Anche io avevo sperimentato la cosa e mi ero un po' informato a riguardo. Provo a trasmettere la mia esperienza e quel poco che ho capito. Da prendere comunque con le pinze!
Per prevenire i ritorni di fiamma viene usata una valvola (flashback arrestor), nel seguente video, come in molti altri, si vede come funziona:
http://www.youtube.com/watch?v=uVFD2b1Fe4Y
Il mio apparato era improvvisato e molto rudimentale, esiste ancora ma è terrificante da vedere
avevo evitato disastrose esplosioni limitandomi a produrre modestissime quantità di gas all'interno di contenitori quasi completamente pieni di acqua e soluzione elettrolitica, in modo da ridurre al minimo il volume di accumulo. Le esplosioni avvenivano, ma il volume di gas interessato era talmente ridotto che tutto rimaneva integro.
Per liberare il gas dalle impurità e dal vapore acqueo, usavo un "gorgogliatore", ossia una bottiglia di plastica piena di acqua, in cui il gas entrava da una pompa collocata sul fondo, saliva sotto forma di bolle attraversando l'acqua, e fuoriusciva da una pompetta collocata in alto che portava al cannello, quest ultimo un semplice ago di siringa. All'interno avevo messo anche un pezzo di rete di plastica a maglie strette, in modo tale da spezzare le bolle ed evitare che fuoriuscendo dall'acqua creassero schizzi all'interno della pompa. Avevo improvvisato in oltre un "deumidificatore", inserendo all'interno della pompa una sorta di sandwich formato da due pezzi di stoffa con al centro alcune sferette marroni che dovrebbero avere un effetto analogo al gel di silice.
Gli elettrodi erano di acciaio inox di recupero, ignoto, ma ho letto che viene usato l'AISI 316 in quanto meno soggetto al fenomeno dell'erosione. Temo che il rame avrà vita breve. E' anche possibile invertire periodicamente la polarità , in modo che gli elettrodi si consumino tutti in uguale misura. L'ambiente basico dovuto alla soda caustica riduce comunque il fenomeno.
La cella elettrolitica può essere adattata a qualunque tensione erogata dall'alimentatore, purché sia continua (o pulsata), in alternata non funziona.
Come già rilevato, per una buona efficienza, la tensione tra l'elettrodo positivo e quello negativo sul quale si affaccia, deve rimanere entro certi limiti (3V circa se non ricordo male), tuttavia se si dispone di un trasformatore che eroga una tensione maggiore, è possibile interporre tra il positivo e il negativo altri elettrodi, che definirei "passivi", in quanto rimangono immersi nella soluzione e non è necessario collegarli al generatore.
Con un trasformatore che eroga 8V, se come elettrodi usi delle piastre, potresti collegarne una al positivo, un'altra al negativo e una terza al centro, immersa nella soluzione senza alcun collegamento. In tal modo la tensione si partirebbe e tra le piastre risulterebbero 4V. La tensione tra una piastra e l'altra deve comunque oltrepassare un certo valore (se non ricordo male 2V circa), contrariamente non avverrebbe la produzione di gas.
Ciao!