e perchè è comunque superiore all'attrito volvente e a sistemi idrostatici ..


Ringrazio anticipatamente chi vorrà fare chiarezza :D
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Re: Teoria sulla lubrificazione guide

Messaggio da Pedro » giovedì 22 maggio 2014, 7:52

"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda."

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Re: Teoria sulla lubrificazione guide

Messaggio da zeffiro62 » giovedì 22 maggio 2014, 9:04

nella dispensa della unfi secondo me c'è un errore nel primo caso esaminato.
L' attrito non dipende solamente dal materiale impiegato ma anche dalla rugosità delle superfici di contatto. Questo perchè se la superfice è scabrosa minore sarà il contatto maggiore sarà l'attrito perchè la forza sarà distribuita su minore superfice e di conseguenza aumenterà la pressione su mm^2 e anche perchè le creste superficiali tenderando ad incastrarsi tra loro, penso a 2 cremagliere contrapposte
Di contro con una superfice troppo liscia si innescano fenomeni di adesività penso ai blocchetti jonson.
lubrificando non solo si interpone un film tra le 2 superfici ma si livella anche i piani di scorrimento.
Secondo me la seconda dispensa è quella più esaustiva

Ovvio secondo me :mrgreen:
Ultima modifica di zeffiro62 il giovedì 22 maggio 2014, 9:14, modificato 2 volte in totale.
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Re: Teoria sulla lubrificazione guide

Messaggio da torn24 » giovedì 22 maggio 2014, 9:11

Ti ringrazio dei link , anche se cercavo una spiegazione terra terra "alla mia portata" e non equazioni matematiche :badgrin:

Comunque dalle poche frasi o parole che sono riuscito a capire 10 su 1000 :badgrin: , l'olio non rotola come sfere , ma si comporta come strati sovrapposti che scorrono uno su l'altro , e la lubrificazione ha compito di separare le parti metalliche che scorrono , ma in alcuni casi di lubrificazione rimangono punti di contatto tra metallo e metallo , mentre nei sistemi a sostentamento idrostatico no ....

Non sono certo di aver capito bene , anche perchè nei documenti non era detto chiaramente ma è quello che ho intuito io .... :mrgreen:
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Re: Teoria sulla lubrificazione guide

Messaggio da Pedro » giovedì 22 maggio 2014, 9:16

beh, sei tu che hai intitolato il topic "teoria sulla lubrificazione guide" e io ho linkato quello che riguarda la teoria sulla lubrificazione appunto. Comunque interessante il secondo link che spiega, anche in modo facile, come funzionano altri tipi di "scorrimento" come i cuscinetti a fluido idrostatico
Ultima modifica di Pedro il giovedì 22 maggio 2014, 9:28, modificato 2 volte in totale.
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Re: Teoria sulla lubrificazione guide

Messaggio da zeffiro62 » giovedì 22 maggio 2014, 9:17

torn l'olio è un fluido idem il grasso è un fluido alta viscosità quindi si comporta come un fluido, l'acqua scorre per piani in una cascata se noti si piega come una lamiera
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Re: Teoria sulla lubrificazione guide

Messaggio da supergiu » martedì 27 maggio 2014, 23:46

Provo a fornire una mia spiegazione, lo faccio come solo sono in grado, "terra terra" come giustamente viene richiesto da Torn24.

I sistemi Idrostatici, (del quale sistema ho letto qualcosa recentemente) come sappiamo, hanno avuto le prime applicazioni su movimenti di assi scorrevoli su guide ad attrito radente, successivamente si sono spinti ad applicazioni sempre più complesse, sino ad arrivare ai gruppi cuscinetti di elettromandrini (in questo ultimo caso non tanto per lubrificare, ma per ottenere un sistema di "smorzamento" delle vibrazioni generate dall'utensile). Il sistema si basa sull'effetto "sostentamento" che l'olio in pressione produce sulle parti meccaniche in gioco.

Credo sia scontato che tale sistema, non sia applicabile a macchine già in uso, (salvo gruppi singoli come l'elettromandrino) ma debba essere progettato sin dall'origine, in quanto le parti meccaniche in gioco devono essere opportunamente integrate del sistema di circolo e conseguente recupero dell'olio ad alta pressione.

Per fornire un esempio in cui detto sistema è applicato da decenni, (ma difficilmente ci abbiamo mai fatto caso) possiamo citare il sistema di lubrificazione di un classico motore a quattro tempi (non il due tempi, nel quale il sistema è totalmente diverso) L'olio prelevato dalla coppa, viene mandato in circolo da una pompa ad alta pressione, attraverso le numerose canalizzazioni ricavate in buona parte all'interno degli organi in movimento stessi, così che l'olio raggiunge i vari punti critici: cuscinetti a strisciamento dell'albero a gomiti - teste di biella, albero a camme, ecc. Gli accoppiamento meccanici di questi organi, (insieme alla portata e pressione garantiti dalla pompa) sono dimensionati affinché l'olio generi una sorta di sottilissimo film che impedisce in senso vero e proprio il contatto meccanico diretto delle parti meccaniche, da qui deriva il basso attrito al contatto radente e la bassissima usura in rapporto alla percorrenza lineare. Credo sia fondamentale che l'olio possa fuoriuscire "dall'intercapedine" meccanica di questo tipo di "cuscinetto".
Un secondo esempio di questo principio (anche se non si tratta di lubrificazione, ma sempre di riduzione degli attriti) lo si nota nel sistema di propulsione degli hovercraft, i quali, grazie ad un cuscino d'aria generato da grossi "ventilatori"," ed indirizzato verso la superficie di d'appoggio, (terra ferma o acqua che sia) "galleggiano" in senso vero e proprio, tanto che mezzi dal peso anche considerevole, possono così avanzare applicandovi una forza minima, generata da un ulteriore ventilatore "direzionabile".

Non so bene se ci ho preso in tutto, ma credo che i sistemi idrostatici, lavorino su questi principi.


Saluti

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