Credo che diodi laser di potenza superiore a un certo tanto siano tutti array, dunque immagino che lo sia anche uno da 5W.
Se il fine ultimo è la sua utilità , credo sia del tutto sconveniente acquistarlo senza un gruppo ottico e accoppiamento in fibra ottica già integrati, per poi avventurarsi in un'impresa alquanto ardua, se non si hanno ben chiari i principi dell'ottica ed è comunque necessario acquistare tutto l'occorrente. Io ho acquistato il mio diodo consapevole si trattasse di un'incognita e più che altro per via del prezzo abbordabile. Se dovesse emettere l'80% della sua potenza ottica, penso che potrei ritenermi più che fortunato

temo mi andrà molto peggio!
Per quanto riguarda il gruppo ottico, ancora non ho acquistato e preparato niente, sono in altissimo mare.
L'alimentatore è composto da un ATX e un semplice circuito, il tutto costruito con condensatori recuperati da altri circuiti, resistori e transistor di potenza, un'integrato stabilizzatore di tensione e qualche diodo.
Il tutto compone un rudimentale circuito (non lo consiglierei a nessuno che abbia a cuore la salute del suo diodo laser

) che si occupa di stabilizzare la corrente e rendere più morbide le rampe di accensione e spegnimento. Devo comunque apportargli qualche modifica perchè il funzionamento non mi convince del tutto.
Per il raffreddamento ho realizzato un'altrettanto rudimentale dissipatore, composto da un basamento centrale di alluminio su cui avvittare il diodo laser a cui lati si trovano due celle Peltier il cui calore viene dissipato da due ventole. Ancora, come anticipavo, non ho testato col laser, ma ne ho verificato il funzionamento e la dissipazione del calore con un carico fittizio composto da un resistore di potenza avente grosso modo le dimensioni del diodo e alimentato in modo che dissipasse una potenza elettrica maggiore della sua. Le celle Peltier e il dissipatore sono stati in grado di mantenere la temperatura del resistore a circa 20-25°C, dunque, credo che il sistema possa funzionare. Tuttavia devo ancora costruire il circuito per alimentare le Peltier e attivarle o disattivarle a seconda della temperatura rilevata sul diodo da un termistore NTC.
Non metto mano al progetto da oltre un anno e chissà se mai riuscirò a portarlo a termine, comunque sia senza avere alcuna pretesa di servirmene in futuro per un fine pratico, dato che collimarlo in modo accettabile è un gran bel problema.
Ciao