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da kylotron » martedì 28 maggio 2019, 10:38
Il ponte fisso (movimentazione Y+XZ) è la migliore soluzione fino a dimensioni non superiori ai 30-40 cm di lato. Oltre inizia ad essere un problema... in quanto spostare il piano di stampa con una stampa di grandi dimensioni, può produrre deformazioni alla struttura stessa.
Di conseguenza quasi tutte le stampanti di grandi dimensioni prevedono la movimentazione sul piano XY della testa, con la Z che può agire sia sul piano XY che sul piatto di stampa (a seconda dei casi).
La struttura deve essere rigida perché bisogna considerare le elevate accelerazioni. Anche se le masse in gioco difficilmente superano il kg, spostare una massa di tale peso in modo violento, con inversioni di direzione continue, possono mandare in risonanza una struttura non sufficientemente rigida, pregiudicando la corretta qualità di stampa.
E le stampanti economiche, quelle che trovi a 200 euro per intenderci, questo problema lo accusano tutte!
Quelle semiprofessionali eliminano questo problema... permettendo velocità di stampa, REALI, maggiori... o qualità di stampa nettamente migliori.
Ovvio che, esattamente come per tutte le CNC, la qualità dei materiali e dei pezzi usati è importante.
Avere delle guide con un gioco di 1 decimo... non ti permetterà mai di raggiungere la qualità di stampa di una macchina con guide a ricircolo di sfere a gioco zero.
E lo stesso discorso lo si può fare per la trasmissione del moto. Ho visto macchine con il controllo continuo (meccanico o elettronico) del tensionamento delle cinghie. Questo permette il recupero di eventuali allungamenti delle cinghie dovuti all'usura o al calore o quel che è. Ovviamente sono tutte accortezze che aggiungono complessità alla macchina e ne innalzano il costo.
Per quanto riguarda gli estrusori... ci sono diverse soluzioni...
Alcune stampanti hanno un solo estrusore con doppio hot-end... con dimensioni diverse, proprio per gestire in modo diverso la stampa delle pareti esterne e il riempimento interno. E potrebbe essere questa una soluzione che andrò a valutare in seguito.
Altre stampanti hanno il doppio estrusore... specialmente per la gestiore di 2 colori.... cosa che, oggi, viene fatta con dei sistemi che spezzano e rincollano il filamento in modo da usare un solo hot-end con un filamento che cambia colore in base all'esigenza di stampa (con costi di alcune centinaia di euro).
L'uso di estrusori a pellet non l'ho mai capita... sinceramente non so quali possano essere i vantaggi. Dovrò informarmi...
L'uso di pezzi pre-stampati durante la stampa, è quasi impossibile... in quanto la stampa avviene per slicing... ovvero il pezzo viene "affettato" lungo l'asse Z e la stampa avviene per layer. E' quindi impossibile avere strutture rigide sul piano di stampa e stamparci intorno. A meno che non venga usato un braccio robotico a 6assi.. ma la vedo comunque dura. La soluzione più facile è quella di avere 2 hot-end... uno per le finiture, con ugello da 0.4mm ed uno per il "grezzo" e i riempimenti... con ugello da 0.8 mm.... Ma volendo usare 2 estrusori separati, si possono usare anche ugelli molto più grossi... con filamenti, però, che aumentano di diametro.
E' un mondo affascinante ma sicuramente complesso... dove, personalmente, ho riscontrato una eccessiva approssimazione specialmente per quanto riguarda la parte meccanica... Con un minimo di attenzione in più si potrebbero raggiungere risultati molto migliori.
Basta considerare la mia stampante... ricostruita con profilati di alluminio a fronte di una struttura realizzata con semplicissime barre filettate da 14 mm... La rigidità strutturale non ha paragoni. Il problema attualmente è il piano di stampa... creato sin dall'inizio in modo totalmente sbagliato... proprio per l'approssimazione di cui sopra. Certo... stampava e stampava anche bene... ma oggetti molto piccoli rispetto al piano. Appena mandavi in stampa oggetti più grandi di 10x10 cm, la qualità di stampa precipitava a causa della non planarità del piano e della calibrazione quasi impossibile su tutto il piano. Le deformazioni del piano, come conseguenze delle temperature di lavoro, facevano il resto!
Bernardo