Provo a fornire una mia spiegazione, lo faccio come solo sono in grado, "terra terra" come giustamente viene richiesto da Torn24.
I sistemi Idrostatici, (del quale sistema ho letto qualcosa recentemente) come sappiamo, hanno avuto le prime applicazioni su movimenti di assi scorrevoli su guide ad attrito radente, successivamente si sono spinti ad applicazioni sempre più complesse, sino ad arrivare ai gruppi cuscinetti di elettromandrini (in questo ultimo caso non tanto per lubrificare, ma per ottenere un sistema di "smorzamento" delle vibrazioni generate dall'utensile). Il sistema si basa sull'effetto "sostentamento" che l'olio in pressione produce sulle parti meccaniche in gioco.
Credo sia scontato che tale sistema, non sia applicabile a macchine già in uso, (salvo gruppi singoli come l'elettromandrino) ma debba essere progettato sin dall'origine, in quanto le parti meccaniche in gioco devono essere opportunamente integrate del sistema di circolo e conseguente recupero dell'olio ad alta pressione.
Per fornire un esempio in cui detto sistema è applicato da decenni, (ma difficilmente ci abbiamo mai fatto caso) possiamo citare il sistema di lubrificazione di un classico motore a quattro tempi (non il due tempi, nel quale il sistema è totalmente diverso) L'olio prelevato dalla coppa, viene mandato in circolo da una pompa ad alta pressione, attraverso le numerose canalizzazioni ricavate in buona parte all'interno degli organi in movimento stessi, così che l'olio raggiunge i vari punti critici: cuscinetti a strisciamento dell'albero a gomiti - teste di biella, albero a camme, ecc. Gli accoppiamento meccanici di questi organi, (insieme alla portata e pressione garantiti dalla pompa) sono dimensionati affinché l'olio generi una sorta di sottilissimo film che impedisce in senso vero e proprio il contatto meccanico diretto delle parti meccaniche, da qui deriva il basso attrito al contatto radente e la bassissima usura in rapporto alla percorrenza lineare. Credo sia fondamentale che l'olio possa fuoriuscire "dall'intercapedine" meccanica di questo tipo di "cuscinetto".
Un secondo esempio di questo principio (anche se non si tratta di lubrificazione, ma sempre di riduzione degli attriti) lo si nota nel sistema di propulsione degli hovercraft, i quali, grazie ad un cuscino d'aria generato da grossi "ventilatori"," ed indirizzato verso la superficie di d'appoggio, (terra ferma o acqua che sia) "galleggiano" in senso vero e proprio, tanto che mezzi dal peso anche considerevole, possono così avanzare applicandovi una forza minima, generata da un ulteriore ventilatore "direzionabile".
Non so bene se ci ho preso in tutto, ma credo che i sistemi idrostatici, lavorino su questi principi.
Saluti