Messaggio
da daneel » lunedì 13 luglio 2009, 11:43
Ciao, ho dato un'occhiata alla pagina che mi hai inviato.
I ragionamenti che fanno per i calcoli sono corretti, tuttavia ricorda che utilizzano una modellazione matematica semplice dell'attrito (ma non per loro ignoranza, bensì perchè modelli più complessi ed efficaci vanno via via messi a punto per ogni specifica applicazione), quindi il margine di errore che si ottiene sulle grandezze calcolate è a mio avviso considerevole. Costituisce comunque un punto di riferimento, forse l'unico che possiamo calcolare a priori con mezzi e risorse a nostra disposizione, prima di aver costruito la macchina.
Ad esempio, lì utilizza valori di rendimento dell'accoppiamnto vite madrevite tabellati, ossia mediati da valori sperimentali calcolati su un grande numero di viti-madreviti di un certo materiale. Molto dipende però dalla precisione con cui sono lavorate, quindi mediamente il valore è quello, ma una specifica vite con un suo grado di precisione e gioco potrà discostarsi dal valore medio. Considera poi che se l'accoppiamento è registrabile (per regolarne il gioco) allora l'attrito dipenderà fortemente da questa regolazione che qui non può essere considerata.
Lo stesso dicasi per i coefficienti di attrito radente tra i vari materiali dei carrelli. Anche qui bisognerebbe considerare ad esempio il grado di levigatezza delle superfici, ed anche la loro forma e dimensione. Infatti solo in prima approssimazione l'attrito non dipende dalla forma delle superfici di contatto, ed è proporzionale solo alla forza con cui i due elementi sono tenuti a contatto, moltiplicata per un certo coefficiente che dipende dai materiali (e lì tabellato in modo simile al rendimento) secondo il classico modello di Coulomb. Anche intuitivamente, si può immaginare che questa relazione sia un'approssimazione abbastanza grossolana, poichè non si tiene conto della rugosità delle superfici e della loro deformazione, seppure nn visibile ad occhio nudo, che fa sì che la forma delle superfici sia un fattore influente. E'comunque un modo generale per poter descrivere in modo più o meno efficace il fenomeno dell'attrito, senza dover scendere in calcoli specifici per ciascuna forma, materiale, rugosità , forze ed altre mille caratteristiche del sistema.
Secondo me puoi iniziare seguendo l'esempio della pagina che mi hai indicato. Se usi elementi quali cuscinetti a ricircolo di sfere o viti a ricircolo et similia, allora dovrai trovare da qualche parte (ad esempio dal venditore) dei valori tabellati dei coefficienti di attrito e dei rendimenti per ciascuno di essi.
Buon lavoro!
Saluti.