e.ferriani ha scritto: Il 5tipo della mesticheria mi chiede però perchè non uso lo stucco al posto della cera. Io ho pensato che forse lo stucco con il tempo si distacca dal legno?...
...Prima far bere il legno, poi stendere in abbondanza dell'attak poi con il dito preme la polvere nella fessura e carteggiare.
Punto uno, lo stucco: dipende che stucco, io non ne ho visto uno che abbia le caratteristiche della cera. Inoltre dubito che lucidi il legno. Forse sarebbe buono per riempire di colore delle incisioni, ma non ampie superfici praticamente liscie.
Punto due, i nodi: il cianoacrilato (attak) è pericoloso sia perchè attacca benissimo anche la pelle umana (ho sentito dire che è usato anche in chirurgia) sia perchè i vapori sono piuttosto nocivi. In più dovresti usare quello il gel, perchè quello "classico" è come l'acqua e avresti qualche problema di colature quando riattacchi il nodo al legno. In più viene assorbito subito dal legno, anche dove non vorresti, ed i segni restano. Comunque la colla vinilica è più che sufficiente, e la vendono a bei barattoloni

Io farei così: toglierei solo i nodi "morti", quelli che vengono via praticamente da soli. Una bella incollata col Vinavil e via andare. Restano le fessure? Nema problema, ho qui per te la ricetta usata, con varianti, da generazioni di restauratori (fiato alle trombe Turchetti):
Ricetta di nonno Geppetto per una stuccatura vecchia maniera:
una parte di segatura del legno in lavorazione (bella fina, non i trucioli)
mezza parte (anche meno) di gesso Bologna
colla vinilica un pochetta (metro ottico)
acqua QB a impastare il tutto: la consistenza dovrà essere quella di uno stucco, cioè morbida a sufficienza per penetrare nelle fessure, ma abbastanza "strutturata" per restarci dentro.
Impasti il tutto, regoli di sale e pepe e con una spatolina lo ficchi tra il legno ed il nodo già incollato in precedenza e asciutto. Rasi bene. Eventualmente ripeti una volta asciugato e carteggiato, che ha un po' di ritiro. Occhio che tende a scurirsi rispetto al colore originale della segatura, ma essendo vicino ad un nodo non la si nota poi tanto. Questa è solo una tra le diverse composizioni, non certo la più verace o l'unica possibile. Al posto del Vinavil si usava la colla garavella, ma te ne risparmio
Quindi fresi normalmente. Da notare che i nodi "rognosi" li hanno principalmente il pino e l'abete, se provi col faggio (mia essenza di adozione, ormai) questo problema neanche te lo poni.
Ora ho capito perchè mi chiedevi (sull'altro thread) se la cera sporca il muro

hai fatto un quadro double face! Scusami, avevo visto i tuoi primi risultati, poi mi sono perso! Mi pare di capire che lo hai già verniciato: non sono sicuro del risultato, è possibile che la cera con cui vuoi terminarlo scivoli sulla vernice e non si attacchi tanto bene. Devi provare, il risultato dipende da molti fattori, primo tra i quali la capacità di assorbimento residuo che ha ancora il legno. Bella l'idea del regalo col trucco

Comunque, per "dare aria" anche verso la parete, altro suggerimento: prendi quattro spine da falegnami diametro 6 o 8 mm: sono quelle, per capirci, con cui si uniscono i pannelli di un mobile. Se non ti piace la loro rigatura longitudinale, usa quattro pezzi tagliati da un listello a sezione tonda, quelli da modellisti. Li tagli alti 2 o 3 mm di più della scritta, più 10 mm, che andranno inseriti ed incollati nei fori che creerai agli angoli del quadro, dalla parte della scritta ed a 5 cm dai bordi. Così il muro è salvo. Ed anche il quadro. 4 feltrini adesivi bianchi e sei a cavallo. Il gancio per appenderlo, se puoi, lo attacchi ad una certa distanza dal bordo superiore del quadro, ed al gancio ci attacchi una cordicella. Così il peso del quadro sforza più in verticale che in orizzontale sul sostegno al muro, senza svellerlo, compensando la distanza tra il quadro ed il muro stesso.
Vado a bere un po' d'acqua, ho la gola secca a furia di parlare
Ciao ciao!