Premetto che mi piace molto l'approccio di partire a progettare la macchina dall'elettromandrino perchè è corretto. Poche volte ho visto qui nel forum qualcuno partire in modo corretto. Di solito si parte dai motori stepper o dal passo delle viti...
Io credo che con quegli elettromandrini, non sia un problema di sforzo assiale o radiale. (montando cuscinetti a contatto obliquo un carico influisce sull'altro). Il problema è il concetto di lavorazione: l'eletromandrino è un sistema che offre regimi di giri elevati e coppie basse. Quindi è concepito per fresare non per maschiare...
Con quei mandrini il "problema" è la qualità dei cuscinetti (vengono utilizzati quelli di scarto della produzione) nonchè la fattura nel suo insieme (eccentricità, bilanciamento delle parti in rotazione...). Non ultimo l'indefinibilità della qualità stessa. Potresti trovarti un elettromandrino venuto "bene" che ti dura qualche migliaio di ore, piuttosto che uno venuto "male" che te ne dura qualche centinaio. Questo non significa che per l'hobby non vadano bene...Anzi! Ma un elettromandrino fatto con i sacri-crismi è fatto diversamente, controllato, assistito ed ha un costo diverso.
Fresare legno, alluminio, ferro, acciaio con un elettromandrino?...Tutti i materiali si possono fresare tuttavia, a seconda del materiale, dovrai adottare delle strategie diverse e -ovviamente- avrai un limite di diametro utensile.
Ti faccio un esempio pratico: un elettromandrino sarà molto più impegnato con una fresa D20 che fa una passata da 5 mm in pieno su un pezzo di frassino, piuttosto che con una fresetta D 6 che fresa in trocoidale con un impegno di 10 mm in Z un pezzo di C45. Ciò per dire che, se vuoi salvaguardare un elettromandrino, devi utilizzarlo nel modo corretto cioè adeguando i parametri di taglio dell'utensile al materiale e alla dimensione della fresa. Quindi, in sintesi, lo puoi distruggere in 2 ore fresando legno o godertelo per centinaia di ore fresando acciaio.
Ci sarebbe poi da aprire il capitolo
utensile corretto. Un utensile NON adatto sollecita inutilmente l'elettromandrino. Mi fermo qui perchè è un argomento troppo ampio.
Poi, teniamo conto che l'elettromandrino è "attaccato" ad una struttura macchina...La quale dovrebbe contrapporre un'adeguata rigidità alle forze di taglio sviluppate dall'elettromandrino stesso.
Per le forature, maschiature sui materiali farrosi invece il discorso è molto diverso, in quanto le punte e i maschi necessitano velocità di taglio relativamente basse e quindi coppie tendenzialmente elevate.
Come è intuibile una coppia elevata crea carichi elevati sui cuscinetti dell'elettromandrino che -per sua natura- NON è concepito per quel tipo di lavorazioni.
In realtà anche in ambito professionale, benchè alcuni elettromandrini ormai sviluppino coppie di tutto rispetto, si tende a non sollecitare meccanicamente l'elettromandrino eseguendo forature o maschiature di grande diametro.