mah. sono un po in disaccordo con voi. mi sembra state descrivendo sto ingegnere fra un po' come un essere soprannaturale.
e poi che storia è che oggi l'ingegnere non debba più essere pratico, avere il cosidetto senso pratico? faremo mica tutti ricerca?
quando devo progettare il muro di sostegno in centro a Milano, scomodando teorie e calcoli di computer anche inutili, chiamerò mica il geometra per sapere gli aspetti pratici che dal mio modo di progettare conseguiranno per la futura realizzazione?
sono conoscenze diverse. alcune conoscenze nozioni si imparano come tecnico, altre nozioni si imparano come ingegnere.
dipende un domani a uno sul suo posto di lavoro cosa serve. ogni mestiere, ogni realtà aziendale avrà esigenze diverse.
alla fine quello che conta secondo me e vale in tutti i mestieri è avere le conoscenze giuste utili rispetto alle necessità lavorative e qui non conta essere un tecnico o altro,
bisogna studiare e basta!!!!!
ma lo ribadisco ancora, studiare sul serio e non quei tre concetti sparsi che oggi ci propongo nell'esamino da 5 crediti ma studiare approfondire sempre dove serve.
e apprendere il mestiere da soli o rubandolo agli altri o le conoscenze più pratiche, il come si fa, come si mette in atto nella sua forma più terra terra.
terzo, dove serve, avere il buon senso nel giudicare i vari aspetti del problema, approccio ingegneristico o chiamatelo come volete, e questo si che è la peculiarità dell'ingegnere, e non solo per fare la ricerca,
oggi il mondo del lavoro per l'ingegnere è quello che è perchè non si capisce per quale strasanto motivo se 50 anni fa si studiavano per un esame annuale libri interi oggi si studia la dispensina.
c'è qualcosa che non torna logicamente, prima c'erano meno conoscenze e si studiavano più nozioni di oggi?
io direi, e l'ho già scritto, che il motivo è sempre il solito, i soldi. un esempio: professori a cui viene imposta la media politica? ma siamo matti?

se ve volete ve ne elenco altri dieci di esempi simili.
ve ne dico un'altra. fino a 10 anni fa agli esami se uno non si ricordava ad esempio una formula di analisi matematica ti lanciavano alla sessione di esame successiva senza passare dal via. oggi ce la vedo l'insurrezione popolare " e ma questo non faceva parte della dispensina del piano di studi".... balle.. ragazzi bisogna rimboccarsi le maniche seriamente e quello è il momento.
è logico che se uno sa che passa lo stesso l'esame mi sembra umano preferire una scopa..a piuttosto che approfondire la teoria dell'ellisse di elasticità . dopo poi si fa una famiglia, si lavora, poi il tempo non c'è più.
ed è qui che i soldi hanno prevalso sulla serietà e severità degli esami. quanti laureati di ingegneria pensereste avremmo se gli esami fossero ancora fatti seriamente?
e poi ci credo che qualcuno ce l'abbia su con la categoria degli ingegneri, quando ad esempio arriva il pirlotto di turno fresco di università che pensa di saperne di più del capoofficina con 40 anni di esperienza. forse un po di umiltà e il confronto prima di prendere in mano la matita potrebbe essere molto edificante ...
io non so se voi avete mai conosciuto gli ingegneri della classe 1930-1940 (70-80 anni oggi). quelli erano gli INGEGNERI.
oggi scusatemi e lo dico perchè faccio parte della categoria e magari sono anche uno di quelli più ignoranti, ancora oggi sono anni luce più avanti di noi.
ovviamente il discorso vale anche per i tecnici eh, le scuole superiori, lo studiare meno siamo sempre li..