@ca75
siccome si parla di materiali, la sezione giusta sarebbe questa:
viewforum.php?f=62
Attenzione che l' OT510 è una brutta bestia, non lo sottovalutare!
Non stiamo parlando di un ottone da orologeria o ottone OT58 che hanno tenori di piombo tra il 2,5 e il 3,5% ma di una lega di ottone con massimo lo 0,2% di piombo.
Queste
ecoleghe di ottone sono ostiche da lavorare perchè non, avendo praticamente il piombo, non hanno la caratteristica autolubrificazione che l'ottone classico offre.
Al posto del piombo viene utilizzato il silicio che è abrasivo (come lo è pure il rame), questo comporta un'usura più precoce degli utensili. Per darti un'idea: se un ottone classico OT58 ha lavorabilità 100, un OT510 ce l'ha 50: la differenza è sostanziale per avanzamenti e consumo di utensili.
Come lavorarlo allora?
Se devi fare pochi fori, riduci del 20-30% le volocità di taglio rispetto ai parametri per l'ottone classico e vanno benissimo i consigli che hai ricevuto ma se devi fare un minimo di produzione, è consigliabile utilizzare utensili in Metallo Duro ricoperti e specifici per queste leghe.
Non disponendo di tali utensili, quelli per acciaio vanno bene come angoli di affilatura ma generalmente non come grado di grana del MD. Infatti per lavorare gli acciai si prediligono micrograne meno dure ma più tenaci che NON sono adatte per resistere all'usura.
I gradi di micrograna migliori sarebbero quelli per alluminio che necessita un MD più duro poichè, anche se fragile, resiste meglio all'azione abrasiva del silicio.
In pratica: un utensile adatto alla lavorazione dell' OT510 richiederebbe una micrograna adatta all'alluminio e affilature simili a quelle per l'acciaio.
Altra cosa importante è utilizzare un refrigerante oleoso: l'ideale sarebbe un olio intero o, in alternativa, un olio emulsionabile in acqua con una buona untuosità.
Per ottenere un foro con una buona tenuta, è necessario avere, oltre a una buona precisione/rotondità anche una bassa rugosità superficiale. Questo si può ottenere o con punte ad alesare (sono punte che creano un foro con tolleranza H7) oppure, come già suggerito, forando e alesando. Con queste 2 procedure si ottengono normalmente buone rugosità Ra 0.1-0.4 micron.
Se invece si necessita avere rugosità più spinte, l'ottone consente la diamantatura. Ad esempio barenando il foro con un utensile in diamante, si possono ottenere rugosità Ra grosso modo di un ordine di grandezza inferiori rispetto a quelle ottenute con alesatura classica: 0.02-0.05 micron
Buon lavoro!
